A Recoleta Hotel, Azcuenaga 1268: un albergo tranquillo (la nostra stanza non affacciava sulla strada), e in una posizione decisamente comoda per visitare la città. Si trova nel quartiere Recoleta, dove occupa una palazzina d’epoca, la cui ristrutturazione ha cercato di moltiplicare la luce con grandi specchi nella chiostrina interna. Le stanze standard sono essenziali, sia nelle dimensioni, sia negli arredi, ma pulite e con qualche nota di colore. La colazione è decorosa, ma sacrificata in una stanza senza finestra. Insomma un hotel che avrebbe bisogno di più luce, ma da promuovere per il suo eccezionale rapporto qualità/prezzo e per il personale, gentile e disponibile. Nel nostro caso, per esempio, ci hanno anticipato gratuitamente il check-in alle 10.00 del mattino, ora del nostro arrivo: dopo 14 ore di viaggio, questa è una concessione fantastica!
Salvo rarissime occasioni, ci siamo organizzati con uno spuntino leggero a pranzo (sufficiente dopo l’abbondante colazione in albergo) e per una cena al ristorante, dove difficilmente siamo riusciti ad assaggiare il dolce, vista l’eccessiva, almeno per noi, abbondanza delle porzioni, di cui abbiamo cercato di tenere conto, riducendo gradualmente le ordinazioni.
Per quanto riguarda i prezzi, senza mai limitarci, non siamo mai riusciti a spendere più di 25 euro a testa. Più spesso abbiamo speso tra i 15 e i 20 euro. È bene dire, comunque, che, con un minimo di accortezza, si può mangiare bene anche con molto meno. Quello a cui non abbiamo mai rinunciato sono stati i caffè: ce ne siamo concessi almeno 2 al giorno, cercando i posti migliori per sperare in un buon espresso o qualcosa che ci si avvicinasse il più possibile. Ovviamente l’espresso costa di più del caffè argentino, che è molto lungo, più simile a quello americano che a quello italiano.
Arenales Resto & Coffee, Arenales 1201: suggerito dall’Hotel, aveva il vantaggio di essere vicinissimo, elemento non trascurabile visto che era la sera del primo giorno a Buenos Aires ed eravamo stanchissimi, avendo evitato di dormire per limitare i danni da jet lag. È un ristocafè un po’ demodé come ce ne sono tanti in Argentina, arredato con tavoli di legno scuro e coperture di cuoio, anch’esse scure, dove si può mangiare dalla colazione alla cena e dove molti argentini si fermano a lungo per leggere o lavorare. Il menù è a base di piatti della cucina tradizionale. Le porzioni sono decisamente troppo abbondanti. I costi nella media.
Cumanà, Rodríguez Peña 1149: locale carino, dall’aspetto moderno, con la buona cucina delle regioni del nord dell’Argentina. Ottime le empanadas e molto varia l’offerta di cazuelas, terrine calde a base di carni e/o verdure, dove scoprire, per esempio, la differenza tra papas e patatas. Giovane e gentile il personale. Al momento non accettano carte di credito.
La Cholita, Rodríguez Peña 1165: è il locale attiguo a Cumanà, derivante probabilmente dalla divisione di un unico spazio, cosa che fa diventare molto simili i due locali. La Cholita è il ristorante dove mangiare ottima carne argentina. Anche qui le porzioni sono decisamente abbondanti e al momento non accettano carte di credito.
Covadonga, Arenales 1900
Ci siamo finiti perché il ristorante che avevamo scelto era chiuso. È una catena di locali di buona cucina tradizionale, affidabili, ma un po’ più cari della media, soprattutto se si ordina vino. Vi si mangiano ottime fritture di gamberi e splendida carne. L’asado, che non è previsto in porzione singola, è spettacolare. Ottima anche la provoleta all’origano. Le porzioni sono monumentali, arricchite anche da una varietà indescrivibile di contorni. Il servizio è impeccabile.
Caffetteria
Pueyrredon 1501 un localeaccogliente e luminoso dove servono caffè Illy. Indicato anche per pasti leggeri.
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