Villa Celimontana, una bella oasi verde di 110.000 m2 posta tra il Colosseo e le terme di Caracalla, sulla sommità del colle Celio, appartenne ai Mattei (antica e blasonata famiglia che vanta ben otto cardinali, oltre al papa Innocenzo II) dalla metà del XVI secolo fino al 1802, quando, per mancanza di eredi maschi, la proprietà fu ceduta. È interessante notare che i diversi passaggi che si susseguirono interessarono casate d’Austria, di Spagna, d’Olanda e di Prussia e furono ogni volta accompagnati da importanti interventi paesaggistici, che ridisegnarono la Villa e il suo giardino, fino a quello, neogotico, del 1870, voluto dall’ultimo proprietario Richard von Hoffmann, barone di Baviera, al quale Villa Celimontana fu requisita al termine della I guerra mondiale dallo Stato Italiano, che la cedette poi al Comune di Roma, nel 1926.
In quell'occasione la palazzina Mattei fu separata dal giardino e divenne la sede della Regia Società Geografica Italiana. L’area circostante fu invece destinata a parco ed aperta al pubblico nel 1928.
Dal punto di vista archeologico, Villa Celimontana si trova su un sito di età Flavia e Traianea (I e II secolo d.C.) di cui sono parzialmente visibili, sul lato sud, i resti dell’antica cinta muraria.
Molti i reperti che ornavano la villa, alcuni dei quali furono venduti ai Musei Vaticani, altri sono conservati nel Museo delle Terme. La Villa ospita tutt'ora uno dei tredici obelischi egizi di Roma: si tratta di un obelisco di Ramsete II (1290-1233 a.C.), proveniente dal Tempio del Sole di Eliopoli. È composto di due parti, di cui quella più antica è quella superiore, che poggia su una sezione più recente, priva di iscrizioni. Secondo un’antica leggenda, la sua sfera apicale conterrebbe le ceneri dell’imperatore Augusto.
Sono invece purtroppo andate distrutte le fontane realizzate su disegno di Gian Lorenzo Bernini e molte delle statue che Ciriaco Mattei aveva fatto realizzare dai più importanti artisti dell’epoca, quando decise di trasformare l’intera proprietà da vigneto a sontuoso giardino. Sopravvive la fontana del Fiume, in peperino, probabile opera di Pompeo Ferrucci, realizzata all’inizio del 1600.
Si tenga presente che in origine l’ingresso principale era quello posto in piazza San Giovanni e Paolo, dal quale un viale conduce alla Palazzina Mattei, realizzata su disegno di Jacopo Del Duca, architetto e scultore vissuto tra il 1520 e il 1604, allievo di Michelangelo. La famiglia Mattei era solita aprire la villa al popolo romano una volta l’anno, in occasione del pellegrinaggio alle Sette Chiese, istituito da San Filippo Neri. Villa Celimontana ne costituiva la tappa intermedia, dove ai pellegrini (fino a 3530 persone, secondo le cronache dell’epoca, rigidamente divisi per rango) veniva concessa una sosta con colazione.
Oggi, oltre alla intensa attività culturale svolta della Società Geografica Italiana e al suo ricco calendario di eventi, Villa Celimontana è anche un punto di riferimento per le numerose rassegne di musica Jazz che vi si tengono durante la stagione estiva.
Dal 2012, inoltre, vi si svolge il Festival Musicale “I Classici in Villa”.
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