Posta al di fuori del cuore cittadino e collegata al resto della città solamente da vaporetti, l'isola veniva chiamata "Spinalonga" per la sua forma allungata a forma di spina di pesce. Secondo alcune teorie l'attuale nome deriverebbe dagli insediamenti di ebrei (giudei) secondo altri dal termine dialettale zudegà (giudicati) in quanto qui venivano esiliate le nobili famiglie ribelli. Intorno al IX secolo la Repubblica assegnò alle famiglie qui esiliate, a titolo di risarcimento, alcuni appezzamenti di terreno. I nobili e i mercanti vi insediarono quindi i loro depositi di merci e le loro fiorenti attività commerciali ed le loro abitazioni. Con la caduta della Repubblica le attività commerciali e le residenze nobiliari lasciarono spazio a prigioni, caserme, fabbriche e case popolari. Oggi l'isola è ricca di contrasti a fianco a rinomati hotel a 5 stelle, come il Cipriani, sorgono pensioni a gestione famigliare e accanto residenze di personaggi famosi come Elton John sorgono abitazioni popolari e anche un carcere femminile. Gli edifici più noti dell'isola sono:
L'edificio venne costruito nel 1576 su volere del Senato per chiedere l'intercessione divina per debellare la terribile epidemia di peste che in soli due anni portò via circa un terzo della popolazione cittadina. Il progetto iniziale venne affidato al Palladio ma venne portato a termine da Antonio Da Ponte nel 1592. Fin dall'anno successivo la chiesa rappresentò tappa finale della processione di ringraziamento al Redentore per l fine della pestilenza, tale processione si tiene ancora oggi ogni anno la terza domenica di luglio. La chiesa, raggiungibile tramite un'ampia scalinata, dispone di un'imponente facciata in marmo bianco in stile classico ornata da quattro timpani triangolari, l'ultimo sovrastato dalle statue di due angeli e la Fede, lesene e lunette con le statue di San Marco e San Francesco. L'interno della basilica è a unica navata, studiata appunto per accogliere la processione di fedeli alla presenza del Doge e delle altre autorità cittadine. Ai lati si aprono tre cappelle per parte. L'interno della basilica custodisce opere del Tintoretto (l'Assunzione) di Alvise Vavarini, del Veronese e di Palma il Giovane
Si tratta di un'imponete costruzione in stile neogotico, interamente costruita in cotto nel 1895, su volere di Giovanni Stucky, imprenditore e finanziere di origini svizzera. Nel suo momento di massima attività arrivò ad impiegare 1500 operai, che lavorando su tre turni riuscivano a macinare 2.500 quintali di farina al giorno. L'idea venne al finanziere dopo aver visitato i vari mulini dell'Europa del Nord che decise così di sfruttare il canale della giudecca per un veloce trasporto del grano. Ben presto l'edificio divenne uno dei simboli dell'architettura industriale italiana, dopo un lungo periodo di crisi nel 1955 il mulino venne definitivamente chiuso. L'intero edificio passò successivamente di proprietà della società Acqua Marcia che nel 2000 stipulò un contratto con la catena Hilton per la riqualifica dello stabile e la costruzione di un grande hotel di lusso, residence, negozi, centri congressi e piscina. Durante i lavori di riqualifica nell'edificio si sviluppò un tremendo incendio che danneggiò irreversibilmente alcune sue parti. Ai nostri giorni proprio il canale antistante il mulino è oggetto di continui passaggi da parte di navi delle compagnie di crociera creando non poche polemiche tra la comunità e gli ambientalisti.