Tipico del lago di Como il Missoltino è una semiconserva ittica conosciuta già ai tempi di Plinio il Giovane. In epoca romana la pratica consisteva nel mettere sotto sale ed essiccare i piccoli pesci, con il passare del tempo questa tecnica oltre ad essersi affinata si è notevolmente trasformata assumendo le caratteristiche di conservazione del pesce tipiche dei paesi scandinavi. I risultati migliori si ottengono utilizzando l'agone un pasce di piccole-medie dimensioni, ricco di grassi e omega 3, che ne aiutano la conservazione. L'agone appartiene alla famiglia dei clupeidi, di cui è parente anche l'aringa, altro pesce sottoposto a trattamenti simili. La pesca dell'agone avviene generalmente nei mesi di Giugno e Luglio, nella parte settentrionale del lago caratterizzata da acque più profonde e leggermente più fresche. Diverse sono le metodologie con le quali il pesce viene pescato si va dalle lunghe reti, che arrivano a decine di metri di profondità, per passare al bilancere o alle esche artificiali. Una volta pescato l'agone per diventare Missolino deve subire diverse tecniche di lavorazione, innanzitutto viene squamato ed eviscerato, poi i pesci vengono strofinati nel sale, successivamente vengono posti sotto sale all'interno di marmitte, per un miglior risultato è necessario girare i pesci ogni 12 ore. Passati 3-2 giorni i pesci vengono accuratamente lavati, infilzati in uno spago e posti ad essiccare al sole. Passata una decina di giorni o comunque quando le carni assumono una colorazione rossastra il pesce viene schiacciato messo in speciali contenitori di latta chiamate missolte (da cui il nome) in strati alternati con foglie di alloro. Le missolte, una volta riempite, vengono messe sotto speciali torchi in modo che la pressione faccia affiorare un leggero strato che ne garantirà l'isolamento dagli agenti esterni garantendone la conservazione.
Il missoltino viene in genere consumato assieme alla polenta o cotto alla brace