Secondo la leggenda Anagni è una delle cinque città fondate da Saturno, dio del tempo, per questo motivo assieme ad Alatri, Arpino, Atina Ferentino è annoverata tra "le città saturnie". In epoca romana divenne dapprima prefettura e poi municipio. Il borgo divenne famoso nella storia per il leggendario schiaffo ricevuto da Bonifacio VIII ad opera di Guglielmo di Nogaret, emissario del re di Francia Filippo il Bello. Nel XIII secolo divenne parte della signoria dei Caetani, durante questo periodo la città visse il suo periodo di massimo splendore, dando alla chiesa ben 4 papi Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII; per questo motivo, oltre ad essere stata per un lungo periodo sede papale, è conosciuta anche con l'appellativo di "città dei papi". Oggi si presenta come una vivace cittadina, molto curata, nella quale è piacevole passeggiare tra sue viuzze sulle quale si affacciano bei palazzi medioevali.
Eretta tra il 1077 e il 1104 su volere di San Pietro da Salerno, la cattedrale rappresenta uno dei migliori esempi di romanico dell'Italia centrale. Durante i numerosi rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei secoli subì notevoli influssi gotici. Fu in questo luogo che nel 1160 papa Alessandro III pronunciò il discorso di scomunica verso Barbarossa e, sempre in questo luogo venne nominato papa Innocenzo IV. Sulla semplice facciata si aprono tre portali sormontati da altrettante monofore mentre sul fianco sinistro della basilica si apre un loggiato a due arcate sormontato dalla statua di Bonifacio VIII. Molto bella è la parte absidale ingentilita da una loggetta. L'interno a tre navate diviso da pilastri dispone di un pavimento cosmatesco. Di particolare rilevanza sono il candelabro pasquale, la sedia episcopale del 1263 e la cappella Cetani con il sepolcro della famiglia. Di notevole pregio è la Cripta di San Magno a tre navate e tre absidi costruita assieme alla cattedrale. La cripta conserva un magnifico ciclo di affreschi, che copre una superficie di 540 mq, con scene dell'antico e del nuovo testamento. Dalla cripta si accede alla cappella di San Tommaso Beckett. Il museo del Tesoro della Cattedrale custodisce preziosi oggetti in oro e argento, arredi e paramenti liturgici di particolare pregio. L'ingresso alla cattedrale è libero, mentre è a pagamento l'accesso alla cripta, al museo del Tesoro ed alla Cappella del Salvatore. Prima della visita verificate bene gli orari di apertura.
Fu proprio uno degli affrescati saloni di questo palazzo ad essere teatro del famoso "Schiaffo di Anagni", evento che portò dopo pochi giorni alla morte di papa Bonifacio VIII. Il palazzo anticamente residenza papale è ora sede delle suore Cistercensi della Carità che si occupano anche dell'apertura al pubblico del palazzo. Il palazzo costruito da Gregorio IX, sul lato ovest di Piazza Innocenzo III, fu per un lungo periodo di proprietà della famiglia di Ugolino Conti per poi entrare a far parte dei beni della famiglia Caetani nel 1297. La facciata è caratterizzata da un loggiato con due arcate e bifore, mentre una scala a chiocciola conduce al "Museo Storico Bonifaciano" e a due sale chiamate rispettivamente la "Sala delle oche" e la "Sala delle Schacchiere" per gli affreschi alle pareti che richiamano le attività degli antichi proprietari.
Conosciuto anche come Palazzo della Ragione, venne costruito nel 1163 su progetto dell'architetto Jacopo da Iseo. L'imponente edificio ha una facciata ingentilita da una scala, più volte rimaneggiata, e dalla così detta Loggetta del Banditore. Da notare gli stemmi della città e delle famiglie Orsini e Caetani. Molto bello il passaggio voltato che unisce via Maior alla piazza sotto al quale si aprono gli ingressi al palazzo. proprio di fronte al passaggio voltato del palazzo si trova il ristorante Del Gallo ove potrete gustare ottimi piatti della cucina locale accompagnati da una splendida vista sulla valle.
La casa, visitabile solo esternamente, venne edificata tra il 1200 e il 1300, dispone di una scala esterna coperta da un loggiato con archi a tutto sesto. Appartenuta inizialmente alla famiglia Gigli venne successivamente acquistata dal pittore svedese e ufficiale degli ussari Alberto Barkenow, dal quale prende il nome. E' appunto a Barkenow che si devono le pitture sulla facciata. Secondo la tradizione in questa abitazione vi soggiornò per diversi periodi il poeta Dante Alighieri.
La piazza piuttosto moderna è ornata dal monumento ai caduti opera di Arno Volterrani. La piazza che sovrasta i giardini pubblici offre uno spettacolare panorama che spazia da Carpineto a Frosinone, oggi è luogo di incotri, feste e manifestazioni pubbliche.
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