Posta sulla sommità del Monte Pirchimano, ad un'altezza di 962 metri, la Sacra domina con la sua imponente mole su tutta la piana circostante e sul gruppo del Rocciavrè appartenente alle Alpi Cozie. Nelle giornate limpide dai suoi terrazzi lo sguardo spazia sui Laghi di Avigliana, su Avigliana, su Torino, su Rivoli, sull'imboccatura della Valle di Susa e sulle splendide vette circostanti.
La costruzione della Sacra ebbe inizio più di 1000 anni fa, precisamente nel 983, ad opera di Ugo di Montboissieur. Il nobil uomo, recatosi a Roma per chiedere l'indulgenza a papa Silvestro II, a titolo di penitenza si trova a dover scegliere tra l'esilio per 7 anni oppure la costruzione di un'abbazia in un luogo di suo piacimento. Non mancandogli i mezzi economici, inizia così l'edificazione della Sacra di San Michele che poggia sui resti di tre precedenti cappelle. Terminata l'opera ne affida la conduzione a 5 monaci benedettini. Ben presto all'abbazia giungono altri monaci dall'Alvernia trasformandola in poco tempo in un importante punto di sosta per i pellegrini. Intorno all'XI secolo, ottenuta l'indipendenza dall'autorità temporale e dall'autorità vescovile, l'abbazia diviene un centro culturale di importanta internazionale estendendo i suoi possedimenti in Italia e in Europa ed esercitandovi diritti spirituali, amministrativi, penali e civili. Intorno al 1300 vede il suo periodo di massimo sviluppo. A causa del malgoverno dell'abate Pietro di Fongeret e della conseguente istituzione della figura del commendatario, l'Abbazia inizia un lungo periodo di declino e degrado che culmina nel 1622 con la soppressione del monastero, ad opera di Papa Gregorio XV. Dopo ben due secoli di abbandono nel 1836 re Carlo Alberto di Savoia decide di far risorgere il monumento offrendo la conduzione del monastero ad Antonio Rosmini ed alla sua congregazione, che tutt'ora conducono l'abbazia. Sempre Carlo Alberto di Savoia decise di traslare nel monastero le salme di 24 membri della Famiglia Reale. La legge regionale n^ 64 del 21/12/1994 ha riconosciuto la Sara di San Michele come monumento simbolo del Piemonte.
La Sacra di San Michele, come la conosciamo oggi, è il frutto di notevoli interventi avvenuti nel corso dei secoli nei quali si riconoscono diversi stili architettonici.
Dopo aver seguito il ripido sentiero pedonale che conduce al monumento si viene accolti dall'imponente statua di San Michele creata nel 2005 all'artista Paul dë Doss-Moroder. L'inconsueta statua di San Michele è alta 5,20 metri per un peso complessivo di 3.400 kg. Al contrario delle classiche rappresentazioni l'arcangelo non indossa un'armatura bensì una misera tunica in onore dell'ordine Benedettino. Secondo l'autore l'opera vuole significare la sconfitta del male da parte dell'Arcangelo e il trionfo del bene. Superato il portone di ingresso si viene accolti dall'imponente "scalone dei morti" così chiamato in quanto fino al 1936 erano custoditi gli scheletri di alcuni monaci e per un lungo periodo venne sfruttato per la sepoltura di uomini illustri, abati e benemeriti del monastero.
Ancora oggi lo scalone ospita ben 5 tombe. In cima allo scalone si trova il Portale dello Zodiaco, pregevole opera del maestro Nicolao, così chiamato perchè riporta le incisioni dei segni dello zodiaco. Passato il Portale dello Zodiaco si giunge all'ultima rampa di scale, situata su di una terrazza all'aperto e sormontata da imponenti contrafforti e archi rampanti posti nel 1937 dall'Architetto Alfredo d'Andrade, per far fronte al gravi dissesto della parete sud della chiesa. Superata la rampa di scale un portale in pietra verde e grigia consente l'accesso alla chiesa, il cui interno è un misto di tre stili: romanico nella parte absidale, romanico di transizione nelle arcate e gotico piacentino. Nella chiesa sono conservati ben 16 sarcofagi contenenti le salme di principi di casa Savoia. Di particolare interesse sono il primitivo Santuario di San Michele al quale si accede tramite una piccola scala, un trittico opera di Defendente Ferrari dove viene rappresentata la Madonna che allatta Gesù e ai lati San Michele Arcangelo che sconfigge il Demonio e San Giovanni Vincenzo.
Il Grande Affresco dell'Assunzione dipinto nel 1505 da Secondo del Bosco, l'Affresco della Leggenda, che riassume la storia mista a leggenda del santuario. Nella parte Sud Ovest del Monte si scorgono una serie di rovine chiamate "Rovine del Monastero Nuovo" crollato per incuria, sismi e per i danni provocati dalla guerra. Proseguendo nella visita si incontrano: le antiche officine, la cella eremitica, le antiche sale di casa Savoia e il museo del quotidiano.
Note: vista la sacralità del luogo si invitano i visitatori ad un contegno e ad un abbigliamento adeguato. All'interno del Santuario è vietato consumare cibi o bevande, introdurre animali, fumare, effettuare riprese video o fotografie con flash.
Camper: la strada per salire alla Sacra si snoda in salita tra curve e tornanti in alcuni tratti non supera i 2 metri di larghezza. Durante i fine settimana diventa a senso unico.
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