La bellissima Porta Soprana, con le sue due torri ed i suoi merli a coda di rondine, secondo l’uso dei Ghibellini, venne edificata nel 1155 e il nome fa riferimento alla sua posizione nella parte alta (di sopra) della città, sulla sommità del Colle Sant’Andrea. La porta si apre a Levante ed ha una torre gemella posta a ponente: la Porta dei Vacca, detta anche Porta di Santa Fede per l’omonima chiesa che sorgeva nei pressi. Di questo antico tempio rimangono solo alcuni resti, all’interno di un edificio che attualmente ospita uffici comunali. Le mura furono edificate per proteggere Genova da suoi nemici e, in particolare, dal pericolo rappresentato da Federico Barbarossa. Molte delle incisioni che si trovano sulla Porta sono veri e propri moniti rivolti agli avversari, come le due belle lapidi in latino che, oltre a riportare i nomi dei sovraintendenti all’opera di costruzione, recitano, tra l’altro: “Se porti pace ti è consentito toccare queste porte, ma se cerchi guerra, te ne tornerai triste e vinto”.
La salita che arriva fino a Porta Soprana è tutto quello che rimane dell’antico Vico Dritto di Ponticello, un tempo zona di grande fermento, con abitazioni e mercati popolari, dove si trova anche la presunta casa di Domenico Colombo, padre di Cristoforo, ora casa-museo. Tutta la zona circostante fu, infatti, rasa al suolo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo per edificare un nuovo quartiere e il palazzo della Regione. In quell’occasione andò perduta anche la casa del grande musicista e compositore Niccolò Paganini. Le Torri sono visitabili ed offrono un bel panorama della città. La visita è sicuramente da consigliare anche se è bene sapere che i gradini sono alti e possono risultare particolarmente scomodi.
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