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Valencia curiosità

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Costumi Valenciani Costumi Valenciani Alessandro Moreschi

La lingua

A Valencia sono ufficiali due lingue, il castigliano (quello che solitamente definiamo spagnolo) e il valenciano, che è una variante del catalano, la lingua parlata a Barcellona e, più in generale, in Catalogna. Il governo cerca di incoraggiare l’uso della lingua locale: i cartelli della metro, ad esempio, sono scritti in valenciano, con la traduzione in castigliano, scritta a lato. Anche la televisione ha due canali che trasmettono solo in valenciano: il Canal 9 e Punt Dos.

Il Tribunal de Las Aguas

È il tribunale in cui si discutono, in Valenciano, le controversie degli agricoltori in tema di irrigazione. È una istituzione antichissima: da più di mille anni, infatti, questo singolare tribunale si riunisce ogni giovedì a mezzogiorno in Plaza del Palau, all’esterno della Cattedrale

La Festa delle Fallas de San José

È la festa principale di Valencia, che si svolge ogni anno dal 15 al 19 marzo e richiama migliaia di turisti. Prende il nome dalle centinaia di contrade (Fallas, appunto) che fanno parte della sua provincia. Ognuna di queste prepara per l’occasione una statua allegorica in cartapesta, di solito gigantesca, (chiamata anch’essa Falla), ispirandosi ad una visione satirica dei problemi più sentiti, siano essi locali, nazionali o internazionali. Le statue, alte fino a 20 metri sono in competizione tra loro. Ogni Falla elegge la sua reginetta, la Fallera, che sarà circondata da una corte d’onore, Tra le Falleras verrà eletta la regina della festa, la Fallera Mayor di Valencia. In città trovano così ampio spazio numerosi, grandi negozi dedicati ai bellissimi costumi tradizionali che riempiranno di sfarzo e colore le sfilate attraverso le vie della città.

La notte finale si decreta la Falla vincitrice, che ha l’onore di essere conservata nel Museo Fallero (Plaza de Monteolivete 4), mentre le altre statue vengono date alle fiamme, nella suggestiva e spettacolare Cremà. Vai al Sito

Trencadis

Si chiamano così i frammenti di ceramica (migliaia!) che l’architetto Santiago Calatrava ha scelto di adoperare nei decori e per il rivestimento delle coperture del Palazzo delle Arti, dedicato alla regina Sofia. È una scelta che collega l’edificio alla storia del luogo e al paesaggio circostante e che si rifà anche alla soluzioni architettoniche tipiche di Antoni Gaudì. L’effetto è quello di una lucentezza spettacolare.

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