Ufficio del Turismo: Via delle Repubbliche Marinare
Cuore della Costiera Amalfitana, la splendida città è adagiata ai piedi dei monti Lattari in un intricato reticolato di viuzze, passaggi coperti e scalinate che confluiscono su Via Lorenzo d’Amalfi, principale via cittadina. La città di antiche origini, secondo la leggenda venne fondata da Ercole che qui vi depose la sua amata Amalfi, ninfa dagli occhi del colore del mare, in realtà si pensa che a fondarla siano stati gli abitanti di Scala intorno al VI secolo. Amalfi visse il suo periodo di massimo splendore a partire dal 839, quando venne dichiarata Libera Repubblica Marinara fino al 1137, anno in cui venne sottomessa ai normanni. Parte dell’abitato e dell’enorme patrimonio artistico accumulatosi in questo periodo è stato negli anni distrutto da mareggiate e frane, ciò nonostante Amalfi rimane uno dei luoghi simbolo del turismo in Italia. La grande ricchezza accumulata durante il periodo e l’enorme influenza orientale ebbero un’enorme riflesso anche sulla vita politica e culturale della città, consentendo la divulgazione in occidente di conoscenze e scoperte orientali, prima tra tutte l’utilizzo della bussola. Da Vedere:
Tra i più belli della costiera e probabilmente d’Italia, il lungomare si estende dalla Torre di Amalfi fino all’albergo Luna, al centro il municipio che ospita al suo interno il Museo Civico dove è custodita “La Tabula Amalphitana”, raccolta di leggi marittime e consuetudini dell’abitato.
Simbolo indiscusso della città, testimone del glorioso passato cittadino, il duomo si erge maestoso in cima ad una ripida scalinata che parte dalla piccola piazza Duomo, ornata da una fontana con la statua di Sant’Andrea. L’accesso al duomo avviene tramite un atrio porticato sul quale si aprono anche l’accesso al Chiostro del Paradiso ed alla Cappella del Crocifisso. Le visite al duomo partono dal Chiostro del Paradiso per proseguire nella Cappella del Crocifisso o Vecchio Duomo costruito dal duca Masone I, che attualmente ospita il Museo Diocesano con importanti reperti di epoche varie. Dal vecchio duomo una scalinata conduce alla splendida cripta, magnificamente decorata da affreschi e mosaici risalenti al XVI secolo, che conserva le spoglie di Sant’Andrea, patrono della città. Da notare le statue marmoree di San Lorenzo e Santo Stefano opera di Pietro Bernini (papà di Gian Lorenzo). Un’altra scalinata conduce alla Cattedrale in stile barocco, edificata tra il 1202 e il 1215. Da notare al soffitto tele dipinte da Andrea d’Este e la splendida porta bronzea fusa a Costantinopoli e donata alla città da un ricco amalfitano nel 1065.
Si tratta dell’antico cimitero dei nobili di Amalfi, edificato tra il 1266 e il 1268. Caratteristici sono i suoi archi acuti intrecciati e sorretti da colonne bizantine. Al centro un giardino con pozzo per la raccolta delle acque.
Famosa per il colore verde smeraldo e per i particolari effetti cromatici delle sue acque che riflettono la luce che filtra dalle rocce. La grotta si trova a 5 chilometri da Amalfi nella baia di Conca dei Marini, è raggiungibile sia via terra che via mare. Se vi recate in auto cercate di arrivare al mattino presto in quanto il parcheggio è molto piccolo e sempre affollato, lungo la strada è praticamente impossibile parcheggiare mentre se vi recate in autobus partendo da Amalfi dovete prendere la linea per Positano/Sorrento e scendere alla fermata Grotta dello Smeraldo, un comodo ascensore vi condurrà alla grotta. Sia da Amalfi che dagli altri paesi della Costiera Amalfitana partono quotidianamente da Giugno a Ottobre diverse imbarcazione che conducono alla Grotta ad un prezzo piuttosto contenuto. La gita (da Amalfi) dura all’incirca 1 ora, i biglietti si acquistano alle biglietterie poste nel piazzale del porto. La Grotta, larga 30 metri per 60 metri e con un’altezza massima di 24 metri, è visitabile attraverso un comodo servizio di barchette che conducono i turisti vicino alle numerose stalattiti e stalagmiti. La presenza di tali formazioni, che si creano solo in ambienti asciutti, sono la dimostrazione che una volta la grotta non era bagnata dalle acque, le quali sono filtrate solo in un secondo momento in seguito alle mutate condizioni del livello del mare.
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