Annoverato fin dal 1996 tra il patrimonio mondiale dell’umanità dall'UNESCO Alberobello sembra una città uscita dalle fiabe grazie ai suoi oltre mille trulli disseminati tra i rioni Monti e Aia Piccola. La città che deve il nome da Sylva Arboris Belli dall'enorme bosco che ricopriva il territorio del quale ne rimangono solo alcune macchie e venne fondata nel XV secolo dai conti Acquaviva di Conversano che lo ebbero come feudo fino al 1797 quando il re Ferdinando IV di Borbone nominò Alberobello città regia liberandola dallo stato di feudo come richiesto dalla popolazione. Le origini delle abitazioni che hanno reso famosa a livello mondiale la città si devono ad una normativa degli Aragonesi che imponevano la regia autorizzazione per la costruzione di case in calce pena la distruzione e l’allontanamento del colono dalle terre. Fu quindi Girolamo II di Acquaviva che desideroso di costituirsi un feudo incitò il popolo all'edificazione di case con muri fatti di sole pietre provenienti dalla bonifica dei campi che in caso di controlli governativi potevano essere abbattute in breve tempo. La visita della città si snoda attraverso i due rioni Monti e Aia Piccola:
Articolato in sette strade parallele tra le quali via Monte Nero e Via Monte Pasubio è il rione dove sorgono i trulli più antichi della città tra questi i trulli siamesi. Nel rione sorge la chiesa di Sant’Antonio aperta al pubblico nel 1927 che con la tipica forma di trullo dispone di una bella facciata preceduta da una scalinata e sovrastata da un rosone. Con la valorizzazione del turismo molti dei trulli del rione sono stati adibiti a strutture ricettive grazie anche alla caratteristica di essere freschi in estate e caldi in inverno. Se volete provare l’esperienza di un soggiorno in un trullo vi suggeriamo di consultare il seguente sito di Trullidea
Il rione con i suoi 400 trulli e i suoi stretti vicoli è rimasto a tutt’oggi incontaminato qui si respira un’atmosfera primitiva e ricca di suggestione.
Rappresenta l’unico esempio di trullo sopraelevato, con una scala di accesso al piano superiore incastonata tra le spesse pareti.
Il museo che trova sede in un complesso di trulli tra loro comunicanti di particolare interesse tratta la storia del territorio, la lavorazione della pietra e la genesi della costruzione delle tipiche abitazioni.
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