La sua storia ha inizio tra il III e IV secolo all’interno di un imponente complesso imperiale che comprendeva un Palazzo, un anfiteatro, un impianto termale e un circo per le gare dei cavalli. Lì l’imperatrice Elena, madre di Costantino fece costruire una prima chiesa per custodire le sacre reliquie che lei stessa aveva rinvenuto a Gerusalemme, sul Monte Calvario, luogo della crocifissione. Restaurata nell’VIII secolo, la Basilica acquistò l’aspetto attuale a tre navate scandite da imponenti colonne di granito nel XII secolo, per volontà di papa Lucio II. In quell’occasione furono costruiti anche un campanile e un portico.
L’attuale facciata della Basilica risale invece all’intervento voluto da papa Benedetto XIV nel ‘700, in piena epoca tardo-barocca, opera degli architetti Pietro Passalacqua e Domenico Gregorini, che si ispirarono al Borromini.
La tradizione vuole che sotto la pavimentazione della Cappella di Sant’Elena sia conservata la terra del Monte Calvario portata a Roma dalla Santa insieme alle Reliquie (in particolare i frammenti della Croce che danno il nome alla Basilica) che sono conservate nella Cappella delle Reliquie. Tra le tante importanti opere presenti nella Basilica, da non perdere lo splendido mosaico della Cappella dedicata a Sant’Elena, opera di Melozzo da Forlì o di Baldassarre Peruzzi (nel quale compaiono per la prima volta uccelli provenienti dall’America), l’affresco con il Cristo benedicente dell’abside attribuito ad Antoniazzo Romano e il pavimento cosmatesco perfettamente conservato. L’annesso monastero risale al X secolo: in esso si sono avvicendati nei secoli religiosi di diversi ordini monastici.
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