Grazie alla sua lunga storia ed al suo antico ruolo di porto commerciale Orosei dispone di un bel centro storico con una gran quantità vicoli e stradine sulle quali si affacciano palazzi gentilizi e chiese risalenti ai secoli che vanno dal XV al XVIII. Tali palazzi anticamente erano di proprietà delle famiglie nobiliari che detenevano il potere politico ed economico del territorio tra questi ricordiamo: palazzo Lentinu, palazzo di Donna Elvira, palazzo Musio-Corimbi, palazzo Musio, Caserma Vezza, sede del museo Guiso. A testimonianza dell'importanza economica e politica rivestita da Orosei anche in poca medioevale sono le Prigioni e la Torre Pisana.
Piazza del Popolo: fulcro della vita politica e sociale della città, sulla piazza si affacciano diversi edifici religiosi, a dominare su tutti è però la Parrocchiale di San Giacomo Maggiore.
Castello-Prigione: costruito nel XIV secolo su volere dei Giudici di Gallura a protezione delle attività commerciali che si svolgevano nel porto di Orosei. Del castello rimane oggi solamente l'antica torre posta nel cuore del paese, ma in epoca pisana ospitò una guarnigione di truppe. Notevoli furono i danni prodotti alla struttura durante le espugnazioni Aragonesi e Genovesi, l'unica ad uscirne indenne fu la torre che venne utilizzata nei secoli tra il '700 e '800 come prigione. La torre, di forma quadrata, è alta circa 15 metri con un perimetro di 42 metri. Quattro sono i livelli che la compongono, tutti ad ambiente unico: piano terra, mezzanino, primo piano e secondo piano.
Palazzo Guiso: trasformato in museo dal 2002, è uno dei tanti palazzi gentilizi della città. Appartenuto a Don Giovanni Guiso, ultimo barone di Orosei, ora ospita varie e bizzarre collezioni tra cui una di abiti di scena indossati da artisti famosi, una collezione di teatrini d'epoca e una collezione dedicata ai disegni che annovera alcuni disegni di Guttuso, Scipione, Cagli e Mafai. Nella biblioteca sono conservati alcuni rarissimi testi tra i quali un libro di magia del '600.
Parrocchiale di San Giacomo Maggiore: Rivestita da un candido intonaco la chesa si presenta con un aspetto piuttosto arabeggiante, al suo interno si possono ammirare raffinatissimi stucchi dorati e un battistero ligneo del settecento.
Santuario di Sant'Antonio Abate: un angolo di medioevo nel cuore della città. Costruita in epoca pisana, come dimostra la Torre Pisana posta all'interno del suo cortile, la chiesa venne quasi completamente rifatta tra il '300 e il '400 utilizzando pietra vulcanica. L'interno, ad unica navata con copertura in legno, conserva affreschi sulla vita di Cristo del XIV secolo. Attorno alla chiesa sono disposte una serie di «cumbessias» tipiche stannzette ove soggiornavano i fedeli durante i loro pellegrinaggi o in occasione della festa del Santo che avviene ancora oggi ogni anno il 16 Gennaio. Durante la festa viene acceso un grande falò attorno al quale vengono fatti tre giri rituali.
Santuario della Madonna de Rimedio: edificanto nel '500 il Santuario servì per un lungo periodo come "rimedio" contro due calamità le frequenti epidemie e le invasioni dei Saraceni. Posta anticamente al di fuori del centro abitato, oggi lo sviluppo urbano ha inglobato il santuario nel perimetro cittadino facilitandone l'accesso. Circondata da 87 cumbessias, la chiesa è piuttosto piccola ma, oggetto di numerosi pellegrinaggi che culminano ogni anno nella festa della Madonna del Rimedio che si tiene l'8 Settembre.
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