La chiesa, che costituisce per i fiorentini un importante luogo di culto, venne edificata in tempi molto antichi se ne hanno notizie scritte già nel 960 quando venne acquistata da Willa di Toscana, madre del marchese Ugo, per costruirvi un’abbazia benedettina, da qui il nome Badia. La Badia venne nominata da Dante Alighieri nella Divina Commedia per aver avuto qui, durante la celebrazione di una messa, il suo primo incontro con Beatrice. Nel 1285 l’intero edificio subì un radicale cambiamento ad opera di Arnolfo di Cambio, mentre nel quattrocento, divenuta centro della cultura umanistica con il sostegno dell’abate Ferreira de Silva, venne abbellita con l’ aggiunta della loggia, dell’atrio e del chiostro degli aranci opera di Bernardo Rossellino, con dipinti raffiguranti scene di San Benedetto. Nel ‘600, su volere dell’abate Serafino Casolani, l’edificio venne completamente trasformato assumendo le forme attuali. L’interno della chiesa custodisce opere di particolare pregio come una pala d’altare di Vasari, la tomba del marchese Ugo di Toscana, opera di Mino da Fiesole, l’Apparizione della Madonna a san Bernardo opera di Filippo Lippi.
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