Le montagne intorno a Merano e Bolzano furono abitate fin dalla preistoria, come testimoniano alcuni ritrovamenti effettuati in zona. Tra questi il più importante è rappresentato da Otzi, l’uomo che visse oltre 5000 anni fa, attualmente conservato al museo archeologico di Bolzano. Le parti basse delle vallate, inizialmente paludose, vennero abitate dall'uomo solo in un secondo momento. L’area venne occupata sin dal II secolo a.C. dai romani, inizialmente si insediarono con degli accampamenti degli eserciti, e in un secondo momento, con l'edificazione di vere e proprie città che sfruttarono la posizione strategica sulle direttrici che conducono al nord Europa. Dopo la prima metà del 500, con la caduta dell’impero romano, l’area subì l’incursione dei Longobardi e dei Franchi, per essere definitivamente assoggettata ai domini dell’impero Carolingio. Durante questo periodo i feudatari vennero assoggettati all'autorità ecclesiastica dei Vescovi, ai quali vennero conferiti, da parte di Corrado II il Salico, ampi poteri ed il titolo di Principi. Nel 1254 avvenne la costituzione della Signoria del Tirolo, ad opera di Mainardo III e del figlio, il cui florido territorio sarà oggetto delle mire degli Asburgo, che riusciranno a conquistarlo solamente nel 1363. Con la rivoluzione del 1789 e le campagne Napoleoniche il Tirolo venne dato in dono da Napoleone ai Bavaresi, segnando così, per tutto il territorio, l'iniziò un lungo periodo di declino e sofferenza. Tale periodo buio terminò solamente con il congresso di Vienna, quando il Tirolo venne riportato sotto il dominio degli Asburgo. In tutta l’area regnava ormai un clima di liberalismo e l’aspirazione da parte dei cittadini ad una maggiore autonomia rispetto al governo centrale, che sfociò, nel 1918, con la scissione del Tirolo e l’annessione di una parte di esso al Regno d’Italia.
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