È considerato il cuore della città e si raccoglie intorno alla via Florida, una strada pedonale affollata da gente che lavora, da turisti, da suonatori, ambulanti e mendicanti. È un quartiere elegante, con bei palazzi d’epoca, sapientemente restaurati. Ne sono un esempio le Galerias Pacifico, realizzate in stile francese nel 1889, che occupano un intero isolato e che mantengono tutt’oggi la funzione originale di lussuoso centro commerciale, con una vasta area dedicata alla ristorazione e un Centro Culturale all’ultimo piano. Appena più a sud si trova il vero e proprio centro finanziario di Buenos Aires e alcuni tra i più interessanti musei della città.
Si arriva infine a Plaza de Mayo, sempre affollata di turisti.
È la piazza più famosa di Buenos Aires non soltanto per essere la Piazza su cui si affaccia la Casa Rosada, il palazzo presidenziale, ma anche per essere il teatro di tutte le manifestazioni di protesta del popolo argentino, e la piazza simbolo della lotta per i diritti umani, nella quale ogni giovedì alle 15,30 si rinnova la silenziosa e coraggiosa presenza delle madri dei tanti desaparecidos che ricordano e chiedono giustizia per i loro figli. Plaza de Mayo si apre tra la Cattedrale, il Cabildo e la Casa Rosada; è caratterizzata dal suo bianco obelisco centrale, la Pirámide de Mayo, che fu eretta nel primo anniversario dell’indipendenza di Buenos Aires dalla Spagna, e ornata da palme e grandi aiuole.
È la sede del potere esecutivo argentino, degli uffici della Presidenza della Repubblica. Il Palazzo, uno dei più importanti di Buenos Aires, si affaccia su Plaza de Mayo, anche se la sua facciata principale è quella che si apre sul Parco Colon, verso il fiume. Sorge sull’antica fortezza reale di Don Juan Baltazar d’Austria, costruita nel 1594 sulle rive del Rio della Plata e riedificata nel 1713. Da sempre sede del potere, fu completamente ristrutturata all’inizio del XIX secolo, quando fu eliminato il suo ponte levatoio, sostituito da un portico in stile neoclassico. La fortezza fu parzialmente demolita a metà del secolo XIX per fare spazio alla nuova Dogana. Sopravvissero solo alcuni edifici che vennero adibiti a sede del governo. Fu proprio in questa occasione che assunsero il caratteristico colore rosa, da cui l’edificio prende il nome. Il colore fu voluto dal Presidente Domingo F. Sarmiento a simboleggiare l’unità tra i due partiti (unitaristi e federalisti, che avevano rispettivamente come simbolo i colori bianco e rosso) che avevano impegnato il Paese in una sanguinosa guerra civile nella prima metà del XIX secolo. Nel 1878, nella zona lasciata libera dalle demolizioni, fu completata la costruzione dell’edificio delle Poste, su progetto dell’architetto svedese Carl Kihlberg, edificio che, per le sue dimensioni, rischiava di mettere in ombra la sede del potere. Enrique Aberg, architetto svedese, vinse il concorso di ristrutturazione della Casa Rosada con un progetto che implicò la demolizione dei resti dell’antica fortezza e la costruzione di un edificio, simile a quello delle Poste, con un maestoso loggiato al primo piano. Nel 1894, infine, fu l’architetto italiano Francesco Tamburini (Ascoli Piceno 1848 – Buenos Aires 1891) ad unificare i due edifici con la costruzione del grande arco di accesso. Il risultato è una costruzione eclettica, che combina diversi stili architettonici, come si evidenzia già dalla sua facciata, che il tocco classicista di Tamburini riuscì, comunque, a riunire con notevole eleganza. Utile per un approfondimento sulla sua storia, sull’architettura e sui diversi Presidenti che si sono succeduti una visita al vicino Museo della Casa Rosada.
È possibile visitare la Casa Rosada nei fine settimana, dalle 10.00 alle 18.00, con visite gratuite della durata di circa 40’ minuti.
Per arrivare:
Metro, Linea A, fermata Plaza de Mayo
Metro, linea D, fermata Cattedrale
Metro, linea E, fermata Bolivar.
Bus 5, 7, 9, 10, 23, 24, 29, 33, 38, 45, 59, 60, 61, 62, 64, 86, 91, 93, 100, 102, 105, 129, 130, 142, 143, 146, 152, 168 e 195.
Il Cabildo, prima sede del governo e dell’amministrazione coloniale, si erge nello stesso luogo a partire dal 1580. È il luogo simbolo della lotta per la conquista dell’Indipendenza dalla Spagna, che ebbe inizio proprio in questa sede. L’attuale edificio fu edificato nel 1725 ed oggi ospita il Museo Storico Nazionale ed offre una bella vista su Plaza de Mayo. Il suo colonnato fu costruito nel 1940, restaurando undici archi che precedentemente orlavano la piazza.
Per arrivare:
Indirizzo:Bolivar 65
Metro; linea A, fermata Perù
Museo: da martedì a venerdì: 10.30-17.00; domenica: 11.30-18.00
Il Museo, inaugurato nel 2011, dopo una sapiente opera di restauro dell’edificio, si trova dietro la Casa Rosada, nelle gallerie storiche che facevano parte dell’edificio della Dogana del 1855 e, prima ancora, dell’antica fortezza di Buenos Aires, edificata nel XVIII secolo.
Nei suoi insoliti spazi espositivi è possibile ripercorrere la lunga e complessa storia di questo composito palazzo, di Buenos Aires e dell’Argentina. Presente anche un’area artistica con un murales tridimensionale dell’artista messicano David A. Siqueiros “Esercizio di plastica”, dipinto nel 1933 e trasferito recentemente nel Museo, dopo una lunga controversia legale.
Indirizzo: Paseo Colón 100
Orario: mercoledì-domenica dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30). Nel sito è possibile consultare l’elenco aggiornato dei giorni festivi di apertura/chiusura al pubblico e verificare la possibilità di partecipare a visite guidate.
Ingresso gratuito.
Mezzi pubblici: Metro linee A, B, D, E
Autobus: 8, 17, 22, 24, 28….. verificare l’elenco completo e aggiornato degli autobus nel sito
Fortemente voluto dal president Nestor Kirchner, è un prestigioso centro culturale che ha sede in un enorme palazzo storico di Buenos Aires, un tempo sede della posta centrale. Al suo interno vi sono teatri, gallerie d’arte, spazi per eventi e mostre temporanee, auditorium e sale concerti, una sala dedicata ad Evita Peron e una eccezionale terrazza panoramica, posta sul tetto. Molte le attività e i laboratori dedicati ai bambini. Il fiore all’occhiello della struttura è la Ballena Azul, la granda sala concerti con 1800 posti, sede dell’Orchestra Sinfonica Nazionale Argentina.
Tutte le attività sono gratuite e si possono prenotare direttamente dal sito.
È possibile anche partecipare a visite guidate del complesso.
Indirizzo: Sarmiento 151
Metro, Linea A, fermata Plaza de Mayo
Metro, Linea B, fermata Leandro N. Alem
Metro, Linea C, fermata Lavalle
Metro, Linea D, Catedral
Metro, Linea E, Bolivar
Bus: 4, 6, 7, 20, 22, 23, 26, 28, 29, 33, 50, 56, 61, 62, 74, 91, 93, 99, 105, 109, 111, 126, 129, 130, 140, 143, 146, 152, 159, 180 e 195.
Questi due Musei sono entrambi ospitati nell’Hotel degli Immigranti, che funzionò come tale tra il 1911 e il 1953.
Il Museo dell’Immigrazione fu inaugurato nel 1974 per ricordare e raccontare, con documenti, foto, filmati e oggetti personali le storie delle migliaia di europei giunti a Buenos Aires alla fine del 1800, e l’importanza storica, culturale, sociale ed economica di questa immigrazione. Da sottolineare è che questo Museo presenta al pubblico le diverse tappe dell’immigrazione: il viaggio, l’arrivo, l’inserimento e l’eredità. Di importanza fondamentale è la raccolta dei registri con i dati di tutti gli immigrati che arrivarono in Argentina.
Il Museo di Arte Contemporanea risale invece al 2012 e ospita importanti mostre nazionali e internazionali.
Indirizzo Av Antártida Argentina 1355
Metro: linea C, Retiro
Autobus 5,6,7,20, 22, 23 e molti altri.
Piacerà ai tanti appassionati del tango questo museo che ne ripercorre la storia, a partire dal 1850 fino ai nostri giorni. Occupa una parte del Palazzo Carlos Gardel insieme all’Accademia Nazionale di Tango con due sale piene di cimeli, foto e manifesti d’epoca. Nel punto vendita è possibile acquistare CD e oggetti legati al Tango.
Indirizzo: Av. Rivadavia 830
Mezzi pubblici:
Metro linea A, Piedras
Sono un grande ed elegante centro commerciale con una bellissima illuminazione serale, che fu realizzato in stile francese nel 1889. Occupa un intero isolato e la sua particolarità è quella di aver sempre mantenuto la sua funzione originale. Al suo interno vi è anche una vasta area dedicata alla ristorazione e, all’ultimo piano, il Centro Culturale, uno dei più importanti e vitali di Buenos Aires.
Indirizzo: Av. Cordoba 550
Mezzi pubblici:
Metro linee B, C
Bus 6, 22, 23, 26, 28, 33, 45, 50, 56, 61, 62, 74, 91, 93, 99, 109, 115, 126, 130, 140, 143, 152 e 195.
È un quartiere animato e vivace, con bei teatri e incredibili palazzi. L’Avenida 9 de Julio, una delle vie più larghe del mondo, la separa da Microcentro.
Il palazzo, in stile greco-romano, si ispira al Campidoglio di Washington D.C. ed è sormontato da una sorprendente cupola verde. Fu inaugurato nel 1906, anche se i lavori per il suo completamento si protrassero fino al 1946, destando polemiche e malcontento per i costi che continuarono ad aumentare, tanto che la stampa iniziò a definirlo “il palazzo d’oro”. Vi si svolgono le attività del Senato (con ingresso su Calle Yrigoyen) e della Camera dei Deputati (con ingresso su Calle Rivadavia) del governo argentino.
Le visite guidate, in spagnolo e inglese, sono gratuite e prenotabili. http://www.senado.gov.ar/visitasguiadas
Indirizzo Hipolito Yrigoyen 1849 e Av. Rivadavia 1864
Mezzi Pubblici: Metro A, Sáenz Peña
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È il tempio, di risonanza mondiale, della musica classica, del balletto e della lirica, oltre ad essere uno dei principali riferimenti culturali della città. L’edificio si impone per la sua maestosità (occupa un intero isolato ed è alto sette piani) e per la grandiosità della sua architettura. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1889, ad opera dell’architetto italiano Francesco Tamburini (Ascoli Piceno 1848 – Buenos Aires 1891), lo stesso che unificò nell’aspetto attuale la Casa Rosada, furono portati avanti dal suo allievo Vittorio Meano e completati dall’architetto di origine belga Julio Dormal. Il teatro fu inaugurato nel 1908 con l’Aida di Giuseppe Verdi e ogni anno viene allestita un’opera dello stesso autore, considerato il padre del teatro. Con i suoi 2500 posti a sedere e 500 in piedi è annoverato tra i teatri lirici più grandi al mondo ed è famoso per la sua meravigliosa acustica, considerata nella rosa delle prime cinque al mondo. È molto interessante partecipare alle visite guidate che vengono organizzate ogni giorno, tra le 9 e le 17 (salvo spettacoli e manifestazioni in corso) in spagnolo e in inglese. Le visite guidate si possono prenotare sul sito http://www.teatrocolon.org.ar/
Indirizzo Cerrito 628
Mezzi pubblici:
Metro Linea D, Tribunales; Linea B, Carlos Pellegrini
Bus 24,26,45,59,67,70,75,99,100,106,132,146 e molti altri
Testimone dei fasti del passato, questo palazzo, il più alto della città per un lungo periodo, fu realizzato in soli cinque anni dall’architetto italiano Mario Palanti (all’epoca poco più che trentenne) per il magnate dell’industria tessile Luigi Barolo, anch’esso italiano, giunto in Argentina alla fine del 1800. Il Palazzo, nato come sede di uffici, vocazione che ha conservato nel tempo, fu costruito con materiali fatti giungere appositamente dall’Italia, con la sola eccezione degli ascensori, che sono invece svizzeri. Metafora e celebrazione della Divina Commedia, dalla quale l’architetto Palanti trasse ispirazione nel disegnare le sue magnifiche forme, perfette per simmetria e proporzioni, il palazzo fu inaugurato nel 1923. È alto 100 metri, a ricordare i 100 canti del poema dantesco; i piani sono 22, esattamente come il numero delle strofe che compongono i versi. I versi sono metricamente endecasillabi, come sono 11 le finestre su ogni piano. L’edificio, inoltre, è diviso in tre parti: l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Per ascendere al Paradiso è richiesta una fatica: 6 piani da salire a piedi fino alla lanterna di vetro, dalla quale, si gode di una magnifica vista della città a 360 gradi. Le visite guidate si concludono in uno degli uffici di Palazzo Barolo, arredato con mobili e oggetti risalenti all’anno dell’inaugurazione, tra i quali una magnifica copia della Divina Commedia illustrata da Gustavo Dorè.
Indirizzo Av. De Mayo 1370
Orario: dal lunedì al sabato ore 12.00-20.00
Mezzi Pubblici: Metro A, Sáenz Peña
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Questo palazzo, spettacolare per la sue dimensioni e per la sua decorazione che conta migliaia di mattonelle di terracotta smaltata, fu inaugurato nel 1894 come sede dell’acquedotto. Al suo interno, dodici enormi cisterne assicuravano il rifornimento di acqua all’intera città. Oggi ospita al primo piano il piccolo e curioso Museo dell’Acqua e della Storia Sanitaria.
Indirizzo: Riobamba 750, 1° piano
Orario: lunerdì-venerdì dalle 9.00 alle 13.00 con possibilità di visite guidate alle 11.00
Ingresso gratuito
Mezzi pubblici: Metro Linea D, fermate Callao o Facultad de MEDICINA
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È il più moderno tra i quartieri di Buenos Aires e si trova a est di Microcentro. Sorge su quella che era l’area portuale della città, costruita sulle fangose aree di marea del Rio de La Plata. Ora che la maggior parte del traffico marittimo si è spostato sul Porto Nuovo di Retiro, questa zona si è trasformata in un piacevole luogo dove passeggiare tra caffetterie e ristoranti, con due velieri-museo e un’area interamente lasciata a oasi ecologica.
Si estende per 350 ettari, proprio dove si trovava l’area di balneazione della Buenos Aires di circa un secolo fa. È un bellissimo territorio palustre, limitato dal Rio della Plata, dove vengono attuati programmi di conservazione della flora e della fauna e progetti di educazione ambientale. È un meraviglioso luogo naturale, dove passeggiare per chilometri e paradiso del birdwatching con le sue trecento specie di uccelli. Vi si possono avvistare anche nutrie ed iguane. L’area è attrezzata per picnic, vi si affittano biciclette in prossimità dei due ingressi ed è possibile unirsi alle interessanti visite guidate. L’ingresso è gratuito.
Indirizzo: Av Tristán Achaval Rodriguez 1550.
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È un bellissimo museo che si trova all’estremità nord di Puerto Madero, caratterizzato da una affascinante architettura d’avanguardia, nel quale è esposta la straordinaria collezione privata di Amalia Lacroze de Fortabat, impresaria, filantropa e collezionista di arte, considerata la donna più ricca del Paese. Il Museo, inaugurato nel 2008, quattro anni prima della sua morte, espone opere di grandi pittori argentini, come Antonio Berni e Raul Soldi e di artisti di grande respiro internazionale, come Dalì, Rodin, Klimt e Chagall. Nella galleria dei ritratti di famiglia spicca quello coloratissimo di Amalia Lacroze de Fortabat, opera di Andy Warhol.
Indirizzo: Olga Cossettini 141
Metro Linea B, Leandro N. Alem
Bus 4,6,20,22,26,28,33,45,50 e molti altri
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È considerato il monumento simbolo di Puerto Madero: un incredibile ponte girevole, bianco e slanciato opera dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava, inaugurato nel 2001 e che si ispira ad una coppia che balla il tango.
Autobus: 20,64,93,129, 152 e altri.
Recoleta è considerato il quartiere più alla moda di Buenos Aires, abitato dai cittadini più facoltosi, che vi si trasferirono a partire dal 1870, per sfuggire al contagio della febbre gialla, che imperversava in altre zone della città, come ad es. San Telmo. La via più elegante è Av. Alvear, dove si trovano boutique di stilisti di fama internazionale.
È considerata la tappa turistica per eccellenza di Buenos Aires. È il più famoso cimitero storico argentino e prende il nome dal quartiere di Buenos Aires che lo ospita, La Recoleta, che è uno dei luoghi più caratteristici ed esclusivi della città. A sua volta, il quartiere prende il nome dai frati missionari Agostiniani Recolletti che vi costruirono, all’inizio del XVIII secolo, un convento e la Chiesa di Nostra Signora del Pilar, detta “la Recoleta”. Quando l’Ordine fu disciolto nel 1822, il terreno del convento passò allo Stato che vi edificò il primo cimitero pubblico della città. Vi riposano poeti, esponenti politici e presidenti argentini, tra cui anche Juan Domingo Perón e la sua seconda moglie Evita.
Indirizzo: Junín 1760
Orario: tutti i giorni, 7.00-17.45
Mezzi pubblici: autobus 29, 61, 62, 67, 93, 93, 110
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È una chiesa coloniale bianca, costruita dai Gesuiti nel 1716. Interessante l’altare decorato in argento, che proviene dalla regione nord occidentale del Paese. Il chiostro offre una bella vista sul cimitero della Recoleta, mentre il Museo raccoglie paramenti, dipinti e scritti d’epoca coloniale.
Indirizzo: Junín 1904
Subito fuori del Cimitero della Recoleta, lungo una parte dell’Av. Intendente Alvear, decine e decine di bancarelle offrono il meglio dell’artigianato locale con oggetti in cuoio, argento, smalto, indumenti fatti a mano, bigiotteria e tutto l’occorrente per il mate.
ore 10.00-19.00
È un sorprendente monumento disegnato e finanziato dall’architetto Eduardo Catalano nel 2002: un enorme fiore formato da petali di metallo lucido, nel quale si specchia il cielo e il contesto circostante. Il fiore si schiude al mattino, per poi richiudersi al tramonto.
Plaza Naciones Unidas
Autobus; 12, 124, 130
Il quartiere Palermo è caratterizzato da vasti parchi, con molti monumenti e laghetti, dove passeggiare, andare in bicicletta e in barca, soprattutto nei fine settimana. Vi si trovano anche musei, ambasciate e zone di shopping raffinato. I parchi, un tempo appannaggio degli uomini di governo, divennero pubblici solo a partire dalla metà del XIX secolo, quando fu sconfitta la dittatura di Juan Manuel De Rosas. Un tempo ospitavano anche lo zoo, ora trasferito in una zona più ampia e più rispettosa delle necessità degli animali, a 50 Km. da Buenos Aires (Bioparco Temaikén, Ruta Provincial 25 Km 1, Belen de Escobar).
La parte denominata Palermo Viejo, è un'affascinante zona caratterizzata da piccole vie tranquille, con case basse, edifici coloniali, bei negozi, ristoranti e locali. A Piazza Serrano nei fine settimana si svolge un mercato di antiquariato e modernariato, con interventi di suonatori e danzatori di tango e milonga.
È il parco più grande e rappresentativo della città, chiamato anche Parco di Palermo: un’area verde di 370 ettari che ospita tantissime specie vegetali, tra cui gli alberi di jacaranda, gli eucalipti, il kapok. Nella stessa area vi sono anche un planetario, un giardino giapponese con azalee, laghetti e piccoli ponti e lo splendido roseto El Rosedal, con 8000 rose di 93 specie diverse che assicurano fioriture in tutte le stagioni dell’anno.Nel Parco sono presenti quattro laghi, nei quali vivono: cigni, aironi, anatre, pesci lupo, pesci gatto, anguille, carpe….
Indirizzo: tra Av. De la Infanta Isabel e Av. Del Libertador
Mezzi pubblici: autobus 10, 34, 130
El Rosedal Indirizzo: Av. Adolfo Berro 3880; orario: martedì-domenica 8.00-18.00, più lungo nei mesi estivi
È una piacevole oasi di pace che si trova all’interno del Parco 3 de Febrero, con due ingressi su Av. Casares. Fu inaugurato nel 1967 e donato alla città di Buenos Aires nel 1979, cento anno dopo l’arrivo dei primi immigrati giapponesi. È caratterizzato da laghetti con carpe e pesci, ponticelli rossi e belle maniche a vento colorate. Al suo interno si svolgono laboratori di Ikebana e origami e mostre temporanee. C’è anche un ristorante e un gift shop.
Bus 10,15,37,59,60,67,93,95,102, 130 e altri.
È un interessante Museo di Arte Moderna, posto all’interno del Parco Tres de Febrero, probabilmente il più bello di Buenos Aires. Ospita una interessante collezione di dipinti, sculture, stampe e arazzi dei migliori artisti argentini dalla prima metà del XX secolo, fino ad oggi. Molto interessanti anche le frequenti mostre temporanee di Arte Contemporanea.
Indirizzo: Av. de la Infanta Isabel 555
Orario: martedì-venerdì dalle 12.00 alle 20.00; sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 20.00
Ingresso: Adulti $10; mercoledì e venerdì è gratuito
Mezzi pubblici: autobus 10, 34
È, a ragione, considerato il più affascinante tra i musei di arte moderna della città. Ospitato in un avveniristico e luminoso edificio di vetro, è un punto di riferimento per avvicinarsi all’importante produzione artistica latinoamericana e, in particolare, alle opere di Xul Sola, Antonio Berni, Diego Rivera e Frida Kahlo, facenti parte della collezione del filantropo Eduardo Costantini. Il Museo ha anche un cinema, una bella caffetteria, un ristorante e un gift shop.
Indirizzo: Av. Figueroa Alcorta 3415
Mezzi pubblici: autobus 67,102,130,124.
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Dopo Plaza de Mayo, Plaza Dorrego è la piazza più antica di Buenos Aires, dove andare per il mercato dell’artigianato che vi si tiene tutti i giorni e per gli imperdibili spettacoli di Tango, intorno ai quali si raccolgono turisti e cultori locali.
Bus 10,22,29,45,86 e altri.
È un bellissimo museo, ricavato dalla ristrutturazione di un vecchio magazzino, che espone molte opere di artisti argentini, che vanno dal design industriale, alla fotografia, alla pittura, alla scultura e dove si svolgono anche importanti mostre temporanee. Al momento c’è anche una sorprendente sala in cui 100 persone con 6 mesi di lavoro e 7 mila piccoli ragni di due diverse specie hanno costruito una costellazione di chilometri di ragnatele con l’effetto di un paesaggio onirico spettacolare. Bellissimo il film che descrive le diverse fasi di studio, progettazione e costruzione dell’artista Tomas Saraceno per questo suo “Como catturare l’universo in una ragnatela”. Bellissima, piena di humour, forme e colori, anche la mostra dedicata a Sergio Avello, artista argentino morto prematuramente, nella quale spiccano i diversi e incisivi messaggi lanciati attraverso elaborazioni della bandiera americana.
Indirizzo: Av. San Juan 350
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