Sin dall’antichità la città ha rivestito un’importante ruolo commerciale e agricolo grazie alla sua posizione strategica e al suo porto commerciale, godendo della vicinanza della vicina Canosa. In seguito alla distruzione di Canosa prima e della vicina Bari poi, la città ne accolse la popolazione, divenendo un vivace centro commerciale sia sotto il dominio normanno e sia sotto quello di Federico II di Svevia. Fu terra di passaggio per le crociate in Terra Santa, ma anche importante porto per i commerci verso l’oriente e il resto del Mediterraneo. Durante la dominazione Angioina, grazie anche alla sua flotta, la città riuscì a mantenere la sua floridezza economica e i favori del Re. Nel febbraio del 1503 la città fu teatro della famosa disfida di Barletta, durante la quale i cavalieri Italiani si scontrarono e vinsero quelli Francesi. Durante il dominio Borbonico iniziò invece per Barletta un lento ed inesorabile periodo di decadenza, dovuto malgoverno e aggravato da una serie di sfortunati eventi naturali, tra cui una drammatica pestilenza ed alcuni terremoti, che si protrasse fino agli inizi dell’ottocento.
Il nucleo originario del castello venne costruito nell'XI secolo dai normanni. In epoche successive l’edificio subì una serie di modifiche e ampliamenti. Tra gli interventi più importanti si collocano sicuramente quelli voluti da Federico II e da Carlo I d’Angiò. A Federico II si deve la costruzione dell’ala Federiciana, La chiesa di San Giacomo, e le finestre ogivali con lunette nelle quali è scolpito il simbolo dell’aquila. A Carlo I si deve, invece, la forma attuale della fortezza il cui progetto di ampliamento e fortificazione venne affidato a Pierre d’Angicourt. Alla dinastia Aragonese si deve, infine, la fortificazione delle mura di cinta, l’ampliamento del fossato che circonda il castello e la costruzione dei bastioni angolari. Nel periodo delle Crociate il castello fu utilizzato come ricovero per i Cavalieri. Dopo un lungo periodo di abbandono, una complessa opera di restauro ha recentemente recuperato questa splendida struttura, sede attualmente del Museo Civico, che conserva importanti reperti tra i quali un busto in pietra di Federico II. Il castello ospita anche eventi culturali ed importanti mostre temporanee.
La costruzione del Duomo venne iniziata nel XII secolo, ma terminò soltanto nel XIV secolo, dopo varie modifiche del progetto originale, ampliamenti e periodi di ferma. La cattedrale, che è dedicata a Santa Maria Maggiore, è posta nel nucleo antico della città, nelle vicinanze del castello e anch'essa ospitò i cavalieri e i pellegrini in transito, durante il periodo delle crociate. La costruzione si articola in una parte sotterranea ed una parte fuori terra e i diversi stili evidenziano i diversi periodi di costruzione. La facciata, di forme romaniche, è abbellita da un portale in stile rinascimentale sovrastato da una monofora e da un rosone mentre la parte posteriore è in stile gotico. L’interno a tre navate custodisce pregiati elementi scultorei e un tesoro con oreficerie, avori e dipinti.
Ospitata nello splendido palazzo Della Marra, la pinacoteca contiene una importante collezione di opere di Giuseppe De Nittis, donate alla cittadinanza dalla sua vedova, Leontine Gruvelle. Tra i dipinti, appartenenti ai diversi periodi della vita artistica e personale del pittore, spiccano alcuni dei suoi capolavori, come Colazione in Giardino e Il Salotto della Principessa Matilde Bonaparte.
A proposito di De Nittis
Giuseppe De Nittis nacque a Barletta nel 1846, figlio di Don Raffaele De Nittis e Donna Teresa Emanuela Barracchia. Rimasto orfano in tenera età, venne allevato dai nonni paterni, fino a quando nel 1861, si iscrisse all'Accademia delle belle Arti di Napoli. Espulso due anni dopo, fondò nel 1864 la Scuola di Resina, corrente italiana del Realismo. Nel 1866 si avvicinò ai Macchiaioli. Nel 1867 si trasferì a Parigi dove, due anni più tardi, sposò Léontine Lucile Gruvelle. Nel 1869 espose per la prima volta al Salon, ma fu all'esposizione del 1872 che riscosse un grande successo grazie anche alla tela "Una strada da Brindisi a Barletta". L'Esposizione Internazionale di Parigi del 1878 riservò al pittore grandi onori, al punto da essere insignito della Legion d'Onore. L'artista morì nel 1884 in seguito ad un ictus cerebrale. Tra le sue opere più celebri ricordiamo: Colazione in giardino, Spiaggia presso Barletta, Ponte sulla Senna, Signora con il cane,
Si tratta di un’imponente statua in bronzo del IV secolo d.C., proveniente da Costantinopoli. Molte le ipotesi sul personaggio raffigurato. Le più accreditate sostengono Valentiano I e Onorio. Quello che sembra accertato è che parte del bronzo sia stato asportato e riutilizzato per costruire campane.
Edificato nel XII secolo in forme romaniche, risente di influenze del Gotico Francese e rinascimentali, come il bel portale. L’interno è a tre navate, divise da pilastri cruciformi, che sorreggono belle volte a crociera. Importanti gli affreschi del XIII secolo, il fonte battesimale del ‘200 e una tavola raffigurante la Madonna con Bambino in stile bizantino. Di notevole valore il tesoro custodito nella cappella.
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