La grandiosa struttura, sorta nel 1104, occupa circa 46 ettari di terreno e all'apice della sua attività ospitava 16.000 operai, 300 società di navigazione ed un'intera flotta navale di riserva. Delimitato da alte mura merlate, in quanto l'attività che vi si svolgeva all'interno era segretissima, l'antico arsenale è un susseguirsi di cantieri, officine e depositi dai quali per secoli uscirono le imbarcazioni della gloriosa flotta della Serenissima. Fu all'interno dell'arsenale che gli "arsenaloti", al pari degli attuali operai specializzati, sperimentarono, ancora prima dell'avvento dell'era industriale, le prime vere e proprie catene di montaggio. Qui l'attività si svolgeva ad un ritmo frenetico senza pari in tutta Europa ed ogni arsenaloto aveva il suo particolare incarico. La struttura si sviluppò man mano intorno al vecchio arsenale dove veniva custodito il "Bucintoro" cioè la galea da cerimonia del Doge. L'ingresso pedonale avviene tramite il monumentale portale sormontato dal Leone di San Marco, edificato nel 1460, in epoche successive il piccolo ponticello di accesso venne sostituito da una terrazza con cancellata decorata da statue allegoriche. Due leoni marmorei, preda di guerra di Francesco Morosini dal porto del Piero, sono state collocate ai lati dell'ingresso. L'ingresso via mare è invece segnalato da due alte torri. Con la decadenza della Repubblica Marinara l'Arsenale venne via via abbandonato volgendo in stato di degrado. Attualmente parte della struttura è di proprietà della Marina Militare, mentre altre parti vengono utilizzate dalla Biennale. E' in corso un vasto progetto di recupero dell'intera area volto a creare moderne aree di manutenzione navale, ristoranti, negozi e spazi espositivi.