L’abbazia venne edificata dai monaci benedettini sui resti di un’antica villa romana nel IX secolo. Inizialmente dedicata a Santo Stefano, mutò nome in seguito a lavori di bonifica eseguiti ad opera dei monaci cistercensi nelle pianure circostanti e, all'apertura di un canale denominato appunto “Fossa Nova”. L’abbazia fu molto ricca durante il medioevo ma, a partire dalla metà del 1400 iniziò per lei un lungo periodo di decadenza. Nell'abbazia morì nel 1274 Tommaso d’Aquino, il cui corpo venne conservato qui fino al 1369, anno in cui venne traslato a Tolosa. All'abbazia, attualmente gestita dai frati minori Conventuali, si accede tramite una porta ad arco, dopo una prima corte, affiancata da edifici ottocenteschi, si accede ad una seconda corte, dalla quale si può ammirare la facciata della chiesa ornata da un rosone. L’interno della chiesa, semplice ma allo stesso tempo imponente, è a tre navate divise da 14 colonne congiunte da archi, sui quali si aprono delle monofore; il coro conserva degli affreschi del 1300. A destra della chiesa sorge l’abbazia della quale è visitabile il chiostro a pianta rettangolare, dove intorno ad un giardino, su di un rialzo, sono poste delle colonnine finemente lavorate che formano trifore e quadrifore. Intorno al chiostro sono disposti: il refettorio a forma rettangolare con tetto sostenuto da archi, la sala delle riunioni e la Sala Capitolare. Tramite un corridoio si accede ad un cortile attiguo, dove aveva sede la foresteria e dove morì Tommaso d’Aquino, oggi nello stesso locale vi è una cappella. Nella vecchia foresteria è invece allestito il Museo Medioevale dell’abbazia. Molto suggestiva è la festa medioevale che si tiene nell’abbazia ogni anno agli inizi di Agosto.
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Itinerario Partenza: borgo di Alatri
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