Antica ricetta, molto diffusa in tutto il nord Italia ma, soprattutto nel Trentino ove viene preparata in diverse varianti. Il nome, piuttosto beffardo, è un richiamo alla tradizionale golosità ed ingordigia dei preti. Nei corso dei secoli la ricetta originale ha subito diverse varianti, prima fra tutte l'introduzione del latte che rende l'impasto più morbido e soffice.
1 kg di pane raffermo
2 tuorli d'uovo
1 lt di latte
500 gr di erbette oppure spinaci
70 gr di farina bianca
150 gr di burro
3-5 foglie di salvia
50 gr di formaggio grana grattugiato
una spruzzata di noce moscata
sale e pepe
Sminuzzare il pane e farlo ammorbidire in una ciotola con il latte per almeno 1 ora. Sbollentare le erbette, strizzarle e tritarle finemente poi unirle al pane e al latte. Unire al composto i tuorli d'uovo e passare il tutto nel tritacarne. Mettere il composto in una spianatoia, aggiungervi la farina, il sale, il pepe e la noce moscata ed impastare bene. Se l'impasto risulta troppo liquido aggiungere del pangrattato. Create dei piccoli gnocchetti e cuoceteli in acqua bollente fino a quando non verranno a galla. Adagiateli in una pirofila e conditeli con il burro fuso precedentemente aromatizzato con la salvia e cospargeteli di formaggio grana. Servite gli strangolapreti ben caldi accompagnati da un vino leggero come il Casteller.