Giannutri, piccola e meridionale isola dell’Arcipelago Toscano è una destinazione molto speciale.
Non ha nè strade nè macchine, i suoi “rumori di sottofondo” sono quelli del vento, del mare o il richiamo degli uccelli; i suoi profumi quelli del mirto, del cisto e del rosmarino; non ha negozi, e non offre altro da fare se non camminare su antichi sentieri, nuotare in acque trasparenti tra piccole occhiate e stelle marine e godere di panorami mozzafiato a contatto con una natura selvatica e qualche volta selvaggia.
Le sue scogliere sono il luogo scelto da tante specie di uccelli migratori per riprendere le forze, nidificare e allevare i piccoli e nelle acque profonde che la circondano si riproducono dentici, cernie e ricciole, non troppo lontano da coralli e antichi relitti.
Non ci si meravigli, quindi, se, nel tentativo di salvaguardare tutto questo dalla minaccia di un turismo non sempre responsabile, si sia trasformata Giannutri nell’Isola dei divieti, come è stata definita in più occasioni: non si può, infatti, campeggiare, non si possono accendere fuochi, non si possono raccogliere fiori o piante, non si è liberi di fare escursioni, non si possono lasciare rifiuti; fuori delle aree delimitate non si può fare il bagno, pescare, andare in barca e neppure in canoa.
Solo chi non sia correttamente informato sulle caratteristiche e sulle fragilità del delicato ecosistema dell’isola può vivere tutto questo come un fastidio.
Per gli altri sono regole che vale la pena condividere e rispettare per continuare garantirsi nel tempo questa naturalezza a rischio di estinzione.
Giannutri si raggiunge in barca con traghetti della società Maregiglio da Porto Santo Stefano o con minicrociere organizzate nei mesi estivi anch’essi dalla Maregiglio, comprendenti spesso anche l’isola del Giglio ed il pranzo a bordo (biglietto18 €, pranzo a bordo 12 €, tassa di sbarco 1,50 €).
Anche la compagnia Vega organizza minicrociere con partenza da Porto Santo Stefano alle 9.45 che includono Giannutri.
In estate il servizio di collegamento è attivo tutti i giorni con partenza alle 10.00 da Porto Santo Stefano e partenza da Giannutri alle 16.00 (12.00 €; A/R 20,00 €+ tassa di sbarco 1,50€). Il venerdì c’è una seconda corsa che parte da Porto Stefano alle 16.00, più costosa. Nel resto dell’anno il servizio è assicurato soltanto 3 volte a settimana (mercoledì, sabato e domenica).
In alternativa, c’è la possibilità di servirsi di gommoni e taxi boat, che è facile contattare direttamente al porto o via Internet
Per gli amanti del diving, c’è la possibilità di unirsi a gruppi di esperti e perlustrare i ricchi fondali del Parco Marino di cui Giannutri fa parte.
Sempre, comunque, i collegamenti e gli orari dipendono dalle condizioni del mare. Consigliamo, quindi, di informarsi bene sulle previsioni meteo e di prendere contatti direttamente con la compagnia di navigazione, prima di mettersi in viaggio.
Chi arriva in macchina, camper o moto a Santo Stefano dovrà necessariamente lasciare il proprio mezzo in uno dei garage convenzionati (dagli 8 ai 12 € al giorno per una macchina). In alternativa, si può prendere il treno fino ad Orbetello Scalo per poi proseguire con l’autobus di linea per Porto Stefano.
Per chi decide di raggiungere l'isola di Giannutri con una barca propria o a noleggio suggeriamo di leggere i consigli di BolinaBlu
Per chi voglia documentarsi su Giannutri e ne voglia approfondire, in particolare, gli aspetti naturalistici, storici e archeologici, consigliamo Giannutri a cura di Riccardo Rosati, con una bella introduzione di Fulco Pratesi, edito dalla Fratelli Palombi Editori. Il piccolo e prezioso libro non è nuovo, è del 1992, ma l’isola non è cambiata molto da allora. Per fortuna.
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