Arroccata in cima ad uno sperone di roccia tufacea ad un'altezza di circa 500 metri, dal quale domina sulla piana circostante, l'antica città laziale è annoverata tra i borghi più belli d’Italia. Fu proprio in questo suggestivo paesaggio tra boschi, profonde vallate e il vicino lago di Vico che la famiglia Farnese scelse di costruire l'omonimo palazzo divenuto simbolo della città. La particolare struttura urbanistica del borgo, che si sviluppa attorno alla chiesa parrocchiale, la fontana delle tre cannelle e l'antico castello nel 1995 è stata oggetto di studio della scuola di architettura del Principe Carlo d’Inghilterra.
Per edificare la sontuosa villa vennero abbattuti alcuni edifici cittadini e costruita una via rettilinea per consentire un accesso trionfale al palazzo: Via Nicolai. La via oggi costituisce la principale arteria cittadina sulla quale si affacciano edifici e palazzi edificati con il favore del cardinale Alessandro per sopperire ai numerosi disagi cui venne sottoposta la popolazione. Molti di questi palazzi vennero abitati dai nobili che facevano parte della corte dei Farnese tra questi: palazzo Sebastiani, Mariani, Restituti, Moscheni. Oggi il borgo è famoso anche per la produzione delle nocciole con le quali si preparano i tozzetti, gli amaretti e i panpepati. Noi abbiamo inserito Caprarola in un itinerario attraverso la Tuscia ma può essere oggetto di una domenica o un week end fuori porta associandovi passeggiate tra la quiete dei secolari boschi di faggi e querce, anticamente covo di briganti, una visita al Lago di Vico con la sua riserva naturale oppure all'antica città di Sutri con la sua necropoli etrusca, l'anfiteatro etrusco-romano e il misterioso mitreo.
Voluto da Alessandro Farnese, nipote di papa Paolo III, il Palazzo vuole essere la celebrazione del potere e della ricchezza dell'antica e nobile famiglia che per secoli dominò questi territori. Costruito intorno al 1500 il palazzo con la sua caratteristica forma di pentagono domina dall'alto di una bella scalinata sull'intero borgo. Il progetto del palazzo venne inizialmente affidato ad Antonio da Sangallo il Giovane ma, dopo morte dell'architetto i lavori subirono un breve periodo d'arresto. Fu Alessandro II che riprese la costruzione del palazzo affidandone il progeto al Vignola. La villa, costruita anche con criteri difensivi, è divisa in due zone a nord la parte estiva, a sud la parte invernale e tra le spesse mura scale per la servitù. Partendo dal basso la villa è composta:
- Dagli interrati che contenevano i magazzini, le cucine e i servizi necessaria alla servitù
- Il piano rialzato o dei Prelati al quale si accede o dalla scala interna a doppia rampa o dall'esterno attraverso un ponte levatoio che conduce al portone principale. Al piano dei Prelati si trovano il salone d’ingresso, la sala di Giove, e il cortile a forma circolare con tutt'intorno due portici sovrapposti con soffitti affrescati da Antonio Tempesta
- La scala Regia a pianta elicoidale ornata da 30 colonne in marmo peperino e affrescata da Antonio Tempesta da questa scala il cardinale poteva raggiungere la camera da letto anche a cavallo
Il piano nobile diviso negli appartamenti estivi affrescati dal Taddeo e in quelli invernali affrescati da Bertoja, Raffaellino da Reggio e Giovanni de Vecchi comprendono invece:
- Le sale di rappresentanza composte dalla sala Ercole, dalla cappella, dalla sala dei fasti Farnesiani, dalla sala del Concilio di Trento
- Gli appartamenti privati estivi ove incontriamo la camera dell’Aurora, la camera dei Lanifici, la camera della Solitudine, e la stanza del Torrione.
- Gli appartamenti privati d’inverno con la camera della Penitenza, la camera dei Giudizi e la camera dei Sogni
- Seguono altre sale di rappresentanza tra le quali la sala degli Angeli e la sala del Mappamondo sul cui soffitto è rappresentato lo zodiaco.
Al di sopra troviamo il piano dei Cavalieri e quello degli Staffieri utilizzato dal personale della corte. Di notevole bellezza i giardini all'italiana della Villa. I giardini si dividono in Giardini Alti e Giardini Bassi. I Giardini Alti sono abbelliti da fontane, nicchie, statue oltre che dalla Palazzina del Piacere affrescata da Jacopo del Duca.
Voluta dalla famiglia Farnese, la chiesa che sorge al di fuori dl centro abitato e dal piazzale antistante la facciata si gode di una bellissma vista sul borgo e su palazzo Farnese. Attualmente considerata una delle più belle dell'alto Lazio la chiesa dispone di un'imponente facciata di ispirazione veneta al cui interno sono custodite opere d'arte di notevole pregio tra i quali un ritratto di Odoardo Farnese, una tela raffigurante Santa Teresa di Guido Reni e un'altra raffigurante Sant Silvestro mentre è attribuita ad Alessandro Turchi la tela raffigurante una predica di San Francesco ai pesci.
Eretta nel XVI secolo su volere della famiglia Farnese, la chiesa rappresenta un bell'esempio di architettura tardo-rinascimentale. La facciata, piuttosto semplice, dispone di un bel portale che custodisce una pregevole porta in legno intagliato. All'interno sono custodite importanti opere tra le quali una Madonna con bambino del XII secolo. L'altare maggiore in legno intaliato venne disegnato dal Vgnola.
Costruita intorno al XV secolo su volere di Riario della Rovere la fontana è ornata da uno stemma cardinalizio nella parte superiore e nella parte centrale dall'emblema di Caprarola costituito da una pianta con due capre salenti. La fontana, incassata in un arco, è composta da due abbeveratoi uno interno ed uno esterno alimentato dalle acque del primo. Per alimentare la fontana venne realizzato un apposito acquedotto.
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