Lisbona: quartieri e itinerari:
Situata sulla sponda settentrionale del fiume Tago, estesa su sette colline orientate verso il porto, Lisbona è suddivisa in quattro aree amministrative, o Bairros, a cui fanno capo i 53 quartieri cittadini o Freguesias.
In cima a ciascuna delle sue colline si trova un belvedere o, come nel caso di São Jorge, un castello e tutti offrono magnifiche viste panoramiche sulle zone circostanti.
I tre quartieri simbolo dal punto di vista culturale e turistico, che in realtà non si sovrappongono a quelli amministrativi, sono:
Alfama, la zona più antica della città
la città bassa (Cidade Baixa), è chiamata anche Baixa Pombalina, per il singolare ed elegante stile architettonico scelto dal marchese di Pombal per la ricostruzione di Lisbona, dopo il terremoto del 1755, concentrato, soprattutto nella Praça do Comércio (tra Cais do Sodré e Alfama), le piazze di Rossio e Figueira e il largo boulevard Avenida da Libertade. La città bassa è stata nominata, ma non ancora dichiarata, tra i siti dell’UNESCO.
la città alta (Bairro Alto), molto frequentato di giorno per i suoi negozi di artigianato e prodotti tipici e di sera per la vita notturna, le numerose “tascas”, osterie a conduzione familiare.
A questi tre quartieri simbolo si aggiungono poi:
- la zona monumentaledi Belém nella parte occidentale della città, con la sua famosa Torre, il Monastero dos Jeronimos e il Pedrão dos Descobrimentos (il Monumento alle Scoperte)
- il Parque das Nações (Parco delle Nazioni), lo splendido e moderno quartiere realizzato ex novo (insieme al Ponte Vasco de Gama) in occasione dell’Expo del 1998, che ospita opere di grandissimi artisti e architetti famosi, come la Gare do Oriente, progettata dall’architetto valenciano Santiago Calatrava, oltre all’Oceanario.
Alfama è il più antico quartiere di Lisbona e oggi si presenta come un intreccio di piccole stradine e vicoli medioevali, che si alternano a belle vedute di tre dei sette colli della città, tra antiche botteghe, case ricoperte di azulejos, macchine parcheggiate con estrema perizia e panni stesi ad asciugare.
Un tempo Alfama era un elegante quartiere residenziale, ma, dopo una serie di terremoti, i suoi bei palazzi furono via via sostituiti da case popolari, abitate per lo più da pescatori e operai.
È un quartiere da visitare piacevolmente a piedi o prendendo il tram n.28 che lo attraversa completamente, passando spesso proprio a filo dei muri delle case.
Il suo punto panoramico è il Miradouro de S. Luzia, che offre una delle più belle viste sui tetti della città e sul Tago.
È in questo quartiere che troviamo:
La cattedrale romanica Santa Maria Maior de Lisboa, più nota come Sé de Lisboa (abbreviazione di Sedes Episcopalis, vale a dire sede vescovile) è considerato il monumento religioso più importante della città. La Chiesa risale al 1150 e fu volut a da Alfonso Henriques, primo re portoghese, dopo la riconquista cristiana della città. Fu edificata sul terreno dove sorgeva una vecchia moschea. Le sue prime forme erano fortificate, come le chiese romaniche francesi, sostituite poi dallo stile gotico. La sua facciata è un mirabile esempio di architettura romanica ed è affiancata da due torri campanarie gemelle, con coronamento merlato. L’interno della cattedrale è a croce latina, con tre navate. Le numerose ristrutturazioni della cattedrale hanno fatto sì che attualmente al suo interno vi siano arcate romaniche, un coro barocco e cappelle gotiche. La cappella dei santi Cosma e Damiano ospita sarcofagi del XV secolo. Importanti i suoi due organi a canne, e, in particolare, quello barocco realizzato nel XVIII secolo da Joachin Machado de Castro.
Nella Fonte Battesimale romanica fu battezzato Sant’Antonio.
Il deambulatorio, visitabile a pagamento insieme al chiostro, presente nove cappelle gotiche.
Largo da Sé.
È una delle chiese più frequentate di Lisbona, meta di pellegrinaggio, perché è stata costruita dove sorgeva la casa natale del Patrono di Lisbona: Sant’Antonio da Padova, vissuto tra il 1195 e il 1231.
Attraversata la sacrestia decorata con azulejos, si può scendere nella cripta dove un piccolo altare ricorda che il luogo dove nacque il Santo. Questa è l’unica parte della chiesa che non sia stata distrutta dal terremoto del 1755 insieme alla statua del Santo che si trova nel coro
La chiesa attuale fu edificata su progetto dell’architetto Mateus Vicente a partire dal 1757, con la facciata in stile barocco.
Alla chiesa è annesso un piccolo museo che ospita una raccolta di raffigurazioni di Sant’Antonio.
Largo de Santo António da Sé (lungo il percorso del tram 28).
Eretto dai visigoti nel V secolo e poi fortificato dai Mori nel corso del IX secolo con una cinta muraria lunga 2 Km. Dopo la riconquista di Lisbona nel 1147 fu trasformato in residenza reale da re Alfonso Henriques. Dal XVI secolo il castello ebbe una destinazione militare.
Oltre al mastio, il castello possiede altre 10 torri, tra cui la Torre di Ulisse che conserva l’archivio reale. Sulla sua cima è stato collocato un periscopio con due obiettivi e uno specchio che riflettono la città di Lisbona a 360 gradi.
All’interno delle sue mura, oggi si snodano bei giardini con aiuole fiorite, statue e reperti archeologici. L’affaccio sulla Baixa e sul Tago è particolarmente suggestivo.
I dintorni del castello costituiscono il nucleo più antico di Lisbona, ed è proprio qui che i Fenici e i Romani posero le prime pietre.
Ospita il Panteão Nacional, dove sono sepolti i presidenti portoghesi e dove si trova il cenotafio di marmi dedicato a Vasco de Gama. La Chiesa, chiamata così perché al tempo della sua costruzione (1582-1627) si trovava al di fuori della cinta muraria della città di Lisbona, oltre ad essere preziosa per le sue linee essenziali, ha il chiostro interamente decorato di azulejos del XVIII secoli, ispirati alle fiabe di La Fontaine.
Nella portineria del suo convento, inoltre, un pannello di azulejos raffigura la presa di Lisbona e la sconfitta dei Mori. Vi consigliamo di prenotare le visite guidate del convento: per un solo euro in più a persona sul prezzo del biglietto si ha la possibilità di approfondire la storia di questo incredibile edificio e dei suoi splendidi manufatti. Le visite guidate sono previste anche in Italiano.h2>La Basilica da Estrela
Fu costruita alla fine del 1700 per volere della regina Maria, come ringraziamento per la nascita di un erede al trono e donata alle Suore Carmelitane. È una elegante costruzione bianca, caratterizzata da due campanili gemelli e una grande cupola, coronata da una lanterna. Negli interni dominano i colori rosa, giallo e grigio-azzurro dei marmi sfarzosi. La Basilica, che si erge su una delle colline nella parte occidentale della vecchia città ed è considerata uno dei migliori esempi di arte barocca di Lisbona, ospita molte preziose opere artistiche, tra cui il presepe in terracotta (con 500 personaggi a grandezza naturale) di Machado de Castro (XVIII secolo) e l’elaborato sepolcro della Regina Maria I. salendo sulla terrazza panoramica si gode di una bellissima vista della città.
Sulla stessa piazza della Basilica si affaccia anche il bel parco Guerra Junquerio, meglio conosciuto come Parco di Estrela, un bellissimo giardino di quasi 6 ettari, con lago e giochi d’acqua, statue, aree gioco dedicate ai bambini e caffetterie. Nella bella stagione ospita concerti ed eventi, tra cui il Jazz Festival.
Praça Estrela (lungo il percorso del tram 28).
E' allestito nell’antico Convento das Bernardas, fondato nel 1653 e quasi interamente ricostruito dopo il terremoto del 1755. Ospita una rara collezione di antiche marionette tradizionali portoghesi, oltre a pupazzi e fantocci di ogni genere, fra cui maschere africane e del sud est asiatico. Rua da Esperança 146
Dal 1755 è il quartiere chic e artistico di Lisbona, l’equivalente di Montemartre a Parigi e di West Hampstead a Londra. La città alta fu seriamente danneggiata nel 1988 da un incendio e l’intera zona fu restaurata dal noto architetto portoghese Alvaro Siza, che ha inserito piacevoli patio tra gli edifici, che ospitano sale da tè, librerie, e studi di grandi stilisti.
Per visitare il Chiado, si può prendere la rua do Carmo che parte dal Rossio e prendere una delle curiosità di lisbona: l’elevador de Santa Justa. L’ascensore fu costruito nel lontano 1902 da Raoul Mesnier de Ponsard, ingegnere di origine francese, seguace di Gustave Eiffel ed era attivato da una macchina a vapore che gli permetteva di salire i 45 metri che separano la città bassa dalla città alta. Vera meraviglia architettonica, con cabine di legno e ottone in stile gotico, consente tuttora di accedere ad una piattaforma che offre una vista eccezionale a 360 gradi di Lisbona.
L’ascensore arriva nei pressi delle rovine del Convento do Carmo, monastero fondato nel 1389 e distrutto dal terremoto del 1755. Passando per il Largo do Camo, che fu uno dei teatri della Rivoluzione del 1974, e ci si dirige verso destra, su via Calcada do Sacramento e poi a sinistra verso Rua Garrett, dove c’è il caffè A Brasileira (Rua Garrett 120), luogo amato dal grande poeta e scrittore Fernando Pessoa, che si fermava spesso qui a scrivere e dove una statua lo ricorda.
Un altro luogo piacevole per una sosta, alla stessa distanza dall’elevador de Santa Justa, ma nella direzione opposta, è la Confeitaria Nacional (Praca da Figueira 18B) http://www.confeitarianacional.com/, fondata nel 1829: Situato nelle antiche scuderie dell’immenso palazzo dei conti di Valadares, questo luminoso bar-ristorante propone anche un eccezionale assortimento di dolci tradizionali portoghesi, tra cui i pasteis de nata, deliziosi dolcetti di crema e pasta sfoglia, da gustare con un caffè molto ristretto (bica, in portoghese).
Con un autobus o con un taxi si può raggiungere Parque Eduardo VII, un grande parco alla francese che incornicia l’Avenida da Libertade, la grande arteria da cui si apre una magnifica prospettiva sulla città bassa e sul Tago, tra i colli del Castello de Sao Jorge e del Barrio Alto.
Il Parco ospita l’Estufa Fria e l’Estufa Quente, (501 Parque Eduardo VII), serre con straordinari insiemi di piante tropicali e subtropicali
Assolutamente da non perdere quello che è considerato da molti il più bel museo del Portogallo e che ospita la ricca collezione di selezionati capolavori di arte occidentale ed orientale raccolti da Calouste Gulbenkian, imprenditore del petrolio e filantropo armeno, nella sua avventurosa vita trascorsa tra la Turchia, dove era nato nel 1869, Londra, dove era diventato cittadino britannico dal 1902, Parigi, dove aveva raccolto la sua collezione e Lisbona dove passò l’ultimo periodo della sua vita e dove morì nel 1955. Ed è a Lisbona che ora si trovano sia la sua collezione sia la fondazione a lui intitolata. Nel Museo i reperti e le opere sono esposti cronologicamente in uno spazio espositivo perfetto e funzionale, volto ad esaltare i particolari dei singoli pezzi, che vanno dalle maschere d’oro delle mummie egizie alla splendida collezione di gioielli di Lalique. Difficile dire cosa non perdere, trattandosi di pezzi rari e preziosi come le urne della Mesopotamia, piuttosto che di porcellane cinesi, quadri di Rembrandt, statue di Rodin o antichi e preziosi azulejos, solo per citarne alcuni. Nota interessante: tutti gli orologi esposti sono funzionanti: il loro ticchettio e il suono dei loro preziosi carillon scandiranno il tempo della vostra visita.
Il Museo è circondato da un bellissimo parco con corsi d’acque dove nuotano pesci e anatre di varie specie e dove la domenica a mezzogiorno si tengono concerti di musica classica. Proprio al centro del parco sorge il Museo de Arte Moderna, con una ricca collezione di opere portoghesi e internazionali del XX secolo e una fornita libreria. L’accesso al parco e ai concerti è gratuito. Due caffetterie contribuiscono a rendere questo posto un luogo ideale anche dal punto di vista del relax.
Nel sito sono disponibili orari aggiornati, prezzi dei biglietti. Consultate anche l’elenco delle agevolazioni e le giornate ad ingresso gratuito.
https://gulbenkian.pt/museu/en
Attraversato dall’aria sferzante dell’Atlantico e accarezzato dalle onde del Tago, il quartiere basso della città fu totalmente ricostruito dopo il terribile sisma del 1755. Va esplorato a piedi, partendo dalla centralissima Praça Dom Pedro IV, primo imperatore del Brasile, detta Praça do Rossio. In questa grande piazza acciottolata, circondata da splendidi palazzi del XVIII secolo con i loro preziosi cortili interni, si nascondono storie e tesori da scoprire, come i due enormi camini del 1509 del palazzo dei Conti di Almada, che è uno dei monumenti nazionali.
Il Teatro neoclassico Dona Maria nasconde uno dei luoghi più tragici di Lisbona. Fu infatti edificato nel 1842 sull’antico palazzo dell’Inquisizione di fronte al quale dal 1531 al 1777 si svolsero le pubbliche esecuzioni. A sinistra del teatro c’è il Grande Hotel Avenida Palace, costruito nel 1887, che ospita un grande salone rococò, illuminato da una magnifica vetrata: un luogo ideale per sorseggiare un vecchio porto.
Il Cafè Nicola è uno degli antichi locali, frequentato un tempo dai letterati della città.
Da notare anche la bellissima porta in stile manuelino, a forma di ferro di cavallo, della Stazione del Rossio, da dove partono i treni per Sintra.
Il Rossio è anche una zona piena di negozi insoliti, come quello che sta al numero 73: l’ultima bottega di cappellaio di tutto il Portogallo. Nelle vicinanze di Plaza del Rossio c’è Avenida da Libertade, considerata la Champs-Elysées di Libona, con lo splendido Teatro Tivoli in stile Neoclassico (al n. 182-188), l’imponente monumento agli eroi della I guerra mondiale, la sede del Diário de Noticias, uno dei più antichi giornali cittadini (al n. 266) e le sue numerose boutique. E si può salire fino al monumento al Marchese di Pombal e ancora più su, fino al Miradouro del Parque Eduardo VII per godere di viste spettacolari della città.
Voluta per celebrare la potenza e la ricchezza del Portogallo, è una sorta di magnifico anfiteatro sul Tago. Ha grandiose arcate del XVIII secolo, una bella pavimentazione a mosaico con al centro la statua equestre di re José I di Braganza e vi si affacciano importanti palazzi, sontuosamente colorati di giallo limone. Praça do Comércio era la prima immagine di Lisbona che appariva alla vista dei viaggiatori che sbarcavano proprio in questo punto della città e un tempo ospitava anche il Palazzo Reale, distrutto dal terremoto del 1755 e ricostruito a Belém. Nel 1908 la piazza fu testimone dell’assassinio da parte degli anarchici del re Carlos I e di suo figlio, evento che mise fine alla monarchia. Molto importante (e particolarmente suggestivo al tramonto) l’Arco da Victória, opera di Verissimo da Costa, con le statue di portoghesi illustri, come Vasco da Gama.
Superata la statua del re Josè I, ci si può dirigere verso il fiume Tago e raggiungere la stazione di imbarco di Estação do Sul e Sueste dove partono le barche che navigano lungo il fiume, così come dalla stazione di Cais do Sodré si può raggiungere in barca Cacilhas, zona vivace e frequentata, piena di bar, caffetterie e locali. È un’ottima possibilità per godere di una vista decisamente insolita della città e del celebre ponte 25 de Abril, che unisce Lisbona a Almada.
La stazione Cais do Sodré è un crocevia importante per tutti i trasporti urbani: treno, metro, bus, tram e traghetto. È il punto di partenza per raggiungere Belém o per fare escursioni nei dintorni di Lisbona, come, ad esempio, a Estoril o Cascais.
È una delle zone più turistiche della città. Dista circa 6 Km da Praça do Comércio, ed è facilmente raggiungibile con il tram n. 15.
Belém, che in portoghese significa Betlemme) è famosa per l’architettura dei suoi monumenti e delle sue Chiese, edificati in uno stile sontuoso, influenzato (e finanziato) dai successi ottenuti dalla flotta portoghese nell’era delle grandi scoperte, con il raggiungimento delle coste dell’Africa, del Brasile e delle rotte oceaniche verso l’Asia. Definito tardo gotico portoghese, o manuelino, questo stile fu così chiamato in onore di Manuel I del Portogallo che regnò dal 1495 al 1521.
La torre fortificata che si trova a Belém, patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1983, è insieme il simbolo e la memoria dell’importante ruolo giocato dal Portogallo nell’era delle grandi esplorazioni. Era stata commissionata dal re Giovanni II a difesa della foce del Tago, ma anche come porta cerimoniale della città di Lisbona. La sua costruzione (un bastione alto 30 metri con quattro torri) risale all’inizio del XVI secolo ed è uno dei migliori esempi di stile manuelino. La torre, dedicata a San Vincenzo, patrono di Lisbona, fu realizzata dall’architetto militare Francesco de Arruda e da Diogo de Boitaca che era anche il primo architetto del vicino monastero dei Jerónimos. Inizialmente la torre sorgeva su una piccola isola rocciosa vicina al Tago, di fronte alla spiaggia di Restelo. Col progressivo spostamento del litorale verso sud, la torre si trova ormai quasi sulla stessa riva del fiume.
Sembra, invece, meno credibile l’ipotesi che la torre sia stata costruita nel mezzo del fiume Tago, deviato a seguito del terremoto del 1755.
Il Monumento delle Scoperte fu eretto fu eretto (in gran fretta e con materiali rivelatisi poi scadenti), ma in tempo utile per l’expo del 1940 per celebrare le grandi scoperte portoghesi del XV e XVI secolo. Nel 1960, in occasione del cinquecentesimo anniversario della morte dell’infante Henrique il Navigatore, si decise di rifarlo interamente in pietra calcarea bianca, così come lo possiamo oggi ammirare a a Belém, sulla riva del fiume Tago.
Il monumento, proteso verso le acque, rappresenta una caravella inclinata ad affrontare un’alta onda. Sulla prua spicca la figura di Enrico il Navigatore (che ha una caravella in mano), seguito da due file discendenti di eroi portoghesi che parteciparono alle scoperte, tra cui Vasco de Gama e Magellano. A nord del Pedrao una grande rosa dei venti reca al centro le rotte percorse tra il XV e il XVI secolo. All’interno del monumento vi è una piccola sala congressi. Un ascensore (o 267 gradini) e una successiva scala conducono alla sommità del Pedrao, 52 metri, dal quale si gode di una bella vista a 360 gradi del Tago e di Belém.
Il Monastero dei Geronimiti fu realizzato per ordine del re Manuele I per celebrare il ritorno di Vasco de Gama dal suo viaggio di esplorazione della rotta per la lontana India. Secondo una leggenda, fu edificato nel luogo dove sorgeva la piccola chiesa Ermida do Restelo, nella il navigatore portoghese avrebbe trascorso in preghiera con il suo equipaggio la notte precedente la partenza.
La sua costruzione, progettata dall’architetto Diogo de Boitaca, iniziò nel 1502 e fu completata circa 100 anni dopo, grazie all’intervento di altri architetti, quali Juan de Castillo e Diego de Torralva. È considerato uno dei più significativi esempi di architettura manuelina, stile che unisce elementi decorativi del tardo gotico ai motivi tipici del rinascimento. Fanno eccezione il portone principale, l’interno della Chiesa, le cui cappelle furono restaurate in stile rinascimentale nel XVI secolo ed il chiostro.
All’interno vi sono le sepolture di vari re del Portogallo, tra i quali anche lo stesso Manuel I, da cui lo stile manuelino prende il nome. Emozionanti sono le tombe, in stile neo-manuelino, del Navigatore Vasco de Gama e del poeta e navigatore Luis de Camões (1524,1580), considerato il più grande poeta portoghese. Dal 1985, nella cappella del chiostro, riposano qui anche le spoglie del poeta e scrittore Ferdinando Pessoa. È uno dei luoghi più visitati di Lisbona e spesso si formano code importanti davanti al suo ingresso. Se volete evitarle, vi consigliamo di arrivare puntuali all’orario di apertura.
Visitate il sito per gli orari stagionali aggiornati, i giorni di chiusura, i prezzi dei biglietti e le facilitazioni previste.
L’interno della chiesa è ampio e presenta tre navate in stile gotico. Particolarmente audace è la copertura del transetto, progettata da Juan de Castillo nel 1527, che copre un rettangolo di 29 metri per 19 senza alcun appoggio centrale, sorretta solo da una complessa rete di nervature.Nella Cappella Maggiore non dimenticate di osservare il tabernacolo, capolavoro di oreficeria del XVIII secolo e le tavole dipinte con episodi della vita di Gesù: è qui che riposano le spoglie dei re Manuele I e Giovanni III e delle loro spose.
La Sacrestia, in stile manuelino, opera anch’essa di Juan de Castillo presenta una volta che poggia su una colonna ritorta e ospita dipinti di artisti manieristi portoghesi.
Il chiostro è connesso alla navata nord della chiesa. Anche se furono tre gli architetti che lavorarono per la sua realizzazione, ognuno con un suo stile personale, diverso dagli altri, è sorprendente per la sua bellezza ed armonia. A boitac si deve il piano inferiore in stile manuelino, poi fu Castillo che completò le volte e costruì le due ali del piano superiore in stile plateresco (uno stile particolarmente fiorito, fatto ad imitazione dei lavori di argenteria, in spagnolo plata, dal quale prende il nome), ed infine l’architetto Torralva completò le altre due ali in stile rinascimentale.
Il Refettorio è ampio e decorato con una cornice a rilievo costituito da una fune marinara e da piastrelle di azulejos del XVIII secolo, con una suggestiva volta a nervature.
È uno dei musei più originali e interessanti di Lisbona, capace di affascinare adulti e bambini. Si trova a Belèm, dove occupa un’ala del bellissimo Monastero dei Geronimi, e ospita una collezione di oltre 17.000 pezzi tra cui splendide imbarcazioni perfettamente conservate, arredi, tesori recuperati, strumenti originali per la navigazione e l’orientamento, attrezzi, documenti, modelli di navi, tra cui quelli delle tre caravelle di Cristoforo Colombo, che consentono al visitatore di ripercorrere le grandi avventure dei secoli d’oro delle esplorazioni. Praça do Império 1400.
Il Maat – Museo di Arte, Architettura e Tecnologia è la più recente realizzazione di cui si è dotata la città di Lisbona. Disegnato dall’architetta britannica Amanda Levete, che più giusto sarebbe definire archistar, vincitrice del premio Stirling, assegnato in Gran Bretagna “all’architetto dell’edificio che ha dato il più grande contributo all’architettura britannica nell’ultimo anno”, è stato realizzato sulla riva del Tago, inventando un nuovo spazio a fianco della Central Tejo, la bella struttura in mattoni che ha ospitato dal 1909 al 1972 la Centrale Elettrica della città e che ora amplia armonicamente lo spazio espositivo del nuovo Museo.
La nuova struttura, che è al tempo stesso innovativa, sinuosa, leggera e avvolgente, vuole essere un omaggio alla luce chiara di Lisbona e agli innumerevoli azulejos che la riflettono all’infinito ed è così rivestita da quasi 15.000 piastrelle tridimensionali smaltate, a sottolineare la tesi che “senza azulejos non è Portogallo”.
Il Museo ospita opere di arte contemporanea portoghese e mostre di architettura, fotografia, cinema, musica e tecnologia e l’intero complesso è così particolare e si trova in un contesto così bello, da meritare di essere visitato o, almeno, di essere visto da vicino.
È il quartiere di Lisbona costruito su un ex spazio industriale, insieme al Ponte Vasco de Gama, in occasione dell’Expo del 1998.
I nuovi edifici, progettati da grandi architetti, tra i quali anche Nick Jacobs e Santiago Calatrava creano un paesaggio suggestivo e tutt’ora avveniristico, con installazioni artistiche, giardini, caffè e attrazioni particolarmente interessanti, come l’Oceanario, che la rendono una meta perfetta per turismo e relax.
Molte le opere di arte pubblica presenti in questo quartiere, come ad es.:
Homem – Sol di Jorge Vi eira: il gigantesco Uomo-Sole alto 20 metri, una scultura in acciaio che domina Alameda dos Oceanos.
Rhizome di Antony Gormley, in Rossio dos Olivais: una scultura astratta in ferro, nella quale si fondono nove figure umane.
Mar Largo di Fernando Conduto, in Rossio dos Olivais: un percorso a mosaico ispirato all’Oceano.
Lago das Tágides di João Cutleiro: sculture di marmo di nudi femminili, ispirati alle ninfe del fiume Tago.
A Parque das Naçõessi possono noleggiare biciclette e salire sul Teleférico che sorvola il fiume. Se si vogliono visitare più attrazioni, si possono acquistare biglietti cumulativi scontati.
Da non perdere:
la Gare do Oriente, progettata dall’architetto valenciano Santiago Calatrava, fa pensare alla fantascienza, per il suo disegno particolarmente innovativo, modulare, leggero e intricato che suggerisce l’idea di una grande fisarmonica bianca. L’interno è decorato con bei murales di artisti internazionali.
l’Oceanario: Vi farà pensare ad una vera immersione entrare in questo acquario, che è attualmente il secondo in Europa e ospita 8000 diverse specie, tra cui animali molto rari. Vi sono ospitate belle ricostruzioni di ambienti come la foresta pluviale o la barriera corallina; si organizzano attività per le famiglie e si può addirittura dormire con gli squali e accarezzare le razze.
Pavilhão do Conhecimiento: È un museo della scienza interattiva che piacerà molto ai bambini che scopriranno come passeggiare sulla luna, camminare sui chiodi, fare enormi bolle di sapone. Una parte è addirittura vietata agli adulti!
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