Villa Ada, con i suoi 180 ettari di estensione è il secondo parco di Roma, dopo Villa Doria Pamphilj. Si trova tra i quartieri Trieste e Parioli, nella parte settentrionale della città, non troppo lontano dalle mure Aureliane.
Sorge in una zona in cui sono numerosi i resti di un antico insediamento urbano, Antemnae, che risale all’VIII secolo a.C. Il suo nome starebbe ad indicare il luogo in cui il fiume Aniene confluisce nel Tevere. La sua vicinanza alla Via Salaria, la più antica delle vie consolari romane, inoltre, rende l’intero territorio molto prossimo agli intensi commerci di sale che vi si svolgevano e alla zona delle necropoli che circondavano la città, tanto che il tracciato sotterraneo delle bellissime catacombe di Priscilla si dipana quasi interamente nel territorio sottostante Villa Ada.
In epoche storiche più recenti sappiamo che, nel XVII secolo, tutta la zona era una tenuta agricola, annessa al Collegio Irlandese. Divenne quello che si definiva “giardino di paesaggio” solo nel XVIII secolo, quando entrò a far parte delle proprietà dei principi Pallavicino.
Nel 1872 la proprietà fu acquistata dai Savoia e Vittorio Emanuele II la ingrandì fino alle dimensioni attuali, con l’acquisto di terreni circostanti. È questo il periodo in cui furono costruite anche le scuderie. Umberto I, suo figlio e successore, preferì, invece, vendere la villa al suo amministratore, conte Telfener, che le diede il nome della propria moglie, Ada.
Nel 1904 i Savoia, con Vittorio Emanuele III, riacquistarono Villa Ada per farne la residenza reale, con il nome di Villa Savoia.
Tra il 1941 e il 1942, durante la II guerra mondiale, la casa reale fu dotata di un bunker antibombardamento per i proprietari, il cui ingresso principale si trova nei pressi della prima scuderia. Dopo anni di abbandono, la struttura sarà presto restaurata e aperta al pubblico.
Dopo la caduta della monarchia e dopo un lungo contenzioso, Villa Ada fu acquisita nel 1957 dal demanio. La residenza reale, che era il fulcro dell’intera proprietà, fu invece donata da Umberto II all’Egitto per l’accoglienza avuta durante il suo esilio e attualmente ospita l’Ambasciata ed il Consolato della Repubblica Araba d’Egitto.
La villa dal punto di vista faunistico è la più ricca della capitale ed è facile incontrarvi scoiattoli, talpe, ricci e conigli selvatici. Molte anche le specie di uccelli, tra cui una popolazione di pappagalli.
Per quanto riguarda la flora, vi si trovano molti pini domestici, lecci, allori, aceri, pioppi, olmi e ulivi insieme a gigantesche querce e specie d’importazione, come le palme. L’albero più raro è una metasequoia, conifera acquatica, importata dal Tibet nel 1940.
Molte le attività che vi si possono svolgere. Villa Ada ospita, infatti, un’area giochi, una pista di pattinaggio e un percorso articolato per la corsa.
Dal 1994, nella stagione estiva, ospita anche spettacoli e concerti. Si tratta della manifestazione “Roma incontro il mondo”, all’insegna della pace e dell’integrazione multiculturale.
Le associazioni ambientaliste contestano questo utilizzo della villa, così come contestano il progetto di aprire il “Museo del Giocattolo” nelle ex Scuderie Reali, che comporterebbe l’abbattimento di numerosi alberi.
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