Il Ricetto è una fortificazione collettiva sorta tra Duecento e Trecento per iniziativa della popolazione di Candelo e, il qualche modo, la rappresenta.
Candelo, il più intatto di tutti i ricetti del Piemonte era utilizzato come deposito per i prodotti agricoli in tempo di pace e come rifugio in tempo di guerra o di pericolo. Si è conservato grazie alla sua matrice contadina: ancora infatti fino a pochi anni fa nelle "cellule"(così si chiamano le singole unità immobiliari) si produceva il vino e si mettevano al sicuro i prodotti della terra; circa 200 cellule, oggi quasi tutte di proprietà privata.
Il ricetto, a pianta pentagonale, è quasi completamente attorniato da mura in ciottoli a spina di pesce con un coronamento merlato. Tutto intorno correva il cammino di ronda. Gli angoli del ricetto sono protetti da quattro torri rotonde, in origine tutte aperte verso l´interno per facilitare le operazioni di difesa. I coronamenti in cotto, con decori di mattoni posti a scalare, risalgono a sistemazioni successive. Varcata la torre-porta, unica via d´accesso, ci si trova in una piazzetta pavimentata con le pietre tondeggianti del vicino torrente. La costruzione più importante è il palazzo del principe, fatto costruire da Sebastiano Ferrero nel 1496, quando diventò feudatario di Candelo. Il palazzo del principe, l'edificio più imponente,presenta una struttura a mastio. Fu costruito da Sebastiano Ferrero nel 1496, quando diventò feudatario di Candelo, ma è stato oggetto di vari interventi in epoca successiva.
Le rue - francesismo con cui si chiamano le strade - sono a ciotoloni inclinati verso il centro e con pendenza tale permettere il deflusso delle acque verso la torre di cortina. L´impianto viario è costituito da cinque assi in direzione est-ovest, intersecati da due ortogonali. Gli edifici sono costituiti da una serie di singole cellule edilizie non comunicanti per ridurre al minimo le escursioni termiche e vi si accede dalla strada attraverso un portale. Nell'edificio tipo a pianoterra (caneva) si trova la cantina, con pavimento in terra battuta, destinata al vino e alle operazioni connesse; al piano superiore (solarium) ecco un ambiente secco ed asciutto, ideale per la conservazione delle granaglie: vi si accede direttamente dalla rua tramite la lobbia, una balconata di legno che poggia sulle travi di separazione tra caneva e solarium.
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Tutte le prime domeniche di ogni mese a partire da marzo - ore 9.00 18.00 - MERCATO DEI PRODUTTORI AGRICOLI - BOTTEGHE DEGLI ARTISTI aperte al pubblico
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Pro Loco tel. 015.2536728; fax 015.2538957: orario 9-12; 15-18 (tranne festivi e prefestivi).
Ufficio Accoglienza Turistica Comune di Candelo tel. 0152534203; fax 015.2534112
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Biella inizia il suo legame con la birra nel 1846 grazie all'apertura di un laboratorio da parte della famiglia Welf di Gressoney e i fratelli Antonio e Gian Battista Caraccio nativi di Bioglio e caffettieri in Biella. A metà del 1800 il laboratorio passa di proprietà a due aostani: Jean Joseph Menabrea Antonio Zimmermann.
Nel 1991 il marchio Menabrea è diventato proprietà del gruppo Forst mantenendo però la sua identità e indipendenza.