Un posto incantato, dove la natura è ancora quella di migliaia di anni fa, dove gli animali più incredibili abitano acque cristalline e foreste lussureggianti, dove i profumi sono quelli del mare, delle spezie e della vaniglia: una cornice strepitosa per un viaggio all’insegna del rispetto per un mondo davvero diverso dal nostro, dove tutto va preso mora mora, piano piano……
di Roger Kha, poeta malagasy
La nostra isola
Quando sarete sulla nostra isola
Non scuotete i nostri bambù,
non spaventate i nostri coccodrilli,non sparpagliate i nostri ciottoli.
Quando sarete sulla nostra isola
Non andate più lontano delle nuvole,
prendete qualche conchiglia
per i bambini delle vostre città.
Partite, ritornate verso il mare
Con le vostre macchine e le vostre strade
E le vostre navi in ferro.
Partite, lasciate danzare il vento,
lasciate cantare il silenzio,
lasciate sognare l’Oceano.
Quando sarete nella nostra isola
non invadete i nostri villaggi,
non insegnate il vostro Vangelo
e lasciate i nostri saggi alla loro filosofia.
Quando sarete nella nostra isola
lasciate i nostri mari, i nostri fiori e i nostri pesci
alla loro esistenza tranquilla
come ai vecchi tempi di Robinson.
Partite, lasciate danzare il vento,
lasciate cantare il silenzio,
lasciate sognare l’Oceano.
Grazie al suo isolamento geografico, il Madagascar è considerato il paradiso della biodiversità; ospita il 5% delle specie animali e vegetali presenti sulla Terra, per l’80% endemiche. Tra queste il 90% delle specie conosciute dei Lemuri, oltre 250 specie di rane, metà dei camaleonti esistenti al mondo, giganteschi baobab e un quarto delle piante da fiore di tutto il continente africano.
È considerato un continente in miniatura, ecologicamente tra i più ricchi del pianeta, con habitat estremamente diversi tra loro. Pur essendo, infatti, quasi interamente compreso tra i tropici, gli altopiani che si estendono per l’intera lunghezza dell’isola, hanno un clima mite che si addice anche alla coltura di vigneti, meli e noccioli e, sulle cime più elevate, cade spesso la neve. Purtroppo è anche un Paese dove la pressione demografica e l’instabilità politica determinano un quadro di grande depressione: non esiste censimento degli abitanti al di fuori delle città principali e non c’è obbligo scolastico. Le popolazioni rurali non hanno servizi di alcun genere; non esiste un sistema sanitario. In molte zone l’impianto di risaie ha decretato la distruzione dell’85% della foresta primaria, provocando gravi erosioni del suolo. Solo recentemente si sta puntando su tecniche agricole innovative e su un promettente ecoturismo. Il turista deve essere consapevole del difficile equilibrio che questo Paese sta faticosamente cercando tra sviluppo e salvaguardia ambientale e contribuire, per quanto possibile, a non comprometterlo, adottando un comportamento consapevole, responsabile e rispettoso.
Il Madagascar è attraversato, a sud, dal Tropico del Capricorno. Il suo clima è tropicale, caratterizzato da una stagione calda e piovosa, da novembre ad aprile, ed una stagione secca e fresca, da maggio ad ottobre. A seconda degli interessi e delle zone dove si intende andare, può essere visitato tutto l’anno. La costa orientale è esposta ai flussi monsonici, piovosa e, talvolta, investita da cicloni. Nella parte occidentale e meridionale dell’isola il clima è subdesertico. La temperatura è elevata durante tutto il corso dell’anno e diminuisce soltanto sugli altopiani e sui rilievi montuosi. Sull’altopiano centrale il clima è caldo in estate e freddo in inverno, con nevicate oltre i 2000 metri di altezza. Le piogge, rare nel sud del Madagascar, si concentrano nel periodo novembre-marzo. La stagione turistica tradizionalmente va da aprile a dicembre. Fino a giugno viene considerata bassa stagione: in questo periodo è interessante visitare gli altopiani dove si effettua la raccolta del riso. Luglio ed agosto registrano i picchi di maggior afflusso di visitatori: sono mesi freschi e senza pioggia, durante i quali è possibile avvistare le balene nel Canale del Mozambico e lungo la costa orientale. Da settembre a dicembre le temperature si rialzano e non piove molto: è la stagione migliore per osservare la ricca fauna locale e per vacanze al mare. Da dicembre ad aprile le temperature sono decisamente alte e piove molto: è un periodo poco turistico, molto apprezzato per quanti studiano la flora e la fauna di questo splendido Paese.
Anche se non è richiesta nessuna vaccinazione, una volta acquistati i biglietti sarà opportuno prendere un appuntamento con l’Ufficio Vaccinazioni Internazionali della vostra Asl di competenza. Vaccinazioni contro il Tifo, il Colera (che, lo ricordiamo, è efficace per le tutte le forme di infezioni gastroenteriche, dalla Diarrea del viaggiatore fino al Colera) e la meningite sono largamente raccomandabili. Molto raccomandata anche la vaccinazione per l’epatite A. All’arrivo può essere richiesto il certificato di vaccinazione contro la Febbre Gialla, in base ai Paesi visitati nei 6 mesi precedenti l’ingresso in Madagascar. Per quanto riguarda l’itinerario che suggeriamo, la profilassi contro la malaria è molto consigliata se si va nel nord del Madagascar durante la stagione umida. Se ci si limita all’isola di Nosy Be, o se il viaggio avviene durante la stagione asciutta, si può valutare col medico se farla o meno. In casi particolari, come ad esempio lo studio di animali, è necessaria la vaccinazione contro la rabbia.
Le precauzioni comunque opportune sono:
- Malaria: indumenti adeguati (leggeri, ma coprenti, di colori neutri), uso di repellenti per insetti tropicali e zanzariera.
- Tifo e Colera: alto livello di igiene personale; evitare di mangiare cibi crudi; bere soltanto acqua in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio; lavarsi i denti con acqua in bottiglia e ricordarsi di fare la doccia a bocca chiusa. Portare con sé antibiotici e antidiarroici.
- Fare un’assistenza sanitaria prima di partire.
Nel sito Viaggiare sicuri si trovano tutte le informazioni sulla sicurezza dei Paesi stranieri, sempre aggiornate. I consigli e le raccomandazioni di prudenza (come tutte le altre informazioni del sito) vanno sempre letti con attenzione e non sottovalutati, anche quando potrebbero sembrare scontati. Per quanto riguarda la pagina dedicata al Madascar, concordiamo con quanto scritto nel sito e aggiungiamo una ulteriore avvertenza, legata al mare, e, in particolare, alle sue correnti e alle sue maree. Informatevi sempre presso la gente del luogo ed evitate di fare il bagno da soli in luoghi che non conoscete. Non allontanatevi dalla riva e non distraetevi (facendo snorkeling è facile) perché le correnti possono essere particolarmente forti e mettere in difficoltà anche i nuotatori più abili. Per quanto riguarda le maree, tutti i luoghi che vi proponiamo presentano escursioni molto rapide e importanti, a cui non siamo preparati. La spiaggia di Madirokely, per esempio, è vastissima in alcune ore della giornata e si può andare a piedi fino al villaggio, ma sparisce completamente in altre, non consentendo più il passaggio. Lo stesso vale per alcuni passaggi tra isole, per es. a Nosy Iranja, e potreste trovarvi in situazioni di seria difficoltà.
Molte sono le compagnie aeree che collegano l’Italia con il Madagascar. Nella maggior parte dei casi i loro aerei raggiungono la capitale Tananarive con un notevole numero di scali e con tempi di viaggio che superano spesso le 18 ore. Per il nostro itinerario abbiamo trovato molto comodi i viaggi diretti per Nosy Be che offrono compagnie, come ad esempio Air Italy o Neos, con partenza da alcune città italiane come Roma, Milano, Bergamo, Bologna e Verona. Questi viaggi sono molto più brevi, ma non è facile trovarli e vanno prenotati con largo anticipo perché si tratta di charter, utilizzati per lo più da gruppi molto numerosi, organizzati da agenzie.
Per l’itinerario consigliato non avrete bisogno di molto, anche perché la maggior parte delle strutture recettive offrono un servizio di lavanderia:
NOSY BE: pochi abiti leggeri in cotone e lino, cappello, costume, infradito e protezioni solari per il giorno; pantalone lungo, magliette o camice con maniche lunghe, sciarpa in cotone, felpa leggera, scarpe chiuse e repellente per insetti tropicali per la sera.
TOUR DEL NORD: 2 pantaloni e 2 camice, possibilmente in tessuto tecnico (sono leggeri, traspiranti e praticissimi: potete lavarli la sera e indossarli al mattino), cappello, solari, repellenti per insetti tropicali, felpa, leggera giacca a vento, buone scarpe leggere da trekking e calzini.
Per l’abbigliamento sono consigliati i colori neutri (colori accesi, bianco e nero attirano gli insetti).Meglio il marsupio delle borse.
L’attrezzatura per lo snorkeling (maschera e pinne) è di solito fornita sul posto, spesso gratuitamente da alberghi e ristoranti. Utili le scarpette da scoglio perché vi troverete spesso a camminare (durante la bassa marea) sul fondo del mare, cosparso di frammenti di coralli e conchiglie.
Consigliati i medicinali di uso comune, come antibiotici, antisettici intestinali ed antinfluenzali. Possono essere utili anche salviettine disinfettanti per le mani e sali minerali in pastiglie da sciogliere nell’acqua.
Elemento base della cucina malgascia è il riso che i locali mangiano in tutti i loro pasti, compresa la colazione. Il riso è accompagnato da appetitosi piatti di pollo, pesce o carne, ben cucinati e speziati e di ottimo sapore. Anche i fagioli accompagnano spesso il riso. Il pesce è eccellente, portato a riva ogni giorno da abilissimi pescatori che escono in mare sfruttando le maree, sulle loro caratteristiche piroghe dalla piccola vela latina. Le carni più diffuse sono quelle di pollo e di zebù, animale molto diffuso, vera ricchezza per molte famiglie che lo usano non solo per lavorare i campi e trainare carri, ma anche come dote, come cibo e come dono sacrificale nelle cerimonie tradizionali. La sua carne è compatta e saporita. Anche la carne di pollo ha, per noi, la consistenza e il sapore di una volta. Eccellente l’offerta dei frutti tropicali, come mango, banane, ananas e lychees. Caffè e tè sono ottimi e diffusi. C’è una buona produzione di birra e la THB e la Three Horses sono di buona qualità. In alcune zone del Madagascar si produce vino, tra cui il più famoso è quello grigio. Per quanto riguarda i superalcolici, molti quelli prodotti da riso, canna da zucchero e noce di cocco. Più apprezzato il rum, aromatizzato in vari modi e, in particolare, con la vaniglia di cui l’isola vanta una grande produzione. Tra i piatti tipici, da non perdere lo stufato di carne o di frutti di mare (Romazava), lo stufato di maiale con germogli di manioca e brèdes, che è una pianta simile alla patata (Ravitoto). Tra le bevande, da assaggiare è l’acqua di riso.
Scoprirete che in Madagascar si mangia bene ovunque. Molto diffusi sono i ristoranti francesi e cinesi di buona qualità. Da non perdere sono gli hotely, piccoli ristoranti popolari dove mangiare con i locali ottimi piatti di cucina tradizionale, profumata da spezie come zenzero e chiodi di garofano. Non lasciatevi scoraggiare dall’apparenza esterna, spesso precaria, con piccoli fornelli all’aperto, dove le donne sono costrette ad accucciarsi per cucinare, né dalle dimensioni dei locali, che spesso si riducono a pochi tavoli con panche, sistemati direttamente sulla sabbia o in strada, perché nella maggior parte dei casi sorprendono per la cura che riservano ai commensali e per la bontà del cibo che offrono.
Ad Ambatoloaka vi segnaliamo:
Ad Hell-Ville vi segnaliamo:
La zona del Madagascar che vi proponiamo è decisamente turistica, quindi non avrete nessuna difficoltà a trovare la sistemazione che preferite, potendo scegliere da resort extra lusso fino agli ostelli, passando per alberghi di ogni genere, piccoli villaggi, B&B ed anche appartamenti e ville in affitto, che spesso comprendono personale per le pulizie e per la cucina.
A Nosy Be, vi segnaliamo:
Andilana Beach Resort,
VOI Amarina Resort,
Le Zahir Lodge,
Hotel Gérard et Francine
Le Grand Bleu,
Se pensate di voler affittare una villa o un appartamento a Nosy Be vi consigliamo di consultare il sito di Homelidays
Per un’esperienza davvero speciale e se amate i progetti nati dal pieno rispetto dell’ambiente, l’Eden Lodge, vi incanterà. Si trova su una piccola penisola dell’isola principale, non lontano da Nosy Be, un vero angolo di paradiso, tra i baobab, senza strade, né auto. Solo otto tende splendidamente arredate e il servizio più esclusivo che riusciate ad immaginare
LA NOSTRA BASE A NOSY BE Per il nostro punto di appoggio a Nosy Be, abbiamo scelto Le Zahir Lodge, un piccolo ed elegante complesso di soli 8 bungalow, di cui due familiari, disposti intorno ad una piscina, con un ristorante in un bel giardino, a meno di 20 metri dalla bella spiaggia di Madirokely. Scelta ottima, da consigliare: è una struttura tranquilla ed accogliente, curata fin nei minimi particolari. Gli arredi sono personalizzati ed offrono il meglio dell’artigianato malgascio; la cucina offre piatti italiani e locali di ottimo livello; il personale è eccezionale per professionalità, cordialità e discrezione ed è molto disponibile nel venire incontro alle esigenze organizzative dei clienti. Il suo staff è in grado di organizzare anche escursioni in Nosy Be e nelle isole vicine, oltre a battute di pesca e di pesca d’altura. Da segnalare anche la “dependance” che Le Zahir possiede nella splendida isola di Nosy Iranja: Le Zahir de l’Ile offre gli stessi livelli di bellezza e confort e, in più, si affaccia sul mare. Vale la pena passarvi almeno una notte.
ACQUISTI
L’artigianato malgascio valorizza tutte le risorse naturali che offre il Paese, a cominciare dagli splendidi legni di cui il Madagascar è ricco, come l’ebano, il palissandro e il bois de rose. Nel 2003 l’UNESCO ha dichiarato patrimonio dell’umanità l’eccezionale tecnica di incisione propria dei malgasci, chiamata zafimaniry, dal nome della popolazione che l’ha ideata.
Molto importante l’apporto delle donne nella lavorazione delle fibre tessili. Le loro tovaglie ricamate sono tutte opere uniche, in cui è facile notare stili e capacità diverse anche nell’ambito di un’attività molto tradizionale. Sempre alle donne è affidata la produzione della carta antaimoro, simile al papiro, che viene ottenuta dalla lavorazione di una pianta acquatica, l’avoha, e decorata con fiori essiccati. È una tradizione molto antica, che risale al XVI secolo.
Anche i Batik sono di eccezionale bellezza: hanno splendidi colori e raffigurano di solito scene di vita quotidiana.
Negli acquisti la contrattazione del prezzo è un rituale scontato, ma vi invitiamo a considerare che, come in tutte le cose, ci vuole senso della misura, perché è ben diverso contrattare in un elegante negozio per turisti, piuttosto che in un mercato o con un venditore di strada. Ricordatevi anche, prima di impegnarvi in estenuanti battaglie, che spesso per noi europei si tratta di spiccioli insignificanti, mentre per loro potrebbe trattarsi di sopravvivenza.
Spezie, ne troverete di tutti i tipi: pepe, cannella, vaniglia, zenzero…. Le troverete disposte in mucchi ordinati e colorati nei bellissimi mercati locali e nei negozi per turisti. Il loro profumo vi ricorderà a lungo gli splendidi sapori dei piatti tradizionali.
Olii essenziali. Anche di questi se ne trovano di tutte le varietà. Il più tipico è quello di ylang-ylang, essenza base di molti profumi famosi, tra cui lo Chanel n.5.
Tovaglie ricamate a mano. Ne troverete di splendide, non soltanto nei negozi, ma anche appese nei villaggi delle isole vicine a Nosy Be, dove contribuiscono a creare un paesaggio colorato e spettacolare, mosso dal vento.
Carta Antaimoro: è una carta realizzata a mano e decorata con petali di fiori freschi, molto bella,che potreste, per esempio, acquistare nella versione busta porta vaniglia.
Braccialetti colorati e altri oggetti creati con le corna degli zebù.
Sculture in legno: sono realizzate con legni locali splendidi e talvolta profumati. Molto apprezzabili quelle realizzate ad Ambositra con il durissimo “bois de rose”. Non dimenticate che l’ebano e manufatti creati con fauna locale possono essere esportati solo se accompagnati da un permesso da richiedere al momento dell’acquisto.
Solitaried altri oggetti realizzati con pietre semi preziose.
Bracciali a cerchio, ricavati dalla fusione delle monete correnti o di antiche monete francesi e portoghesi.
Batik e parei dagli splendidi colori; bellissimi anche i lambar, i vestiti tradizionali delle donne malgasce, che si drappeggiano intorno al corpo.
Zaffiri stellati. Il Madagascar è uno dei luoghi dove è possibile acquistare lo splendido Zaffiro Asteria, nel quale tre fasci di aghi di rutilio orientati secondo la simmetria del cristallo, determinano un effetto di stella luminosa a 6 o 12 fasci sulla superficie delle pietre, tagliate a cabochon. Sono considerate in assoluto una tra le più belle gemme esistenti.
In alcune località di Nosy Be (ad Ambatoloaka, in particolare) è evidente la presenza di turismo sessuale, che coinvolge giovani, ragazze e ragazzi. Per il vostro viaggio vi invitiamo a scegliere, ogni volta possibile, le strutture turistiche che si dichiarano contro questo triste commercio, distinguendosi per il loro impegno sociale. Ne troverete consultando i loro siti su Internet.
In siti particolarmente turistici (Nosy Iranja, per esempio) ci si trova spesso circondati dai bambini, viziati da turisti poco responsabili, che chiedono con insistenza spiccioli e caramelle. Noi lo riteniamo ben poco educativo e, nel caso delle caramelle, anche nocivo per la salute perché crea problemi ai denti in un Paese dove non c’è assistenza sanitaria. Se proprio si vuole regalare qualcosa, consigliamo di portare penne, colori, pennarelli, quaderni e album da colorare…. Ancora meglio: a Madirokely si possono dare le stesse cose o fare donazioni a Manina Consiglio una insegnante di filosofia italiana che da molti anni si occupa di creare scuole e dare assistenza ai bambini. La sua attività è molto apprezzata dai locali ed ha ricevuto importanti riconoscimenti. Manina è stata, infatti, nominata “Chevalier de L’Ordre de La Republique de Madagascar” dal governo malgascio e “Ufficiale della Repubblica Italiana per Meriti” dal Presidente Napolitano. Si può fare molto per sostenerla. Per chi vuole saperne di più sulla sua esperienza e sul suo impegno: http://wsimag.com/it/economia-e-politica/1500-il-viaggio-di-manina-in-madagascar; https://www.youtube.com/watch?v=jCiVygvlzlw
Non ci riferiamo alle mance nei ristoranti, ma alle frequenti richieste da parte di addetti a vari servizi, per i quali, si presume, abbiano già un regolare stipendio. Se durante le escursioni e il tour del nord le mance sono un qualcosa di poco visibile, perché gestite direttamente dalle guide, in aeroporto, alla partenza, vi sentirete assediati. È una consuetudine che non ci trova d’accordo, alla quale si può tentare di resistere. In modo simpatico, gentile e sorridente abbiamo detto che non avevamo più soldi, perché il loro Paese è così bello, la gente così interessante, i souvenir così belli, che avevamo comprato tutto (il che non era poi così lontano dal vero!). Abbiamo, come dicevo, resistito in questo modo ad almeno 4 step (l’ultimo in luogo più appartato, con evidente minaccia di aprire il bagaglio il mano): non avendo niente di illecito e non temendo l’eventualità di dover risistemare le nostre cose, ci abbiamo provato ed ha funzionato: alla fine gli addetti, sorridendo, ci hanno lasciato andare.
Essere abbracciati da un lemure è un’esperienza fantastica. Sono animali morbidi, delicati. Hanno un buon odore ed entrare in contatto con le loro manine gentili (hanno il pollice opponibile) è un privilegio. Le guide ottengono questo, per i turisti che accompagnano, offrendo agli animali pezzetti di banana, di cui i lemuri sono ghiottissimi. Al loro richiamo “Maki Maki”, i lemuri corrono, attratti dalla frutta. Il problema è, come abbiamo scoperto in seguito, parlando con esperti zoologi, che questo altera la loro normale dieta a base di verdura e li porta a contrarre il diabete e a ridurre l’attesa di vita. Ben vengano quindi norme più restrittive (come nel parco marino di Nosy Tanikely) e guide che si limitino ad avvistare famiglie di lemuri che si spostano rapidamente a 10, 20 m. da terra, più liberi possibile da condizionamenti umani, come ad esempio nello splendido Parc National Montagne d’Ambre. Lo stesso discorso si applica, ovviamente a tutte le altre meravigliose specie presenti nel Paese: limitatevi ad osservarle, cercando di non spaventarle e di disturbarle il meno possibile. Non toccatele, non cercate di prenderle e non date loro del cibo.
Si ritiene che, circa 140 milioni di anni, il Madagascar si sia staccato ad est dall’India e ad Ovest dall'Africa, evento che ha creato le condizioni ideali perché si conservassero e sviluppassero specie endemiche di animali e vegetali. I primi uomini a giungere sull'isola furono probabilmente malesi ed indonesiani, fra 2000 e 1500 anni fa. Successivamente approdarono sull’isola flussi migratori africani. Se si aggiunge che molti elementi della cultura malgascia derivano dagli arabi che giunsero in Madagascar intorno al X o XI secolo, e che successivamente anche Portoghesi, Francesi e Olandesi cercarono di insediarsi in questa grande isola, la quarta al mondo per dimensioni, trovano spiegazione le numerose etnie presenti. Tra il XVI e il XVII secolo il Madagascar diventò prima rifugio ideale dei pirati che battevano le rotte per le Indie, poi anche centro di traffico di schiavi, mentre le diverse etnie lottavano per il dominio del territorio, sostenuti dagli Inglesi o dai Francesi, che avevano interesse a limitarsi a vicenda il campo di ingerenza. Nel 1824 viene proclamato il Regno del Madagascar dal re Radame, delle etnia Merina, con capitale ad Antananarivo. Il regno dei suoi successori fu appoggiato ora dalla Francia ora dall’Inghilterra, fino al 1885, quando gli Inglesi rinunciarono al Madagascar. Nello stesso anno i Francesi, soffocando un tentativo di rivolta, proclamarono l’isola un proprio protettorato. Truppe malgasce presero così parte alla II guerra mondiale e, quando la Francia cadde in mano alla Germania, il Madagascar passò sotto il governo di Vichy fino al 1942, quando fu liberato dagli Inglesi e riconsegnato alla Francia. I movimenti indipendentisti, sempre presenti, portarono ad una grande rivolta nel 1947, stroncata con molte decine di migliaia di vittime tra la popolazione, evento che costrinse la Francia ad avviare un periodo di transizione verso l’indipendenza. Nel 1958 nacque così la Repubblica del Madagascar, tra le mille difficoltà legate alla convivenza di etnie profondamente diverse e alle enormi difficoltà economiche e sociali. Tra colpi di stato accompagnati da scontri armati, la nazione continua ad essere profondamente instabile. Dopo l’ennesimo rovesciamento politico del 2009, Unione Europea, Unione Africana e ONU hanno rifiutato riconoscimento e appoggio ai governi successivi. Anche se all’inizio del 2014 le elezioni e la nomina di un Presidente della Repubblica hanno finalmente riavviato un processo di ripristino della legalità, attualmente non vi sono rappresentanze diplomatiche malgasce né in Italia, né in Gran Bretagna.