La città, che dal 2000 è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, è di origini molto antiche, i primi insediamenti risalgono al'’età del bronzo. In epoca romana fu un fiorente municipio, ne sono testimonianza il tempio dedicato a Minerva, il teatro, le cisterne e alcune Domus. Con la caduta dell’impero Romano la città venne prima dominata dai Goti, poi dai Longobardi. Nel medioevo divenne comune indipendente per poi entrare a far parte dello stato della chiesa. Nel 1182 nacque nella città San Francesco facendola divenire uno dei punti di riferimento della cristianità. Nel 1997 venne colpita da un violento terremoto che danneggiò parecchi edifici.
La città è unica, ricca di un fascino particolare, dato non soltanto dai monumenti peraltro imperdibili, ma anche dall’atmosfera che la storia e la fede per San Francesco hanno contribuito a rendere speciale.
Posta su di un terrazzamento, la piazza è da sempre il centro della vita cittadina, di forme rettangolari, è ornata da una bella fontana con tre leoni del 1500. Sulla piazza si affacciano: il palazzo delle poste, il palazzo del Capitano del Popolo, la torre del Popolo, il Palazzo dei Priori.
Il palazzo che accorpa in sé tre precedenti strutture venne edificato intorno al 1275. Nel 1442 venne quasi completamente distrutto e, dopo parecchi anni riedificato su volere di Sisto IV per adibirlo a residenza del Governatore Apostolico. Dopo imponenti restauri avvenuti agli inizi del ‘900 ora ospita gli uffici del comune e di accoglienza turistica. Da notare le statue in bronzo tra le più antiche esistenti e il passaggio con volta a botte chiamato “la Pinta”.
Il tempio di origini romane venne edificato intorno al I secolo A.C., originali e in ottimo stato di conservazione sono le sei colonne della facciata, i capitelli corinzi e i plinti collocati sulla scala. Nel periodo medioevale venne utilizzata come abitazione dei monaci benedettini, successivamente come tribunale e carcere: ne è testimonianza un dipinto di Giotto nella basilica di San Francesco. Nel 1539 venne trasformata nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva.
Il Duomo, dedicato al patrono San Rufino, fu edificato probabilmente nell’VIII secolo. Riedificato una prima volta nel 1036 e una seconda volta nel 1140 su progetto di Giovanni Gubbio, nel 1253 venne consacrato da Innocenzo IV. La facciata si presenta austera, splendido esempio del romanico umbro, nella quale si aprono tre rosoni e tre portali; la parte superiore, a forma di triangolo, presenta un arco a sesto acuto, postumo, che doveva servire a supporto di un fregio che non venne mai messo in opera. Maestoso è il campanile che affianca la cattedrale anch’esso in stile romanico. L’interno della basilica a tre navate subì in epoca rinascimentale parecchi rifacimenti ad opera di Galeazzo Alessi, originale è il fonte battesimale posto nella navata destra ove la tradizione vuole siano stati battezzati San Francesco, Santa Chiara e Federico II di Svevia. Dalla Sacrestia si accede all’oratorio di San Francesco, luogo sotterraneo dove si pensa che il Santo pregasse prima di parlare al popolo. Nel vicino palazzo ha sede il museo Diocesano con importanti opere.
Posta in cima al colle dal quale si gode di un magnifico panorama sulla città e sulla valle, venne probabilmente edificata una prima volta in epoca Longobarda. Riedificata nel 1174, ospitò Federico Barbarossa e Federico II di Svevia in giovane età; distrutta in seguito ad una sollevazione popolare venne riedificata nel 1356 dal cardinale Albornoz rispettando il progetto originario. Successivamente il Torrione venne unito alla rocca tramite un camminamento il torrione.
Costruita in pietra calcarea rosa e bianca, tra il 1257 e il 1265 nell'area ove sorgeva la Chiesa di San Giorgio, con annessi un ospedale ed una scuola di proprietà del capitolo della Cattedrale di San Rufino, frequentata anche da san Francesco quando era bambino. I resti delle strutture preesistenti sono visibili nella cripta della basilica.
La chiesa in stile gotico dispone di una facciata a capanna con un portale sormontato da uno splendido rosone, ai lati tre archi rampanti di sostegno, dei quali quelli posti sul lato destro sono inglobati nel monastero mentre quelli del lato sinistro si ergono sulla piazza. L’interno a singola navata, è ornato da affreschi del ’200 e del ‘300.
In una cappella laterale è visibile il Crocifisso originale che secondo la tradizione parlò a San Francesco e una teca trasparente dove è custodito l’intatto corpo della Santa.
La piazza del Vescovado è sita appena fuori la prima cinta muraria.
La piazza, su cui si affaccia la Chiesa Di Santa Maria Maggiore e molti altri edifici in stile rinascimentale prende il nome dal fatto che fin dal 963 (e forse anche prima) c'è la sede della curia Vescovile.
In questa piazza San Francesco rinunciò pubblicamente davanti al Vescovo Guido ai beni paterni e qui si fece riportare poco prima della morte avvenuta poi presso la Porziuncola (oggi contenuta nella basilica di Santa Maria degli Angeli).
La costruzione della basilica iniziò due anni dopo la morte di San Francesco, avvenuta il 3 Ottobre del 1226, nel luogo in cui egli stesso chiese di essere sepolto. I lavori di costruzione avvennero sotto la sovrintendenza di Frate Elia, successore di Francesco. La basilica di San Francesco è in realtà strutturata in due basiliche sovrapposte quella Inferiore e quella Superiore. La basilica inferiore doveva assolvere un ruolo commemorativo e ospitare le spoglie del Santo mentre la basilica Superiore doveva assolvere il ruolo di luogo di preghiera. Alle decorazioni interne di entrambe le chiese si sono dedicati i migliori artisti del tempo: Giotto, Cimabue, Lorenzetti, Jacopo Torriti, entrando non si può che rimanere estasiati dalla bellezza e dalla ricchezza degli affreschi che ricoprono le mura e i soffitti. La basilica superiore dispone di una facciata gotica a capanna con un portale sormontato da un magnifico rosone, da notare il campanile laterale in forma quadrangolare ornato da trifore e bifore. La basilica inferiore, che si affaccia su di una piazza ornata da un loggiato , è preceduta da un piccolo atrio rinascimentale e vi si accede tramite uno splendido portale. L’interno a unica navata suddivisa in cinque campate conserva magnifici affreschi sulla vita di Cristo e sulle storie del Santo. Nella cripta venne scoperto il corpo del San Francesco protetto da tre lastre di Travertino. Attualmente le spoglie del Santo sono custodite sull’altare assieme ai suoi più fidati collaboratori (Leone, Masseo, Rufino e Angelo).
Fondata dalla comunità benedettina intorno al 1200 venne consacrata nel 1253 da Innocenzo IV. La basilica dispone di una facciata in pietra rosa del Subasio ornata da tre portali sovrastati da altrettanti rosoni. L’interno a tre navate divise da pilastri conserva affreschi del ‘200 e monumenti funebri del XIV secolo. Da notare la cupola formata da 31 scalini concentrici, nell’altare maggiore sono conservate le spoglie del primo vescovo di Assisi.
Si tratta della via medioevale che collega piazza del Comune con la basilica di San Francesco, su di essa si affacciano abitazioni in stile gotico, palazzi nobiliari, case in pietra e negozi di souvenir. Da notare: la loggia dei Maestri, Palazzo Giacobetti, l’oratorio dei Pellegrini, il portico del Palazzo Frumentario.
Il Santuario nasce sul luogo in cui si trovava la casa paterna di san Francesco. I religiosi vi iniziarono la vita comune e l’ufficiatura della chiesa nel 1621. La chiesa è dedicata alla conversione del Poverello di Assisi (S. Franciscus conversus): infatti in essa si trova il sottoscala nel quale Pietro di Bernardone avrebbe rinchiuso il figlio dopo la fuga a Foligno per vendere stoffe e riparare con il ricavato la chiesa di san Damiano. È possibile visitare anche il fondaco dove il giovane Francesco si impegnava con il padre nell’esercizio della mercanzia. Le finestre sono impreziosite con vetri istoriati realizzati dal frate minore p. Alberto Farina (1975).
Sulla piazzetta antistante la Chiesa, sono state collocate due statue dello scultore Joppolo che raffigurano i genitori di san Francesco, il cui ricordo viene celebrato la seconda domenica di settembre di ogni anno, con la "Festa della famiglia di Francesco".
Nel convento di Chiesa Nuova è stata collocata una importante Biblioteca Storico-Francescana che raccoglie numerosi manoscritti (codici miniati, bolle papali, cronache), incunaboli e cinquecentine. Ospita pure un piccolo Museo di oggetti francescani sitemato in quella che fu l'abitazione del pittore assisano Tiberio Diotallevi (1470-1524).
La Fraternità che vi abita affianca al servizio pastorale e culturale e di accoglienza in Santuario, il servizio di cappellania per le sorelle Clarisse del Monastero di S. Quirico.
La basilica posta 4 km fuori le mura di Assisi venne costruita verso la fine del 1500 dispone di una slanciata cupola alta 79 metri sulla quale è posata una statua della Madonna. Si tratta di uno dei luoghi più suggestivi della zona, dove secondo la tradizione, nell’attuale roseto, al tempo pieno di rovi, vi si rotolò nudo San Francesco colto da rimorsi e dubbi, al contatto con il Santo però i rovi si trasformarono in rose senza spine dando origine alla “Rosa Canina Assisiensis” che ancora oggi cresce e fiorisce nel giardino. L’interno della chiesa a tre navate conserva numerosi tesori tra i quali la Cappella della Porziuncola dove dimorò intorno al 1200 San Francesco, la Cappella del Transito dove il Santo morì e la Cappella del Roseto. All’interno della basilica è allestito il Museo della Porziuncola che conserva oggetti di arte sacra.
La chiesa quasi insignificante dal punto di vista architettonico riveste un ruolo chiave dal punto di vista storico-religioso. La storia vuole infatti che in questa chiesa San Francesco ebbe la conferma della sua vocazione grazie al Crocifisso che gli rivolse la celebre frase “Vai e ripara la mia chiesa che sta crollando” e, sempre in questo luogo Francesco scrisse il Cantico delle Creature. Nella chiesa visse per un lungo periodo Santa Chiara fondando l’ordine delle Clarisse, qui compì alcuni dei suoi miracoli. All’interno della chiesa sono tuttora visibili affreschi trecenteschi e una copia del famoso crocifisso mentre nel santuario è visibile il chiostro, il refettorio e il giardino dove la santa coltivava i suoi fiori.
La visita all’eremo è resa molto suggestiva dalla quiete e dallo splendido panorama sulla valle. In questo luogo San Francesco e i suoi discepoli si “carceravano” per pregare in assoluta solitudine e silenzio rotto solo dal cinguettio degli uccelli e dal fruscio delle foglie mosse dal vento. Nel XV secolo Bernardino da Siena vi costruì il convento dal quale attraverso una scalinata si accede alla Grotta di San Francesco dove il Santo si ritirava per riposare e meditare.