Il nome dei Guggenheim si lega indissolubilmente all’arte moderna quando Salomon R., facoltoso industriale americano, ritiratosi dal mondo degli affari a 66 anni, alla fine degli anni ’30, comincia ad acquistare e collezionare opere di grandi di artisti contemporanei come Kandinsky, Chagall, Klee, guidato dall’eccezionale gusto ed intuito dell’artista tedesca Hilla Rebay. Nel giro di pochi anni la collezione assume dimensioni importanti. Si organizzano mostre anche itineranti e si pensa ad una Fondazione il cui scopo è: “promuovere, incoraggiare, educare all’arte e illuminare il pubblico”, Fondazione che nasce nel 1937 e che oggi comprende, oltre al Museo di Ney York, anche quelli di Venezia e Bilbao. Mentre il nome dei Guggenheim si diffonde in Europa e nel mondo anche grazie all’impegno di Peggy (Marguerite), nipote di Salomon, nel 1943 si pensa di costruire a New York una struttura permanente per ospitare le opere di famiglia. Incaricato del progetto è Frank Lloyd Wright, che impiegherà i successivi 15 anni e una enorme raccolta di schizzi per mettere a punto la sua opera. La costruzione sarà avviata a partire dal 1956, quando Peggy ha da poco inaugurato la sua Fondazione personale nello splendido Palazzo Venier dei Leoni a Venezia. Il lavoro di Wright, considerato una delle massime espressioni del XX secolo, rivoluzionò completamente l’idea stessa dell’organizzazione architettonica degli spazi museali, sostituendo tutto ciò che precedentemente era ordine e linearità con un disegno continuo, curvilineo, sinuoso dove perdersi nell’ammirazione delle opere che vi sono incastonate come gemme: un vero e proprio tempio dell’arte. Il Museo ospita, oltre alla sua importante collezione permanente anche la collezione di opere di impressionisti e post impressionisti di Justin Thannhauser, raccolte fotografiche ed interessanti mostre temporanee.
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