A 12 chilometri da Macerata sorge l’abbazia che prende il nome dal vicino torrente, immersa in un’ampia riserva naturale, dalla quale, attraverso comodi sentieri si accede ad una foresta millenaria di più 100 ettari. L’abbazia venne fondata da un gruppo di monaci cistercensi provenienti da Chiaravalle, su di un terreno donato dal Duca di Spoleto Guarniero II. Ai monaci Cistercensi si deve la bonifica delle paludi circostanti e la costruzione di ben sei aziende agricole che favorirono lo sviluppo di tutta la regione. Il complesso si presenta come un’opera imponente e severa che contrasta con l’ospitalità e l’accoglienza che regnano al suo interno. Fanno parte del complesso la chiesa di Santa Maria Annunziata, un bellissimo chiostro quadrato, il refettorio dei conversi, la sala del capitolo, le cantine, il cellarium e la sala delle tenute; all’esterno si trova invece un’albergo sorto nella vecchia foresteria. Attiguo all’abbazia sorge l’aristocratico palazzo appartenuto ai principi Bandini. Il palazzo è ricco di sale arredate e dipinti in trompe-l’oeil, bello il giardino con alberi rari.
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