È uno dei piatti tipici della cucina pugliese di più genuina origine contadina, che accosta il sapore tipico delle fave a quello leggermente amarognolo delle cicorie di campo.
È un piatto sostanzioso, composto da ingredienti poveri e di facile realizzazione. Con il suo alto valore proteico, si presta bene come piatto unico. È originariamente una ricetta tipica della primavera, fatta con fave fresche da sgranare, che viene ormai cucinata durante tutto l’anno, utilizzando le fave secche.
gr. 350 di fave secche decorticate (o 400 gr di fave fresche sgranate, pari a circa 1,6 Kg da fave da sgranare)
cicorie (possibilmente selvatiche) o catalogna 400 gr 3 cucchiai di olio extravergine di olivaSale
Se utilizzate le fave secche, lasciatele in ammollo per almeno 12 ore, altrimenti sgranate e lavate le fave al momento. Poi scolatele e lessatele in acqua leggermente salata a fuoco moderato finché non sono ben cotte.
Scolatele, regolate il sale, aggiungete un filo di olio e riducetele il tutto in purè con un cucchiaio di legno, come vuole la tradizione pugliese, o con un passaverdure. Nel frattempo avrete pulito e lessato le cicorie in abbondante acqua salata. Disponete le cicorie nei piatti, adagiatevi al centro il purè di fave e condite con un filo di olio.
Una variante interessante è quella di aggiungere un paio di patate tagliate a piccoli pezzi all’acqua di cottura delle fave: daranno al purè una consistenza più cremosa. Al tutto si può aggiungere una spolverata finale di pepe o qualche goccia di olio al peperoncino.