La sua costruzione iniziò nel 1936 per dare un ingresso sontuoso a San Pietro. Il progetto fu affidato agli architetti Piacentini e Spaccarelli e fu portata a termine per l’Anno Santo del 1950. La sua realizzazione comportò la distruzione degli edifici di Via Borgo Vecchio e Via Borgo Nuovo e della bella piazza Scossacavalli, una delle parti medioevali e rinascimentali più antiche di Roma. Il nome della nuova strada è un richiamo alla pacificazione tra Stato e Chiesa, sancita dai Patti lateranensi. Per creare l’illusione di un allineamento simmetrico, nella via furono opportunamente posizionati 28 lampioni a forma di obelisco. Vi si affaccia la Chiesa di Santa Maria in Traspontina, ricostruita tra il 1566 e il 1637, alla cui costruzione collaborò anche il Mascherino. La cupola della chiesa fu costruita volutamente molto bassa per consentire di bombardare il borgo da Castel S’Angelo in caso di attacco nemico. Al suo interno sono conservate due colonne di breccia rosa che, secondo la tradizione, sarebbero quelle a cui furono legati S. Pietro e s. Paolo prima del martirio.
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