Importante centro agricolo, noto per la produzione di vini ma sopratutto per la coltivazione del "Cardo Gobbo" ingrediente fondamentale della "bàgna cauda", tipico piatto della cucina piemontese. Le origini dell'abitato risalgono al 1225 quando si unirono gli abitanti dei sette castelli Alessandrini distrutti durante la guerra con gli Astesi. Il dominio della città fu spesso oggetto di contese tra le varie famiglie nobili d'Italia, che volevano impossessarvi delle ricchezze derivanti dalla coltivazioni dei cerali, dello zafferano, del lino, della canapa, ma sopratutto delle pregiate uve e della seta prodotta dalla filatura dei numerosi bacchi allevati nel territorio. Tra le varie famiglie che si alternaro al dominio della città vi furono i d'Angiò, il Marchese Manfredo di Saluzzo, Carlo II re di Napoli, il conte d'Armagnc, i Gonzaga e i Savoia.
Più comunemente nota con il nome di Via Maestra, l'antica strada, fiancheggiata da portici con archi a tutto sesto, collega le due piazze principali della città Piazza Garibaldi e Piazza XX Settembre. Sotto i caratteristici portici trovano sede numerose attività commerciali per questo è considerata la via dello shopping cittadino.
La chiesa venne costruita nella seconda metà del 1700 su progetto dell'architetto Nicolis di Robilant e costituisce il principale luogo di culto cittadino. La sobria facciata, con le sue imponenti colonne, richiama l'immagine di un tempio greco, dai tre portali si accede all'interno a tre navate con un bell'abside.
L'edificio, rimaneggiato più volte nel corso del tempo, venne edificato nel 1353. Sin dalla sua edificazione ha svolto funzioni pubbliche ospitando inizialmente le riunioni degli enti governativi. Sulla facciata in mattoni rossi, si aprono quattro archi sorretti da grossi pilastri, mentre le finestre ai piani superiori sono ornate da lunette ad arco, tra le due centrali è posto il simbolo della città. Di fianco al palazzo si erge la torre campanaria conosciuta come "el Campanon".
Costruito nel XVIII secolo sui resti di un preesistente edificio, il palazzo è opera dell'architetto Nicolis di Robilant, molto belli gli affreschi, gli stucchi e i soffitti a cassettoni del piano nobile, come i fregi con disegni a motivi vegetali posti all'esterno del lato nord. Il palazzo ospita nelle sue sale il museo del Gusto, aperto tutti i fine settimana con ingresso gratuito, all'interno è possibile ripercorrere grazie a strumenti multimediali la storia del gusto del territorio, l'evoluzione delle ricette ma anche la storia della tavola e della mise en place.
Nelle cantine del palazzo è ospitata l'enoteca regionale dove è possibile degustare ed acquistare i vini tipici del Monferrato, collegato all'enoteca è il ristorante Signora in Rosso.
Fondato dall'avvocato Arturo Bersano, il museo, posto all'interno dell'antico stabilimento vinicolo, conserva una raccolta di stampe e di etichette degli ultimi quattro secoli oltre ad una raccolta di attrezzi utilizzati nelle campagne del Monferrato e delle Langhe.
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