Si tratta della città più a Est d’Italia, posta a soli 82 chilometri dall’Albania, dalla quale è separata dall’omonimo canale. Annoverata tra i borghi più belli d’Italia nel 2006, il suo centro storico è anche stato nominato dall’UNESCO Patrimonio Culturale. Di sicure origini messapiche, fu municipio romano, fiorente centro commerciale e apprezzato centro manifatturiero, grazie alla lavorazione di tessuti e porpora. Durante il medioevo rimase per ben 5 secoli sotto il dominio bizantino. In seguito passò sotto il dominio normanno, svevo angioino e aragonese, rimanendo però sempre un importante centro commerciale. Dal suo porto partivano navi per l’oriente con il loro carico di manufatti ma anche navi addette al trasporto dei cavalieri diretti in Terra Santa. Nel 1480 la città subì un rovinoso attacco da parte dei turchi, che uccisero ben 800 persone (martiri idruntini), la saccheggiarono e distrussero parecchi edifici pubblici e privati, tra i quali il vicino monastero di San Nicola di Casole. Tornata in mano agli aragonesi, la città cercò di risollevarsi ma, intorno al 600 iniziò il suo lento declino in concomitanza con la crescita della rivale Lecce.
Costruito tra il 1485 e il 1498 per volere di Alfonso di Aragona, dispone di una pianta a forma pentagonale con tre torrioni cilindrici e un alto fossato. In epoche successive venne dotato di un bastione con un diametro di 14 metri e baluardi esterni per avvistare l’arrivo di flotte nemiche. Nel castello venne ambientato da Horace Walpole il primo romanzo gotico della storia.
Edificata nel 1088 dispone di una facciata piuttosto semplice, ornata da un portale barocco del 1764 e da un rosone con 16 colonnine in pietra leccese. L’interno a tre navate divise da 14 colonne di granito e marmo, conserva, unico nel suo genere in tutta la Puglia, un pavimento a mosaico realizzato tra il 1163 e 1165 con tessere policrome di duro calcare, che rappresentano l’albero della vita. Di notevole valore sono anche gli affreschi bizantini posti sulle pareti e la cripta dell’XI secolo con cinque navate sorrette da 42 colonne in marmi differenti e con capitelli finemente lavorati. Nell’ottagonale cappella dei Martiri sono custodite parte delle ossa degli 800 martiri idruntini.
Si tratta di un piccolo capolavoro di epoca bizantina, edificata tra il IX e il X secolo. L’interno a croce greca con tre absidi circolari è suddivisa in tre navate da quatto colonne che sorreggono la cupola centrale. Conserva i resti di preziosi affreschi di varie epoche. Dal vicino bastione dei Pelasgi è possibile godere di una splendida vista sul porto.
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