Di origine messapica (l’antico popolo, forse proveniente dai Balcani, che popolò questa zona a partire dal IX secolo a.C.), ha un nome che sembra far riferimento alla fertilità della sua terra (dal greco karpene, frugifera, che nel medioevo diventa Carvineo, ma che potrebbe derivare anche dal messapico Karp, che indica una collina con città fortificata. Carovigno seguì nel tempo le sorti dei centri circostanti più importanti: Taranto e Brindisi durante le guerre puniche; Ostuni ai tempi delle dominazioni dei Bizantine, dei Goti e poi, via via, divenne dominio dei Normanni, degli Svevi, degli Angioini e degli Aragonesi e, a seguire, dei Veneziani, degli Spagnoli, degli Austriaci e dei Borboni. Il castello, costruito nel secolo XV dagli Orsini Del Balzo contro la minaccia rappresentata da turchi e pirati rappresenta una delle tracce del feudalesimo a cui fu sottoposta Carovigno nel medioevo. I suoi cittadini parteciparono attivamente alla cospirazione carbonara ed ebbero una figura di spicco in Salvatore Morelli, scrittore, giornalista, politico, mazziniano, acerrimo nemico del regime borbonico, che fu un perseguitato politico fino alla realizzazione dell’Unità d’Italia. Fu un uomo illuminato, da ricordare, perché fu il primo politico europeo a richiedere in Parlamento la parità di diritti fra uomini e donne. Innumerevoli le tracce lasciate dalla storia: dalle mura megalitiche del VI-IV sec. a.C. a Nord e ad Ovest di Carovigno, al nucleo centrale tipicamente medioevale, alla cinta aragonese (XV-XVI secolo, nella quale si aprono la Porta brindisi, la Porta Nuova e l’Arco del Prete, oltre al castello che domina l’abitato.
A soli 7 Km dal mare, Carovigno si trova immersa in una bellissima area di ulivi secolari ed è considerata (citiamo la miniguida territoriale della Puglia) “roccaforte del gusto, con ristoranti rinomati a livello internazionale e chef pluripremiati”.
Sorge sul punto più alto del paese, da dove la vista è eccezionale e spazia su un ampio tratto di costa, da Torre Canne fino a Brindisi. Ha una singolare pianta triangolare, con tre torri, di cui una quadrata (probabilmente la più antica, di origine normanna), una rotonda (forse aragonese) e una dalla forma “a mandorla”, molto rara nell’architettura militare italiana, a nord, costruita tra il 1400 e il 1500 dai Loffreda, feudatari di Carovigno. Da allora la struttura del castello resterà immutata, passando per soli restauri conservativi, fino ai primi del 1900, quando il proprietario, il conte Alfredo Dentice, fece ricostruire “in stile” merlature e caditoie, integrando parti murarie rovinate dal tempo ed aggiungendo un loggiato ed un’altana a portico, affacciata sul cortile interno. Negli anni ’30 ospitò un lanificio. Attualmente vi hanno sede la Biblioteca comunale e il Museo delle Tradizioni Popolari.
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