La vostra visita alla città non può che cominciare da Piazza Duomo, da oltre sette secoli, centro geometrico e commerciale cittadino, luogo di incontro per festeggiamenti sportivi, concerti, comizi e manifestazioni. La piazza di forma rettangolare, è dominata dall’imponente sagoma del Duomo, mentre al centro è decorata dalla statua equestre dedicata a Vittorio Emanuele II. Ai lati è delimitata da portici simmetrici mentre di fronte al Duomo è delimitata da Palazzo Carminati. Il suo assetto attuale è dovuto ad un rifacimento avvenuto tra il 1865 e il 1873 ad opera dell’architetto Giuseppe Mengoni. Sulla destra della Cattedrale si apre Piazza Reale con il suo Palazzo.
Monumento simbolo della città, è la terza cattedrale al mondo per dimensioni dopo San Pietro e la cattedrale di Siviglia. La cattedrale è dedicata a Santa Maria Nescente, della quale domina la statua dorata sulla guglia più alta del Duomo. Impressionanti sono i suoi numeri essa è infatti lunga 158,5 metri, larga 67,90 metri, e alta (da terra alla cima della madonnina) 108,50 metri, dispone di ben 3.400 statue, 135 guglie, senza contare le mezze figure, i 96 giganti sui doccioni e svariate centinaia di figure in altorilievo. Alla costruzione del Duomo hanno collaborato maestri tedeschi, boemi, francesi, toscani e veneti. L’imponente facciata in stile gotico, venne cominciata nel 1590 e portata a termine solamente nel 1813 dopo pesanti sollecitazioni da parte di Napoleone. Da notare il finestrone centrale ornato ai lati dalle statue della Legge mosaica e della Legge di Cristo, che secondo alcuni studiosi fu da ispirazione per la realizzazione della ben più celebre Statua della Libertà. Da notare anche gli enormi portoni in bronzo realizzate ai primi del novecento. Imponenti sono le 52 colonne altre 24 metri con un diametro di 3,40 metri che separano le tre navate, il transetto e l’abside, con monumentali capitelli a nicchie ornati da statue di Santi e Profeti. A spiccare per bellezza e luminosità nel buio della chiesa sono le enormi vetrate, anche se non tutte sono d’epoca, tra le quali la vetrata rappresentante le storie di San Giuseppe Evangelista e la vetrata con storie del Vecchio Testamento. Tra i principali monumenti funerari posti all’interno della cattedrale troviamo il monumento a Gian Giacomo Medici, mentre nella cripta sono conservate le spoglie di San Carlo Borromeo, a fianco il Tesoro del Duomo. Di particolare importanza per il Duomo stesso è la Veneranda Fabbrica del Duomo, un organismo che da ben sei secoli ne gestisce il cantiere. Un cantiere proverbialmente interminabile tanto da aver dato origine al detto “essere come la fabbrica del Duomo” un opera cioè che non termina mai. Grazie all’ascensore è possibile salire sui terrazzi dai quali si ammirano da vicino le guglie e si gode di una splendida vista sulla città di Milano.
Se avete un po di tempo a disposizione vale la pena una visita al nuovo Museo del Duomo
Il museo ospitato nel Palazzo dell’Arengario, è parte del polo museale milanese, espone 400 opere dedicate all’arte italiana del XX secolo, selezionate tra le oltre 4.000 di proprietà delle Civiche Raccolte d'Arte milanesi. Inaugurato nel 2010, nasce con lo scopo di presentare al pubblico un percorso dedicato alla pittura e alla scultura italiana del XX secolo. L’esigenza di avere a Milano un museo del genere nacque dopo la chiusura definitiva, avvenuta nel 1998, del CIMAC (Civico Museo di Arte Contemporanea) con sede all’interno di Palazzo Reale.
Il palazzo, che per molti secoli fu il simbolo del potere politico cittadino, oggi è un’importante sede museale che ospita mostre temporanee e permanenti. Parzialmente distrutto durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale, e lasciato in stato di abbandono per ben due anni, deve la sua forma al rifacimento avvenuto tra il 1772 e il 1778 da Giuseppe Piermarini. Preceduto da una piccola piazza “Piazzetta Reale” posta proprio di fianco al duomo, il palazzo fu sede gel governo del Sacro Romano Impero, del Ducato di Milano, residenza di Ferrante Gonzaga fino ad essere sede del governo degli Asburgo. Con l’arrivo di Napoleone Bonaparte il palazzo prende il nome di Palazzo Nazionale divenendo sede dei principali organi di governo. Con la proclamazione del Regno d’Italia diviene di proprietà della famiglia Savoia, i cui membri lo utilizzeranno per brevissimi periodi fino all’11 Ottobre 1919, quando verrà venduto allo Stato Italiano. Inizia da questo momento un lungo periodo di degrado e di scempi. All’interno del palazzo è stato negli ultimi anni aperto “Il Museo della Reggia” il cui progetto prevedeva, dopo lunghi lavori di restauro, di portare agli originali splendori diverse sale del Palazzo tra queste lo scalone di accesso, la Grande Anticamera, la Sala degli Arazzi, la Sala della Lanterna e la più celebre fra tutte La Sala delle Cariatidi, ex salone da ballo.
Per l’elenco delle mostre e gli orari val al sito dell’Ufficio del Turismo di Milano
Si tratta di un passaggio coperto, a forma di croce, che collega Piazza Duomo con Piazza della Scala. Progettata dall’architetto Giuseppe Mengoni venne realizzata a partire dal 1865, divenendo da subito il luogo prediletto di incontro e passeggio della borghesia milanese. La sua corpertura in ferro e vetro con grande cupola nel punto in cui si intersecano i due passaggi, la sua pavimentazione in marno, le sue allegorie, i suoi negozi e i suoi caffè ne fanno uno dei luoghi più amati dai Milanesi. Sul pavimento, al centro dell’ottagono, è disegnato un grande mosaico con lo stemma della famiglia Savoia, mentre ai lati sono disegnati i mosaici degli stemmi delle quattro città che furono capitale d’Italia Milano, Torino, Firenze e Roma. Nelle lunette attorno alla volta sono dipinte le allegorie dei quattro continenti. La galleria è sede di prestigiosi negozi, bar e ristoranti tra i quali il mitico Salvini.
La piazza, di forma quadrata venne aperta nel 1858 in seguito all’abbattimento di un antico caseggiato. Al centro è ornata dal monumento a Leonardo da Vinci attorniato da quattro tra i suoi più famosi alunni, mentre ai lati si affacciano Palazzo Marino, sede dell’amministrazione comunale, il Palazzo della Banca Commerciale, Palazzo Beltrami e il Teatro La Scala
Edificato tra il 1776 ei il 1778 su progetto di Giuseppe Piermarini, la Scala occupa il luogo in cui in precedenza sorgeva una chiesa voluta da Beatrice Regina della Scala, moglie di Bernabò Visconti. La facciata, piuttosto semplice, racchiude una delle più belle e sontuose sale teatrali d’Europa, con quattro ordini di palchi, due gallerie e un palcoscenico tra i più grandi d’Italia. Tecnicamente all’avanguardia al momento della sua costruzione, tanto da divenire, sin dall’inizio, tempio mondiale della lirica. Semi distrutto durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale venne rifatto identico. La riapertura del teatro venne salutata da un concerto di Arturo Toscanini. Nel teatro si sono nel tempo esibiti i migliori artisti sia nel campo della lirica che del balletto, oltre che i migliori direttori d'orchestra.
All’interno del teatro è stato allestito il Museo della Scala che ospita documenti e cimeli della storia lirica, strumenti musicali tra i quali liuti, lira-chitarra, salterio e il fortepiano appartenuto a Verdi, dipinti e ceramiche.
E' un'arteria pedonale che da Piazza del Duomo porta a Piazza San Babila. Si tratta di una delle vie più note e frequentate della città, sotto i suoi portici si aprono importanti negozi, soprattutto di abbigliamento, gallerie e piccole piazzette che la rendono il cuore dello shopping cittadino. La strada di antica origine romana, anticamente prendeva il nome di Via dei Servi. Il Manzoni nei Prmessi Sposi, fa partire proprio da questa via, e precisamente dal "forno delle Grucce" la rivolta popolare.
Considerata la via più lussuosa della città, è anche probabilmente la più conosciuta a livello nazionale e internazionale. Sulla via si affacciano i negozi e gli atelier dei più importanti nomi della moda italiana e straniera tra questi Armani, Dolce e Gabbana, Prada, Versace e Ferretti. Assieme alle vie della Spiga, Sant'Andrea e Pietro Verri forma il famoso Quadrilatero della Moda.
Secondo simbolo cittadino dopo il Duomo, il castello venne fatto edificare da Francesco Sforza nel XV secolo sui resti di una precedente fortificazione, divenendo tra il ’500 e il ‘600 una delle principali cittadelle militari d’Europa. Alla morte di Francesco Sforza i lavori vennero continuati dal figlio Galeazzo, che ne affidò la direzione all’architetto Benedetto Ferrini. Fu però Ludovico il Moro a trasformare il castello in una delle più sontuose e ricche corti europee, chiamando a lavorare artisti come Leonardo da Vinci e il Bramante. Il castello subì parecchi danni durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale, i quali richiesero parecchi e impegnativi restauri. Negli anni novanta davanti al castello venne costruita una fontana ispirata a quella precedentemente istallata sul luogo. L’impianto di forma quadrata, con mura spesse circa 7 metri e lunghe 200 metri con agli angoli 4 possenti torri è tutt’ora uno dei più grandi castelli d’Europa. Ad accogliere i turisti è la Torre del Filarete (che prende il nome dal suo costruttore), rifatta dopo il 1521 in quanto l’originale venne distrutta nello stesso anno da uno scoppio. Si entra in una vasta corte detta Piazza delle Armi, passata la piazza si entra nella Corte Ducale di forma rettangolare sulla quale su due lati si apre un loggiato rinascimentale a due livelli mentre sulla parete di fondo si apre il Portico dell’Elefante, chiamato così in quanto vi sono dipinti animali esotici. Sul 4 lato si apre la Rocchetta, che costituì per secoli la parte più inespugnabile della fortezza. La Rocchetta dispone di una corte quadrata e permette l’accesso all’Archivio Storico Civico e alla Biblioteca Trivulziana che conserva il famoso Codice Trivulziano di Leonardo da Vinci. Suggestivo è il passaggio coperto, riaperto nel 2008, un cunicolo lungo 500 metri a forma di ferro di cavallo fatto costruire da Francesco Sforza che percorre il perimetro difensivo della Ghirlanda.
Il castello ospita al suo interno i Musei del Castello che comprendono:
- Pinacoteca del Castello Sforzesco: con una ricchissima collezione di dipinti tra i quali opere di Filippo Lippi, Antonello da Messina, Andrea Mantegna, (madonna e i Santi) Canaletto (La Riva degli Schiavoni), Correggio, Tiepolo, Bellini (Madonna con il Bambino e Poeta Laureato) Tintoretto (Ritratto Soranzo)
- Museo della Preistoria
- Museo egizio
- Museo d'arte antica, con l'ultima statua di Michelangelo, la Pietà Rondanini.
- Museo degli strumenti musicali
- Museo del Mobile
- Civiche Raccolte d'Arte Applicata
- Archivio Fotografico
- Biblioteca d'Arte del Castello Sforzesco
- Civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli
- Libreria del Castello
Si tratta di un'ampia zona verde creata in città già alla fine dell'800, nell'area precedentemente occupata dal Barcho o Parco Ducale. L'area, completamente cintata dalla famiglia Sforza, è stata di recente dotata di un servizio di videosorveglianza. Uscendo dal Castello Sforzesco il panorama sul parco è veramente degno di nota, subito appare un grande lago artificiale con fontana mentre all'orizzonte si intravede l'Arco della Pace. La sistemazione dell'immensa area venne affidata nel 1893 ad Emilio Alemagna. Il parco dispone di due percorsi botanici nei quali è possibile ammirare: ippocastagni, olmi, platani, noci del caucaso, faggi penduli, aceri zuccherini, americani, campestri, montani e ricci. Tra le altre specie possiamo distinguere l'olmo nero, il noce nero, il ginkgo. Il primavera ed in estate passeggiare nel parco è ancora più piacevole grazie alla fioritura di camelie, ortensie, rododendri azalee e rose antiche.
Ubicata in Piazza Sant'Ambrogio, la basilica venne edificata tra il 379 e il 386 su volere dell'allora vescovo di Milano Ambrogio, sul luogo di sepoltura dei martiri Gervasio e Protaso, divenendo in seguito mausoleo di Sant'Ambrogio. Si tratta di una delle chiese più antiche della città, anche se nel corso dei secoli subì parecchi rifacimenti, il primo dei quali avvenne nel 1080 su volere del vescovo Anselmo. Tali rifacimenti la videro trasformare in una basilica in stile romanico, tale da essere spesso presa come esempio del romanico duecentesco. La chiesa è preceduta da un vasto atrio quadriportico di pianta rettangolare. La facciata a capanna dispone di un doppio loggiato sovrapposto, incorniciato da due torri campanarie. L'interno è suddiviso in tre navate con volte a crociera a costoloni. Degni di nota sono: il Pulpito costruito nel XII secolo, l'Altare di Sant'Ambrogio, considerato un capolavoro di oreficeria con elementi in oro, argento, pietre preziose e smalti, il Sacello di San Vittore in Ciel d'Oro le cui pareti e la cupola presentano splendidi mosaici del V secolo e dove, secondo la tradizione, il vescovo Ambrogio depose la salma del fratello Satiro. Nella Cripta sono invece conservate le spoglie dei santi Ambrogio, Gervaso e Protaso.
Costruita assieme al convento tra il 1466 e il 1490, su volere di Ludovico il Moro, è nota a livello internazionale per custodire, nel refettorio del convento, il famoso dipinto di Leonardo "L'Ultima Cena" e, negli absidi, la "Tribuna" entrambi inseriti dall'Unesco nella lista dei beni patrimonio dell'umanità. La basilica venne edificata su progetto dell'architetto Solari, già ingegnere della Fabbrica del Duomo e della Certosa di Pavia. Dispone di una facciata a capanna ornata da rosoni e monofore, interessante è il portale marmoreo. I materiali utilizzati per la sua costruzione sono il cotto per i muri e il granito per colonne e capitelli. L'interno è a tre navate, sulle navate laterali si aprono due file di 7 cappelle. La fama della chiesa è però dovuta alla sua tribuna che costituisce la parte absidale, attribuita al Bramante, nella quale spicca una loggia ad archi su colonne binate. Il convento si sviluppa attorno a tre chiostri quello dell'Infermeria, quello Grande e il Chiostro dei Morti. E' il chiostro dei Morti, attiguo alla chiesa, ad immettere al refettorio ove vennero dipinti da Leonardo l'Ultima Cena e i ritratti della famiglia Ducale: Ludovico il Moro, Massimiliano, Beatrice e Francesco, purtroppo andati quasi completamente distrutti durante il crollo del refettorio.
Il Cenacolo di Leonardo fa parte dei Musei di Milano, per evitare le lunghe code è necessaria la prenotazione