Immersa nel verde di uno splendido bosco di querce, l'abbazia rappresenta un incontaminato luogo di preghiera e meditazione posta a 825 metri di altitudine, lontano dal trambusto e dai rumori cittadini. Gli unici rumori che si odono sono il cinguettio degli uccelli che popolano i boschi circostanti e il dolce fruscio dell'acqua che zampilla dalle numerose fontane.
L'abbazia venne edificata nel 1204 per volontà di Innocenzo III sui resti di una più antica monastero benedettino dedicato a San Bartolomeo e data in gestione ai monaci Certosini, da qui l'origine del nome Certosa, solamente nel 1947 l'abbazia venne affidata ai monaci Cistercensi della vicina abbazia di Casamari. L'accesso alla certosa avviene tramite un grande portale opera dell'allievo di Michelangelo Jacopo Lo Duca. Dopo aver passato la piccola bottega gestita dai monaci, troviamo una cordonata affiancata sul lato destro da un orto coltivato dai monaci per i loro fabbisogni quotidiani ed un'ampia vasca con fontana centrale ove vengono allevati pesci. Sul lato sinistro si trova invece un curato giardino con aiuole fiorite e bosso sapientemente potato con forme di animali e oggetti. Una scalinata conduce alla deliziosa spezieria o farmacia costruita nel 1763. In cima alla scalinata si trova un dipinto della Madonna della Consolazione di Filippo Balbi. Un corridoio con pareti dipinte da caricature opera di Filippo Balbi conduce alla sala d'attesa, anch'essa dipinta dal Balbi e la spezieria splendidamente dipinta in stile pompeiano con scaffali, vasetti ed ampolline originali, nei quali sono conservate erbe medicamentose, unguenti e, anticamente, veleni estratti dai serpenti. Continuando sulla cordonata si giunge alla piazza ornata al centro ed ai lati da fontane e fiancheggiata dal palazzo di Innocenzo III e dalla chiesa di San Bartolomeo. Il palazzo, ingentilito da un portico e da una terrazza, ospita al suo interno una biblioteca con oltre 25.000 volumi. Nella chiesa, dedicata alla Vergine Assunta, a San Bruno e San Bartolomeo, l'originario stile gotico è stato sovrapposto dallo stile barocco, in seguito ad un rifacimento avvenuto appunto in epoca barocca. Anche la chiesa conserva numerose opere di Filippo Balbi tra le quali un dipinto raffigurante "La Strage degli Innocenti".
Dal piazzale antistante l'Abbazia una breve passeggiata tra piante secolari conduce fino al Santuario della Madonna delle Cese, costituito da un piccolo eremo posto all'interno di una grotta.
Se vi trovate nella Certosa intorno all'ora di pranzo vi consigliamo una sosta all'adiacente piccolo ristorante che propone gustosi piatti della cucina ciociara a prezzi piuttosto contenuti.
Camper: per tutti coloro che si recano alla Certosa in camper consigliamo di arrivarci tramite la Strada Provinciale SP160 che parte da Veroli evitando la strada che passa attraverso il borgo di Collepardo non adatta ad essere percorsa da mezzi di grandi dimensioni.
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