Considerata una delle principali attrazioni turistiche della città, per la sua rilevante importanza storica ed artistica è stata annoverata nel 1966 tra i Beni Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, mentre nel 1931 venne dichiarata monumento Storico Artistico Nazionale. La costruzione di questo splendido edificio iniziò nel 1469 su volere del Consiglio Generale della città, a magnificare il potere ed il prestigio commerciale assunto in quegli anni dalla città. Per decenni nelle sue sale si svolse un'intensa attività commerciale al punto da trasformare il palazzo nel cuore economico di Valencia e da ospitare al suo interno anche una banca. Il nome Lonja, in italiano loggia,deriva dal fatto che al di sotto dei portici degli edifici pubblici e delle chiese avvenivano tradizionalmente numerosi scambi commerciali. Il palazzo, considerato uno dei più belli esempi di architettura gotica, si sviluppa su di una superficie di circa 2.000 metri quadrati. Le sue fattezze, le sue merlature ed i suoi medaglioni lo fanno assomigliare ad un castello medioevale. Sulla sua facciata principale è chiaramente distinguibile lo Scudo della Città sostenuto dagli angeli, mentre sopra la porta si trova lo scudo del Regno di Valencia. Molte altre decorazioni in pietra adornano la struttura, tra queste noterete l'uomo desnudo, un drago, una coppia abbracciata e molte altre. La struttura si suddivide in 4 parti:
- la torre ove venivano incarcerati i ladri di seta o i commercianti disonesti
- la Sala del Consolato del Mare ove aveva sede un'istituzione simile ad un tribunale mercantile
- il “PATIO de los NARANJOS” o giardino interno
- il Salone delle Colonne, dove venivano stipulati i contratti commerciali
La moderna struttura ospitata lo zoo marino più grande di tutta Europa, punto di riferimento mondiale in campo oceanografico. Grazie agli enormi investimenti finanziari, la struttura, che si sviluppa su 110.000 metri quadrati, dispone di vasche per un totale di 42 milioni di litri d'acqua nelle quali vivono circa 45.000 esemplari marini, provenienti da tutto il pianeta. Caratteristica fondamentale dell'oceanografo è l'assenza quasi totale di barriere visive, la presenza di tunnel e volte trasparenti.
Costruita sui resti di un'antica moschea dopo la Reconquista, la cattedrale venne consacrata nel 1238 dal vescovo di Valencia. Su volere di Giacomo I venne dedicata a all'Assunzione di Maria e nel 1886 venne dichiarata Basilica Minore. La cattedrale conta di ben tre porte di accesso. La porta che si apre sulla piazza de la Virgen è conosciuta con il nome di Porta de los Ferrios, con un portale in stile barocco finemente lavorato. Il portale è altro 36 metri e, grazie alla sua forma concava, da la sensazione di uno spazio molto più ampio, esso è sormontato da un rosone con vetri policromi. La seconda porta è quella conosciuta come Porta de los Apostole, in stile gotico, così chiamata per le sculture dei 12 apostoli, che si apre sul Tribunal de las Aguas. La terza porta è la Porta del Palau, in stile romanico, che si apre sul Palazzo dell'Arcivescovado. Si tratta della porta più antica della cattedrale, ove venne posta la sua prima pietra. La porta è ornata dalla scultura di 14 volti, in omaggio alle sette coppie di sposi che si unirono in matrimonio per ripopolare la città dopo la Riconquista. L'interno della chiesa ha tre navate, secondo la tradizione cristiana, e conserva nella Cappella del Santo Graal il calice originale utilizzato da Gesù durante la sua ultima cena. La coppa, databile al I secolo c.D. è in agata corallina con un basamento, di epoca successiva, ricoperto da oro e pietre preziose. Al centro della cappella è posto un altare in alabastro decorato con le figure dei 12 apostoli e della vergine Maria che sale al cielo. Dalla chiesa si accede al Museo della Cattedrale, che ospita preziosi oggetti sacri e due preziosi dipinti di Francisco Goya.
E' la parte più moderna e sfavillante della città, quella che la proietta verso il futuro. Costruita nella parte meridionale di Valencia a partire dalla fine degli anni '90 è ora il simbolo della rinascita di una città per anni non considerata dal turismo di massa e dai grandi avvenimenti pubblici. L'intera area, denominata Città delle Arti e delle Scienze, si sviluppa su di un'area di circa 350.000 metri quadrati ed è suddivisa in tre aree tematiche: arte, scienza e natura. Tutte e sette le avveniristiche strutture della Città delle Arti sono state disegnate dagli architetti Santiago Calatrava e Felix Candela con tecniche costruttive d'avanguardia che fondono con maestria la tradizione mediterranea e la modernità, tra speciali effetti di luci e colori. Nell'area trovano sede negozi di abbigliamento, librerie, bar, ristoranti, sale convegni e cinema. per maggiori dettagli clicca qui
Le fattezze dell'edificio come le vediamo oggi sono frutto di un quasi totale rifacimento avvenuto nel 1740, il palazzo fu di proprietà della famiglia Rabassa de Perellós, titolare del marchesato di Dos Aguas. In stile rococò dispone di una facciata ornata da uno splendido bassorilievo in alabastro raffigurante l'immagine della Vergine dalla quale scendono due corsi d'acqua. L'edificio, di forma quadrangolare, ruota intorno ad un giardino interno ove anticamente erano sistemati fiori e piante ornamentali. L'edificio si sviluppa su tre piani: al pian terreno sono visibili le carrozze appartenute ai marchesi, al primo piano si sviluppano gli sfarzosi appartamenti della nobile famiglia con arredi originali mentre al secondo e terzo piano è ospitato il museo della ceramica.
La costruzione di questo appariscente palazzo cominciò nel 1900, per essere inaugurato nel 1928. La sua struttura modernista in verro, vetro colorato e piastrelle smaltate ne fanno uno degli edifici più caratteristici e rappresentativi della città. La struttura, a forma di poligono irregolare, dispone di ben 14 lati per una superficie complessiva di 8.100 metri quadrati. La copertura della struttura avviene tramite due cupole in vetro colorato che ne fanno filtrare una luce di particolare bellezza. Al suo interno si svolge quotidianamente, ma solo al mattino, il mercato della frutta, della verdura, del pesce, della carne e dolci. Nonostante la struttura sia relativamente recente la tradizione del mercato a Valencia è molto antica, pare risalire addirittura all'epoca araba, per certo sappiamo che nel 1839 venne inaugurata una struttura atta ad ospitare il mercato quotidiano denominata "Mercato dei Portici", sfortunatamente a causa della mancanza di una copertura e delle sue dimensioni piuttosto ridotte questa struttura ebbe vita breve.
Con i suoi 51 metri di altezza, la torre campanaria, che sorge sul luogo ove anticamente sorgeva il vecchio campanile della Basilica, è oggi uno dei simboli della città. La sua costruzione iniziò nel 1381 ma, venne portata a termine solamente nel 1429 grazie all'intervento di diverse maestranze. Il progetto originario è opera dell'architetto Andrès Julià ma nel 1396 abbandonò il progetto, la cui conclusione venne affidata ad all'architetto Martin Llobet. Il campanile, in stile gotico ha forma ottagonale ed ospita al suo interno 11 campane, la più grande dedicata a San Miguel, che aveva il compito di proteggere la città dal male e dalle tormente, da qui il nome "Miguelete". La campana venne funsa nel 1532 e besa ben 10 tonnellate. Una scala a chiocciola di 207 gradini conduce alla sua sommità dopo aver attraversato tre stanze: la prima al piano terra che anticamente serviva come rifugio ai richiedenti asilo alla chiesa, la seconda anticamente adibita a carcere della cattedrale e la terza che in passato veniva utilizzata come abitazione dai sagrestani e dai campanari. Per un lungo periodo la torre venne anche utilizzata come faro.
Posto appena fuori dal centro cittadino il bioparco si sviluppa su di una superficie di circa 100.000 mq nei quali vivono in stato di semi-libertà lemuri, elefanti, giraffe, scimmie, zebre, rinoceronti, ippopotami e molti altri animali del continente africano. Considerato uno dei 10 zoo più belli d'Europa si divide i 4 aree principali: la Savana, la Foresta Equatoriale, il Madagascar e le zone umide. I suoi sentieri, privi di barriere architettoniche, sono adatti ad essere visitati con passeggini e sedie a ruote. Il Bioparco di Valencia è un luogo veramente unico dove sono possibili incontri faccia a faccia con i circa 1300 animali ospitati al suo interno. Bellissime, molto curate e di effetto sono le ambientazioni ove le barriere sono quasi invisibili permettendo agli animali di vivere indisturbati e a proprio agio.
Se volete prendervi un momento di relax vi consigliamo di approfittare della splendida terrazza del ristorante-caffetteria dalla quale potrete ammirare la corsa delle giraffe o le gazzelle rilassarsi al sole.
Come quasi tutte le città sorte in epoca passata anche Valencia sorse ai margini di un fiume : il Turia. Questo permetteva alla popolazione di procurarsi acqua, cibo, irrigare i campi e di trasportare agevolmente i propri manufatti. Sfortunatamente le violente piene del fiume procurarono negli anni morte di distruzione fino all'ultima avvenuta il 14 ottobre del 1957 che causò la morte di un centinaio di persone. L'anno successivo il governo stabilì così di deviarne il corso al di fuori del cento cittadino. Un primo progetto prevedeva di riutilizzare lo spazio facendovi passare un'autostrada a tre corsie per senso di marcia che avrebbe tagliato in due la città e contaminato il territorio. Dopo anni di protesta da parte dell'intera popolazione venne deciso di trasformare il letto del fiume in un enorme parco.
Inaugurato del 1986 il parco occupa una superficie di 110 ettari per una lunghezza di circa 9 chilometri. L'intera superficie venne ridisegnata e progettata da diversi paesaggisti ed urbanisti creando romantiche passeggiate, piste ciclabili, giardini, roseti, fontane, laghi artificiali, strutture sportive e Gulliver, una stupenda area dove i più piccini possono divertirsi tra gli scivoli e i giochi della statua, lunga 70 metri, del personaggio uscito dalla fantasia di Jonathan Swif. Il parco viene utilizzato dai residenti per lo jogging, per passeggiare, per gite in bicicletta oppure per noleggiare canoe o piccole barchette.
Perdersi nel dedalo di viuzze del centro storico di Valencia rappresenta il modo migliore per entrare nello spirito della città. Qui si respirano i suoi profumi, si incontra la gente del luogo e si possono ammirare le vetrine degli splendidi negozietti che rendono caratteristica e viva la zona.
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