Secondo alcune accreditate ipotesi la città venne fondata dai Celti anche se non esistono prove concrete a conferma di tale ipotesi, diverse sono invece le testimonianze del suo passato di colonia romana. Il periodo di massimo splendore economico e artistico della città risale al medioevo, al quale appartengono la maggioranza dei monumenti cittadini. Conquistata da Azzone Visconti entrò a far parte del Ducato di Milano, città alla quale rimase legata fino all'unità d'Italia.
Il centro storico cittadino è uno scrigno d'arte che conserva monumenti di ineguagliabile bellezza, cuore pulsante sulla quale si affacciano i monumenti di maggior interesse storico e artistico è sicuramente Piazza del Comune.
Di origini medioevali, costituisce uno dei meglio conservati esempi di spazio pubblico di quell'epoca. Centro amministrativo e sociale della città la piazza è sede di numerosi eventi cittadini come la "Festa del Torrone", i mercatini natalizi e Mondomusica. Su Piazza del Comune si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città rendendola il punto di partenza ideale per una visita.
Simbolo indiscusso della città che con i suoi 111 metri di altezza svetta su di essa. Non si conosce la data esatta della sua edificazione anche se si sa per certo che nel 1267 la parte bassa della torre era già presente. La torre con i suoi 487 si sviluppa in altezza attraverso due distinti moduli inseriti uno nell'altro. La facciata che da sul Piazza del Comune espone un orologio astronomico costruito nel 1583 e tutt'oggi funzionante. Il Torrazzo è collegato al Duomo tramite un portico di epoca rinascimentale chiamato "Bertazzola"
Considerato uno dei massimi edifici religiosi del Nord Italia la cattedrale, dedicata a santa Maria Assunta, è una struttura piuttosto articolata sulla quale si mescolano e fondono in maniera armonica diversi stili architettonici. Sull'originaria costruzione in stile romanico si sono andate aggiungendo nel corso dei secoli diverse modifiche e ampliamenti con stili che vanno dal gotico al rinascimentale fino a giungere al barocco. L'edifico, la cui costruzione iniziò nel 1107, dispone di una facciata piuttosto complessa sulla quale spiccano il portale d'ingresso, loggette, una loggia con archi acuti, nicchie ed uno splendido rosone sovrastato da un frontone classicheggiante. Di particolare bellezza sono le opere scultoree che ornano la facciata tra esse due leoni stilofori, le figure che rappresentano i mesi dell'anno e quattro lastre con le figure dei profeti Geremia, Isaia, Daniele ed Ezechiele. Il maestoso interno è suddiviso, da possenti pilastri, in tre navate in quella di centro si può notare un bellissimo matroneo diviso da bifore e polifere. Di particolare pregio le decorazioni pittoriche che decorano i lati della navata centrale, il retro della facciata e l'abside.
Posto nel lato sud della piazza il Battistero, costruito a partire dal 1167, è stato riportato agli antichi splendori e riaperto al pubblico dopo lunghi restauri avvenuti all'inizio del XXI secolo. L'edificio di forma ottagonale subì notevoli rimaneggiamenti nel corso del XVI secolo quando le facciate vennero rivestite da pannelli di marmo, vennero chiusi due dei tre ingressi e quello rimanente venne abbellito da un protiro con leoni stilofori. L'interno, a parte due altari di stile barocco conserva l'austerità dell'originale stile romanico, nelle pareti si aprono due gallerie ornate da bifore. Al centro è posto l'antico fonte battesimale in marmo rosso di verona, opera di Lorenzo Trotti. Ai lati dell'edifico sono state sistemate antichi pezzi scultorei di epoca romanica.
Costruita nel 1292 come luogo di incontro tra per i capitani delle milizie cittadine, costituisce uno dei massimi esempi di architettura civile del medioevo. La struttura in cotto è caratterizzata da un portico con alte arcate ogivali, bifore e trifore sormontate da un'elegante merlatura.
Uno degli edifici simbolo della città, iniziato nel 1206 ma, oggetto di parecchie modifiche nel corso della sua lunga storia. Tra le modifiche più significative quella avvenuta nel corso del XV secolo ad opera di Bernardino da Leva che rifece parzialmente il palazzo. La facciata che vediamo ai giorni nostri è opera di un rifacimento avvenuto nel 1830 su progetto di Luigi Vogera. Grazie ad ampi passaggi coperti il cortile del comune rappresenta quasi un'estensione dell'antistante piazza. Sotto il porticato si conservano i resti di alcuni affreschi del 1200. All'interno spicca il grande scalone sul quale si possono ammirare i resti di alcuni affreschi del 1200, al piano superiore un bel portale del 1575 introduce alla sala consigliare, segue la sala della consulta ove spicca il soffitto a medaglioni e una tela di Antonio Santagostino. Nella sala della giunta di particolare bellezza il grande camino rinascimentale di Gaspare Pedone. Nella sala dei violini si possono ammirare alcuni dei massimi esempi della liuteria locale come il violino "Carlo IX di Francia" costruito nel 1566 da Andra Amati, "l'Hammerle" costruito nel 1658 da Nicolò Amati e il famosissimo "Cremonese" costruito nel 1715 da Antonio Stradivari.
Uno dei migliori esempi di architettura rinascimentale patrizia conservti in Lombardia. Costruito tra il XV e il XVI secolo su volere di Benedetto Fodri, membro di una delle più facoltose famiglie cremonesi dell'epoca, dispone di uno splendido cortile a pianta trapezioidale con porticati e decorazioni in cotto. Il palazzo è ora sede della Fondazione Stradivari che espone una bella collezione di liuteria.
L'edificio venne edificato su volere di Bianca Maria Visconti che ne affiò l'incarico a Bartolomeo Gadio. La struttura sorge sulla cappella in cui nel 1441 la nobildonna sposò Francesco Sforza. Anche questo edificio subì nel corso dei secoli parecchie modifiche e ampliamenti tra i più significativi quello avvenuto nel nel 1492 ad opera di Bernardino Lera e la costruzione del bel portale opera di Sebastiano Nan del 1578. Oggi la chiesa rappresenta uno degli esempi migliori di arte rinascimentale del Nord Italia. L'interno ad unica navata con volta a botte dispone di una serie di cappelle finemente decorate da alcuni dei più famosi artisti dell'epoca tra i quali spiccano i fratelli Campi, Camillo Boccaccino e Bernardino Gatti. Molto bello è il chiostro raggiungibile dal transetto.
Costruita tra il 1339 e il 1345, dispone di una bella facciata in cotto tripartita da due semicolonne. Rosoni e una galleria evidenziano lo stile gotico-longobardo dell'epoca. L'interno è suddiviso in tre navate da possenti pilasti sui quali poggiano volte a botte. Di particolare pregio l'apparato iconografico dove spiccano una pala d'altare del 1559 rappresentante la Deposizione e un ciclo di affreschi di Bonifacio Bembo.
Se avete un p' di tempo a disposizione vale sicuramente una visita il Museo Civico Ala Ponzone sito nel cinquecentesco Palazzo Affaitati. Le venti sale, modernamente ristrutturate, ospitano una pinacoteca ove sono conservati opere della pittura cremonese, veneta, lombarda e toscana appartenute alla collezione privata del Marchese Giuseppe Sigismondo Ala Ponzone, nel corso degli anni la collezione si è ampliata di opere provenienti da chiese e palazzi del territorio. Nella XII sala un ciclo di quadri fiamminghi. Stanze per la Musica, anch'esso parte del museo civico,dove in esso sono esposti oggetti e opere appartenuti alla collezione Alberto Carutti. La collezione ripercorre quattro secoli di liuteria attraverso l'esposizione di violini, viole, viole d'amore, pochettes e ghironde, strumenti a corde pizzicate fra cui chitarre, english-guitars, mandolini e liuti, costruiti dai principali artigiani europei operanti nei secoli XVII, XVIII e XIX.
Museo del Violino modernamente organizzato e dotato di supporti multimediali che aiutano alla comprensione e ad attrarre l'attenzione dei più piccoli, il museo si sviluppa in 10 sale nelle quali viene ripercorsa la storia di questo celebre strumento musicale. Nella sana n^ 9 sono esposti violini di collezioni pubbliche o private costruiti da Stradivari, Amati, Guarneri e Storioni. Nella sala n^ 10 viengono proiettati spezzoni di film in cui il protagonista è ancora il violino.
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