Posta all'estremità meridionale del Salento e protetta da due punte, la città gode di un clima particolarmente mite con temperature che raramente scendono sotto i 10 gradi. Secondo la leggenda, la città offrì il primo approdo ad Enea come pure a Pietro Apostolo, il quale iniziò proprio qui la sua evangelizzazione. Secondo fonti storiche, come quasi tutte le città del Salento, anche Leuca è di origini messapiche, ma nel corso dei secoli, proprio per la sua posizione, subì saccheggi, incendi e distruzioni da parte di pirati e predoni fino ad essere quasi completamente abbandonata dalle popolazioni locali. Solo dagli inizi dell’800 è cominciata un’opera di recupero e ripopolamento dell’area.
Di particolare interesse sono le ville ottocentesche che si allineano sul lungomare della città, edificate nella maggior parte dei casi su progetti degli architetti Ruggeri e Rossi. Alla fine del XIX secolo si contavano ben 43 ville. Sfortunatamente, per motivazioni diverse, attualmente solamente una decina di esse hanno mantenuto il loro aspetto originario sia all’interno sia all’esterno. Caratteristica comune delle ville era: un parco nella parte anteriore, un giardino per la coltivazione degli ortaggi nella parte posteriore, una cappella privata, un pozzo per la raccolta delle acque e una stalla per i cavalli con rimessa per le carrozze. Attualmente le ville, tutte di proprietà privata, sono state nella maggior parte dei casi adibite all’ospitalità turistica.
Preceduto da un ampio piazzale, dal quale si può godere di uno spettacolare panorama sulla costa, il santuario ha origini che risalgono al primo cristianesimo. Esso sorge sul luogo in cui anticamente sorgeva un tempio dedicato alla dea Minerva. Distrutto una prima volta, venne ricostruito nel 343 e dedicato a Maria Vergine. Il santuario, nel corso della sua millenaria esistenza, subì nuove distruzioni ma fu puntualmente ricostruito. Nel 1720 venne ricostruito con le fattezze di un’abitazione civile fortificata per scoraggiare ulteriori distruzioni. Nel 2000 Giovanni Paolo II elevò il Santuario a Basilica Pontificia Minore. A ricordo del passaggio su queste terre di San Pietro Apostolo è stata posta nel piazzale esterno una monumentale croce chiamata Croce Pietrina.
Posto sul promontorio di Leuca, poco distante dal Santuario, il faro ha un’altezza di 47 metri che grazie alla sua posizione a 60 metri dal livello del mare e alle sue 16 lenti lo rendono visibile fino a 50 chilometri di distanza. Una scala a chiocciola di 256 scalini permette l’accesso al terrazzo centrale dal quale nelle giornate limpide è possibile scorgere le coste della Calabria e di Corfù.
Dal promontorio di Leuca, in particolari condizioni di luce e di correnti marine, è possibile scorgere in prossimità di Punta Meliso la linea di incontro tra i mari Adriatico e Ionio. L'effetto ottico che si crea è davvero particolare: i due mari sembrano tracciare una linea assumendo colori e movimenti differenti.
Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.