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Castello ducale di Agliè

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Castello di Agliè Castello di Agliè Alessandro Moreschi

Sette secoli di storia attraverso i quali sono passati duchi, principi e re: il Castello di Agliè, già proprietà dei marchesi San Martino, vanta un antico e nobile passato, testimoniato dalla varietà e dalla ricchezza degli arredi che caratterizzano appartamenti e giardini.
Circondato da un parco con alberi secolari e grandi serre, il castello conta oltre 300 stanze con arredi e collezioni ricche ed eterogenee: convivono ad Agliè quadri importanti, reperti archeologici e addirittura inconsuete raccolte ornitologiche e orientali.
Il Salone da Ballo affrescato e la successione di ambienti d’epoca perfettamente conservati rendono il castello un trionfo di eleganza.

Piazza Castello, 1 - 10011 Aglié (TO) - Tel. 0124-330102

Visitare il Castello

Apertura castello: da gennaio a dicembre; parco: da maggio a ottobre
Orari: da martedì a domenica ore 8.30-19.30; ultimo ingresso: 18.30

La visita si articola in diversi percorsi: Il Piano Nobile, sempre visitabile e, a rotazione, uno o più percorsi negli altri ambienti del Castello.
Piano Nobile del Castello: ingresso € 4,00
Altri ambienti del Castello, visitabili a rotazione: ingresso € 2,00
Cucine del Castello, visitabili in settimana: ingresso € 4,00
Giardino: ingresso € 2,00 - Parco + Giardino: ingresso € 3,00 (durante la settimana potrebbe essere chiuso: telefonare)

Ingresso gratuito la prima domenica del mese e per i minori di anni 18. 
Ingresso ridotto del 50% per i giovani di età compresa tra i 18 e 25 anni.

Il castello e la sua storia

Il nucleo originario del Castello è medioevale, quando la famiglia dei San Martino si affermò nella zona: oggi solo pochi resti in muratura testimoniano l'esistenza di quella prima fortificazione. Un'importante trasformazione avvenne nel 1646 ad opera, sembra, di Amedeo di Castellamonte e prevedeva un doppio affaccio verso il parco-giardino e verso il borgo. A questa fase risale la splendida facciata verso il giardino e i due grandi cortili interni, intorno ai quali si estesero gli appartamenti, collegati da lunghe gallerie. Sugli angoli della struttura erano poste delle alte torri secondo lo schema “a padiglione”. Della fase seicentesca si conserva lo splendido Giardino all'italiana sulla sinistra della facciata d’ingresso al Castello, con il gioco di intersezioni delle siepi di bosso.
Seguendo la moda settecentesca della villeggiatura la corte piemontese trascorre lunghi periodi in accoglienti residenze di campagna immerse nel verde.
Per questo scopo, nel 1763,  il Castello venne acquistato dai, dando l’avvio ad un grandioso progetto di riqualificazione e di ampliamento del complesso, che prevedeva la ridistribuzione degli appartamenti ducali nella zona nord verso il Borgo, coinvolto nel vasto programma di rinnovamento attraverso l'edificazione della attuale Chiesa parrocchiale collegata al Castello mediante una galleria coperta a due piani tuttora esistente. Anche i giardini, le cascine e i mulini vennero risistemati.
A questa fase risale anche la costruzione della Fontana dei Quattro Fiumi.
Durante l’occupazione napoleonica (1802-1814) il Castello fu seriamente spogliato dei suoi arredi più preziosi, che presero la via della Francia mentre il parco venne lottizzato e venduto a privati.
Dal 1823 rientrò per eredità nei possedimenti dei Savoia: Maria Cristina, vedova del re di Sardegna Carlo Felice, inaugurò una nuova stagione di riallestimento delle sale secondo il nuovo gusto impero italiano.
Le pareti di molti saloni, la Galleria Verde e gli appartamenti del secondo piano vennero rivestiti in papiers-peints, carte da parati dipinte a mano.
Venne allestita la Sala Tuscolana, all’interno della quale è conservata la ricca raccolta archeologica della colta e raffinata coppia reale.
Nel 1839, infine, si avviarono gli imponenti lavori di trasformazione del parco-giardino all’italiana in chiave paesaggistica: le rigorose simmetrie del Sei e Settecento vennero sostituite da boschi, radure, percorsi tortuosi; il grande bacino circolare in fondo al parco fu trasformato nel lago attuale, con isolotto e reposoir.
Con la morte di Maria Cristina avvenuta nel 1849, il Castello passò in eredità a Carlo Alberto e al figlio cadetto Ferdinando, primo Duca di Genova.
Nel 1939 lo Stato acquista dai duchi di Genova le proprietà di Agliè e di Torino.
Nel dopoguerra prende avvio una lunga serie di interventi di restauro e di riallestimento per trasformare il Castello nel museo di se stesso, così come oggi si presenta, e per aprirlo al pubblico.
Nel 1986, dopo un complesso intervento di restauro botanico e di bonifiche idrauliche, anche il parco e il giardino sono stati aperti alle visite.

Nel 1997 le Residenze Reali sono state dichiarate dall'UNESCO "Patrimonio dell'Umanità".

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