Posta nel cuore del Tavoliere delle Puglie la città ha un passato molto ricco di storia. In quest’area in epoca Neolitica sorse uno dei più grandi villaggi d’Europa, i primi documenti scritti risalgono però al periodo di dominazione normanna. Nel 1223 Federico II, conscio del ruolo centrale che occupava la città rispetto al resto del territorio fece erigere a Foggia il Palazzo Imperiale e successivamente due palazzine di caccia ai margini della città. Durante il periodo di dominazione Angioina la città continuò a crescere mantenendo il suo ruolo centralitario rispetto al resto del territorio, Carlo I d’Angiò stabilì qui la sua dimora principale facendovi erigere un nuovo palazzo. Sfortunatamente la città venne devastata da due tremendi terremoti il primo nel 1456 sotto il dominio Aragonese e il secondo il 20 marzo del 1731, entrambi i terremoti distrussero gran parte del patrimonio artistico di Foggia. Durante la seconda guerra mondiale le forze alleate infierirono sulla città con pesanti bombardamenti che causarono la morte a più di 20.000 persone oltre a radere praticamente al solo il centro abitato. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale la città venne ricostruita sui resti dei preesistenti edifici.
Costruita nel 1172 venne pesantemente danneggiata sia dal terremoto del 1731 che dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale tanto che del suo originario aspetto romanico rimane molto poco. Le varie ricostruzioni hanno conferito alla basilica, dedicata alla Vergine Assunta, un aspetto barocco. Da notare il cornicione opera di Bartolomeo da Foggia ricco di sculture e il bel portale di San Martino. All’interno della basilica sono custodite opere di notevole valore tra le quali sicuramente la più nota è una tavola rappresentante la Vergine Kiriotissa che secondo la leggenda venne ritrovata da alcuni pastori immersa nelle acque della palude e avvolta dalle fiamme.
L’antica via rappresenta il nucleo storico della città sulla via si affaccia il Rinascimentale Palazzo De Rosa. Palazzo Arpi è stato ricostruito sui resti dell’antico palazzo imperiale di Federico II del quale rimangono solamente un portale e due aquile. Il palazzo ospita il Museo Civico composto da una sezione archeologica, una pinacoteca, una sezione relativa alle tradizioni popolari della zona e un lapidario.
Il palazzo che attualmente ospita la sede della provincia di Foggia venne costruito nel XV secolo come sede della Regia Dogana della Mena delle Pecore, seriamente danneggiato dal terremoto del 1731 venne completamente ricostruito. Nel 2013 il palazzo è stato nominato dall’UNESCO come Monumento Messaggero della Cultura di Pace. Attualmente il piano terra del palazzo ospita la Galleria d’Arte Moderna
La chiesa venne edificata nel 1693 in seguito ad un’evento miracoloso che salvò Foggia da una terribile siccità. Il nome della chiesa deriva da un percorso di penitenza segnato da sette croci piantate da un padre cappuccino. Dal portale della chiesa si accede ad un prato ove vi sono le cinque cappelle che custodiscono le croci (due sono andate distrutte) e successivamente si accede alla modesta chiesa.
La piazza più volte rinominata deve il suo attuale nome allo spostamento del monumento in onore dei Caduti in Guerra avvenuto il 22 ottobre 1959.
La villa è preceduta da un imponente atrio composto da una doppia fila di 28 colonne e abbellito da fontane e statue. La villa venne edificata nel 1824 su progetto degli architetti Oberty e De Tommaso, sfortunatamente durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale il pronao venne distrutto, successivamente ricostruito seguendo gli originali progetti.
Nel vicino bosco si trova il Santuario dell’Incoronata dove viene venerata la Madonna Nera che secondo la tradizione apparve tra i rami del bosco. L’edifico è di fattezze moderne e tutti gli anni a maggio ospita riti mariani.
A otto chilometri dalla città è possibile visitare il sito archeologico della vecchia città di Arpi
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